18-07-2017
Alessandro Mecca alle scale che portano al suo Spazio 7 torinese
Un pranzo di gran livello da Alessandro Mecca, nelle foto di Tanio Liotta. S'inizia con il Cannolo di pasta fillo e insalatina di granseola
Cioccolatino di cacao amaro, fassona e salsa acida: buonissimo
Macarons di blu di Moncenisio
Pomodorino ricostruito (con salsa tonnata e gel di peperone)
Cialda di alga nori con baccalà mantecato
Delizioso il Raviolo di coda alla vaccinara con crema di melanzane e la sua salsa
Tokino, taccole e Patanegra: i ciuffi dei calamaretti sono fritti, le teste alla piastra; le taccole sono ripiene di piselli e Patanegra. Poi polvere di cipolla bruciata, maionese, clorofilla di prezzemolo. Piatto golosissimo
Zucchine matita, barracuda marinato e tenerume, con salsa di soia e crema di zabaione salato al nero di seppia
Dentice all’acqua pazza: acqua di pomodoro, battuta di dentice, crema di aglio gentile, salsa di prezzemolo, di zafferano, salvia disidratata, cipolla bruciata
Lattughino, olive, semi di zucca, insalata liquida e fettunta
Molto buono il Risotto all’acqua, uovo e uova, con caviale iraniano Oscietra, bottarga di muggine greca, ricci di mare, caviale di lumaca, tuorlo d'uovo grattugiato
Piccione e rosmarino: coscia e petto in due servizi, con pak choi
La cottura è classica
Baccalà, anguria croccante
Gelatine di bergamotto
Mousse al cioccolato bianco, passion fruit e piselli
Mousse al caffé e scorze di limone
Morbido di nocciola
Albicocca, caramello, mandorla salata e cappero disidratato
Gelo di pesca, meringa e sorbetto al basilico
«…e proprio oggi inauguriamo il nuovo menu», spiegava il maître Marco Masera qualche giorno fa allo Spazio 7 di Torino, chi scrive si era appena accomodato a tavola. Son quelle circostanze nelle quali non sai mai se sia una fortuna o una iattura: essere contenti perché si provano piatti nuovi o diffidenti perché, insomma, aumenta la percentuale di rischio che non siano tutti sufficientemente testati, rodati?
Il bravo maître Marco Masera
La brigata: da sinistra Fabrizio Cavassa (classe 1993), Federico Caldara (1993), Michele Tomatis (1994), Andrea Coletta (1994) e lo chef Mecca. Completano la squadra il nuovo bartender Antonio Masi
In più, vi affianca una anche maggiore finezza, soprattutto estetica, in una pulsione continua a un minimalismo non di maniera, ma che fa parte del suo dna: «Tolgo elementi, faccio pulizia. Esageravo coi fiori eduli, oggi per comprarli spendo 800 euro al mese in meno, mi concentro piuttosto sulla materia. Da cosa mi arriva l’ispirazione? Mi guardo attorno, osservo le opere della Fondazione, parlo con i loro autori. E poi mi basta sfogliare qualche numero storico di Grand Gourmet, ripassare i piatti di Gualtiero Marchesi. Penso poi a Bottura, a Romito: mi piace l’idea di creare una preparazione che possa andare oltre al tempo, alle mode».
Alcuni piatti del nostro pasto (vedere la fotogallery di Tanio Liotta) sono stati davvero squisiti: Cioccolatino di cacao amaro, fassona e salsa acida, Raviolo di coda alla vaccinara con crema di melanzane e la sua salsa, Zucchine matita, barracuda marinato e tenerume, Lattughino, olive, semi di zucca, insalata liquida e fettunta, Risotto all’acqua, uovo e uova, ma anche il classico piccione e i dolci, che rileggono la tradizione piemontese con grazia e grande intelligenza.
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera