30-05-2011
Chi non c’è mai stato prima, è portato a pensare a Ischia per cine-stereotipi. Per esempio, nel Talento di mister Ripley c’è un Matt Damon piuttosto nerd, coi capelli leccati dalla dolce vita passata tra sdraio in spiaggia, feste scatenate e vespetta per le strade (poi, su barchetta al largo, d’improvviso apre il cranio di Jude Law a mazzate coi remi, ma tant'è). Forse avrete visto anche Bud Spencer che, nella sfortunata fiction tv I Delitti del Cuoco è un ex commissario che, stufo dei crimini, decide di aprire un ristorante commettendone così un altro che andrebbe sbattuto in cella lui e lontana la chiave. Perché c’è soprattutto il luogo comune "gastro", quello dei conigli all’ischitana, delle paranze, dei limoncelli e del butta-dentro sull’uscio che intona a russi e americani tu vo’ fa l’americano, che a un italiano non-campano non viene tanta voglia di prendere il traghetto da Napoli-Beverello per provare la cucina locale. In posti che magari ti spellano vivo tra Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, comuni dell’isola che potrebbero (finalmente) ritrovarsi sotto l'unica amministrazione di Ischia dopo il referendum del 5-6 giugno.
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt