31-03-2024

Torino, il Teatro Regio e l’Alta Langa: sinergia sabauda per una qualità assoluta

Sesta edizione dell’anteprima Alta Langa, denominazione piemontese per una bollicina che nel 2002 diventa Denominazione di Origine Controllata e nel 2011 ha ottenuto la DOCG.

I protagonisti del consorzio Alta Langa, nato nel

I protagonisti del consorzio Alta Langa, nato nel 2001. L'intento è la tutela di questo spumante di altissima qualità, esclusivamente millesimato

Il consorzio di tutela Alta Langa è nato nel 2001 e, fin da subito, ha avuto le idee chiare sulla creazione di un vino che non poteva essere pronto prima di sei anni dall’impianto dei vigneti messi a dimora, e per giunta,  solo per produrre questa bollicina.  Un disciplinare molto rigido che prevede l’utilizzo di uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o in blend, in percentuale variabile. Può esistere un Alta Langa bianco, rosé, brut e non dosato. L’affinamento minimo sui lieviti è di 30 mesi. Il tempo è un elemento fondamentale per generare una bollicina di alta qualità.

Il consorzio Alta Langa al Teatro Regio

Il consorzio Alta Langa al Teatro Regio

L’Alta Langa è uno spumante esclusivamente millesimato ossia nasce da un’unica vendemmia riportando in etichetta l’anno del raccolto delle uve. Il terroir ideale per questa denominazione vede l’altitudine come alleato primario. Le colline di produzione distese tra le province di Asti, Cuneo e Alessandria partono dai 250 metri sul livello del mare. Sono terre molto diverse tra loro, intrise di storia, circondate dalle montagne, talvolta non distanti dal mare, e, perfettamente ventilate per ottenere uve ideali per il processo produttivo.  Altra peculiarità: per questa denominazione occorre dedicare specifiche vigne ad uso esclusivo per la bollicina Alta Langa.

Oggi il consorzio vanta 70 soci, due terzi dei vigneti delle case spumantiere consorziate hanno piantato vigne di Pinot Nero e il restante Chardonnay. A Torino il 18 marzo scorso c’erano 65 produttori che hanno animato il foyer del Teatro Regio proponendo nuove annate e, qualcuno, millesimi più datati.

«Un evento che, anno dopo anno, si consolida - chiosa Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa dal 2022 - pensando alla prima edizione di questa manifestazione, nel 2018 con 18 produttori, oggi siamo 65 qui al Teatro Regio. Un luogo meraviglioso che sancisce l’occasione per poter assaggiare Alte Bollicine Piemontesi. Un teatro con un design unico al mondo perfetto per la nostra denominazione».  Noi di Bollicine del Mondo abbiamo riassaggiato parte delle etichette recensite in guida con conferme assolute per Monsignore, Cocchi, Ettore Germano, Pianbello, Pecchenino, Principiano, Marziano Abbona, Rizzi, Sara Vezza, Colombo e Enrico Serafino ma abbiamo scoperto alcune realtà davvero interessanti che hanno presentato il millesimo 2020.

In generale chi ha puntato, esclusivamente, sul Pinot Nero non ci ha convinto pienamente ma l’assaggio di Alta Langa Docg Tenuta del Garino di Clavesana cattura la nostra attenzione per una cremosità: equilibrata nel sorso nonostante un’acidità spiccata. È un extra brut proveniente da vigne distese a 470 metri sul livello del mare, affinato per 40 mesi. Frutta esotica e note nocciolate.

Spostandoci a Santo Stefano Belbo nella frazione Valdivilla troviamo Fabio Perrone con un Alta Langa Brut Nature proveniente da vigne di San Donato di Mango, 80% Pinot Nero e 20% Chardonnay a 650 metri s.l.m.  affinato per almeno 30 mesi. Sorso agrumato, floreale e piuttosto verticale.

Spostandoci a Neviglie c’è Rapalino da capire l’evoluzione nel tempo del  blend 50% Pinot nero e 50% Chardonnay, Extra Brut, affinato almeno 36 mesi con vinificazioni in bianco, separate per poi assemblare i mosti solo prima della fermentazione. La giovane età di questa denominazione giustifica ancora qualche esercizio di stile non perfettamente riuscito ma le potenzialità di questa bollicina sono davvero incredibili pensando di dirigere  la bussola verso l’eleganza senza tempo e probabilmente domando alcune acidità spesso scalpitanti.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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