13-06-2025

Consorzio Asolo Montello, 40 anni in salute. «Venite a scoprire vini e cultura»

Il presidente Michele Noal: «Abbiamo chiuso un 2024 eccezionale. Ma guardiamo avanti, soprattutto ai giovani». Con tanti obiettivi per il futuro

Un momento della vendemmia sulle colline dell'

Un momento della vendemmia sulle colline dell'Asolo Montello

«Ricordiamoci del passato per guardare al futuro». Michele Noal, presidente del Consorzio Asolo Montello, traccia una linea guida per affrontare le sfide di domani. E lo fa guardando ai primi quarant’anni del Consorzio, compiuti il 4 aprile e festeggiati durante un momento ufficiale allo scorso Vinitaly alla presenza del governatore del Veneto Luca Zaia.

«Prima di tutto, è necessario avere riconoscenza a chi ha avuto l’intelligenza e la lungimiranza, facendo nascere questo consorzio, investendo del proprio per l’interesse generale della zona. Perché dobbiamo ricordarci del passato, che troppo spesso dimentichiamo».

«Il nostro compito ora è avere un senso di responsabilità per il futuro. Cioè dobbiamo costruire oggi un presente attento, avveduto e intelligente. Perché con il presente si costruisce il futuro».

Il presidente del Consorzio Asolo Montello Michele Noal

Il presidente del Consorzio Asolo Montello Michele Noal

Un presente che si traduce con numeri importanti: «Abbiamo chiuso un 2024 eccezionale – sottolinea Noal - con 32 milioni e 450 mila bottiglie nel mondo di Asolo Prosecco, 25 mila di Montello DOCG e 475 mila di Montello DOC rosso».

«Abbiamo tre denominazioni importanti, ci sentiamo addosso, come Presidente e come Consiglio di Amministrazione, una grande responsabilità. Dobbiamo cercare di seguire tutta la filiera dal viticotore, al trasformatore, fino all’imbottigliatore».

Se il presente è comunque positivo, il futuro nasconde sempre insidie. «Gli obiettivi del Consorzio sono quelli di continuare sull’onda positiva e crescere per quanto riguarda il Prosecco – spiega ancora Noal - La nostra nuova immagine deve essere legata all’espressione Elevate your choice». 

Una bella immagine di Asolo

Una bella immagine di Asolo

Con un profondo legame con il territorio: «A noi piace che il consumatore sappia da dove arriva questo prodotto. Arriva da Asolo, dalla terra del Canova, dalla terra dove Palladio ha costruito, ha disegnato, ha realizzato una delle più belle ville Venete, Villa Barbaro a Maser, dalla terra dove Monsignor della Casa scrisse nell’Abbazia di Sant'Eustaccio, a Nervesa della battaglia, il Galateo.  Abbiamo tantissime cose da raccontare. Poi c’è Asolo, uno dei borghi più belli d'Italia, la città dei 100 orizzonti. Dio ci ha veramente regalato la fortuna di abitare in questo quadrilatero meraviglioso tra due fiumi importanti come il Piave e il Brenta».

Senza dimenticare l’aspetto del vino, come sottolinea Noal: «Il Monte Grappa dietro ci fa da cortina quindi ci evita che arrivino i venti freddi dal nord; dall’altra parte c’è l'Adriatico: la nostra terra si avvale quindi di un microclima e un terroir che ci permette di fare veramente i vini molto molto molto buoni».

Cultura e vino: un legame indissolubile in questa zona

Cultura e vino: un legame indissolubile in questa zona

Territorio e vino sono legami indissolubili: «Noi abbiamo una tradizione che ci lega all’arte, alla cultura, alle persone che transitano e che continuano a transitare per i nostri territori e vogliamo veicolare questa modalità rispetto al vino. Vogliamo fare capire che il nostro Prosecco è diverso, da un punto di vista organolettico, dei profumi, alla mineralità, alla sapidità, grazie a terreni marnosi e argillosi».

Essere diversi, mantenere la propria identità: «Come Consorzio lanciamo la nostra sfida – ribadisce Noal – Venite a trovarci, venite a vedere come lavorano le nostre aziende. Abbiamo tante piccole perle incastonate nelle nostre colline, che sono quelle cantine che preservano il territorio, che garantiscono la biodiversità, che garantiscono la sostenibilità, che è quella che il Unesco ci ha riconosciuto».

Le colline e i vigneti dell'Asolo Montello

Le colline e i vigneti dell'Asolo Montello

Secondo Noal, una delle forze dell’Asolo Montello è quello di aver valorizzato e tutelato l’ambiente. «C’è un equilibrio tra uomo, natura e attività produttive. Non abbiamo deturpato il territorio. Anche con i giovani stiamo insistendo molto: portiamo avanti quello che ci hanno insegnato i nostri padri, ma introducendo le nuove tecnologie e le nuove competenze».

Ma non solo Asolo, con le sue bollicine, ma anche Montello: «Puntiamo sul rilancio della zona, perché è la nostra denominazione, quella della nostra storia, della Guerra Mondiale, con aspetti eroici». Il tutto puntando sempre alla massima qualità, senza compromessi.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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