09-04-2025

Dal Vinitaly segnali positivi: l'allarme dazi si può superare, senza piangersi addosso

Le interviste durante la 57esima edizione della fiera a Verona: le preoccupazioni ci sono, «ma bisogna guardare oltre ed essere propositivi»

Al Vinitaly uno dei temi più caldi è stato quell

Al Vinitaly uno dei temi più caldi è stato quello dei dazi Usa

All’incertezza si risponde con l’essere propositivi. Vietato piangersi addosso, ma guardare avanti. Queste sono alcune indicazioni che arrivano dal Vinitaly, la più importante fiera del vino, arrivata alla 57esima edizione, a riguardo dei dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump, che si attestano al 20% per le merci provenienti dall’Unione Europea.

«La questione dei dazi va sicuramente gestita – esordisce Francesca Seralvo, presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese – e cercare soluzioni. Possiamo per esempio andare su altri mercati. Per esempio si apre una nuova porta in Canada, che potrebbe anche decidere di non comprare più bottiglie dagli Usa. Di certo non dobbiamo piangerci addosso».

Francesca Seralvo (Consorzio Vini Oltrepò Pavese)

Francesca Seralvo (Consorzio Vini Oltrepò Pavese)

Elisabetta Gnudi Angelini, titolare di quattro aziende in Toscana tra le quali Altesino e Caparzo a Montalcino, solleva però una questione: «Bisogna evitare che le aziende arrivino a svendere il vino. Purtroppo c’è il rischio che questo sia il momento degli “squali”. Dobbiamo tenere duro: vorrà dire che all’inizio si farà più fatica, ma poi le cose si sistemeranno. Deve essere uno stimolo anche a cercare altri mercati: noi stiamo andato in Romania, per esempio, e a Curaçao».

Elisabetta Gnudi Angelini con la figlia Alessandra

Elisabetta Gnudi Angelini con la figlia Alessandra

Restiamo in Toscana con Adriana Burkard, proprietaria di Arillo in Terrabianca: «Sono tempi incerti, ma restiamo positivi. Il consumatore attuale ha bisogno di nuove esperienze, per questo puntiamo molto su accoglienza e ristorazione, che devono essere un valore aggiunto al territorio, anche nel periodo invernale. In Toscana sarebbe bello riuscire a prolungare la stagione».

Adriana Burkard (Arillo in Terrabianca)

Adriana Burkard (Arillo in Terrabianca)

Benjamin Franchetti (Vini Franchetti) è come di consuetudine schietto: «I dazi? Ma chissene… Noi, come Trinoro, Passopisciaro e Sancaba, siamo stati bravi a dividere la nostra distribuzione sul territorio mondiale. Gi Usa rappresentano circa il 20%. In ogni caso il mondo è cambiato, con distributori più grandi che hanno anche la capacità di saper “assorbire” il colpo. Credo che possiamo trovare un accordo per dividere i dazi tra i produttori, i distributori e gli stessi ristoratori, quest’ultimi limitando il loro ricarico sulle bottiglie».

Benjamin Franchetti (Vini Franchetti)

Benjamin Franchetti (Vini Franchetti)

Michele Noal è il presidente del Consorzio Asolo Montello: la sua è una visione d’insieme. «Siamo preoccupati, certo, ma poteva anche andare peggio. I nostri soci sono avveduti, preparati, pronti a valutare altri mercati, come il Giappone e l’Africa. Bisogna guardare oltre: lo facevamo già prima, ora dobbiamo dare un’accelerata. Se poi l’Unione Europea riesce a riequilibrare, la situazione, tanto meglio».

Michele Noal (Consorzio Asolo Montello)

Michele Noal (Consorzio Asolo Montello)

«L’unica cosa da evitare è una guerra commerciale – chiosa Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana – Ora non ci si deve piangere addosso. Dobbiamo essere comunque ottimisti che questa situazione di congiuntura internazionale si possa risolvere. E sperare che questa sia una strategia di Trump, cioè una strategia del caos per poi arrivare a contrattazioni sulle quali possa trarne vantaggio. Noi, comunque, dobbiamo essere ottimisti».

Francesco Mazzei (Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana)

Francesco Mazzei (Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana)

Comunque a questo Vinitaly non sono mancati i buyer dagli Stati Uniti, arrivati in 3mila. Ora, se non avessero interesse a portare in America il vino italiano, probabilmente avremmo avuto da parte loro una serie di disdette di aerei e alberghi che, alla fine, non ci sono state.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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