L’Abruzzo, terra di montagne e mare, è una delle regioni vitivinicole italiane più ricche di storia, varietà e potenziale: conosciuto da sempre per la forza del suo Montepulciano d’Abruzzo, per la versatilità del Trebbiano e per la riscoperta di vitigni autoctoni come il Pecorino, il territorio ha saputo rinnovarsi negli ultimi anni, affiancando alla tradizione una crescente attenzione verso la qualità, la sostenibilità e l’innovazione.
In questo trend di valorizzazione dei vini regionali e in linea con la rivoluzione degli spumanti italiani che negli ultimi dieci anni hanno conquistato sempre più spazio nei calici degli italiani e degli appassionati internazionali, è nato tre anni fa Abruzzo in bolla, una manifestazione organizzata da Virtù Quotidiane con il patrocinio del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo e il sostegno del Gal Gran Sasso Velino: «Siamo riusciti a portare in una regione non certo blasonata per gli spumanti e per i grandi eventi 50 cantine da quasi ogni parte d’Italia, partecipando a una manifestazione che, di fatto, mancava: non esisteva infatti un evento dedicato esclusivamente agli spumanti con questo format – racconta Marco Signori, che organizza l’evento – probabilmente cambieremo la location per via degli spazi, ma sicuramente non sarà abbandonata la filosofia di fare un evento glamour ed elegante in un contesto diciamo anche architettonico estetico di pregio».

L’evento, che si è svolto dal 21 al 23 giugno scorso, si è concluso con la presenza di diversi appassionati e winelovers, oltre duecento ristoratori da tutto il Centro Italia, compresi quelli di diverse insegne stellate, che hanno degustato e incontrato le 200 etichette di spumanti prodotti dalle 50 cantine partecipanti, dalla Sicilia alle Langhe ed ovviamente con una presenza importante dei produttori abruzzesi.
Tra aziende storiche ed emergenti, grandi realtà e piccole cantine, chi spumantizza da sempre e chi ha iniziato solo da pochi anni, la manifestazione ha proposto un interessante spaccato sulla spumantistica italiana attraverso i banchi d’assaggio, numerosi talk e masterclass, alcune condotte dal giornalista
Antonio Paolini (con un focus sullo Champagne grazie alla prestigiosa collaborazione con
Excellence Sidi) e da
Andrea Zanfi di
Bubble’s Italia.
Un’occasione utile per scoprire storie, territori ed esperienze, dai vini vulcanici a quelli affinati sotto le acque del mare, da quelli che riposano in suggestive grotte sotterranee a progetti innovativi che hanno permesso di scoprire qualità inedite concentrate nella punta dei grappoli d’uva, tra vitigni per antonomasia associati alla spumantizzazione e altri storicamente bistrattati che oggi vengono riscoperti e valorizzati e, proprio grazie alle bolle, trovano nuove vocazioni.
Tra i migliori assaggi il
D.D.R. Lambrusco di Sorbara Spumante D.O.C. Metodo Classico di
Cantina della Volta,
RN da
Bombino Bianco di
D’Araprì,
Estasi con i suoi Moscato di Trani spumantizzati (in particolare
Estasi in armonia),
Pellegrini spa che ha proposto alcune etichette di
Camilucci (Franciacorta),
Matteo Correggia (Roero) e
Monfort (Trento Doc), la Sicilia con
Gurrieri e il suo buonissimo
Metodo Classico Dosaggio Zero da Nero d’Avola e Frappato (vinificati in bianco) e l’Etna rappresentata da diverse etichette a cura di
Spumanti dell’Etna (
ne abbiamo parlato qui) che si è fatta apprezzare per lo spumante da
Carricante Etna Brut Sosta Tre Santi Sessantamesi Nicosia,
La Gelsomina con l’
Etna doc Rosato e
Trigona con
Maria Elena Etna doc.
Quanto alla spumantistica abruzzese, che è stata il cuore pulsante dell’evento, ben si distinguono le etichette di
Tenuta I Fauri,
Faraone che è stato il primo a spumantizzare nel 1983,
Fausto Zazzara con il suo
Rosè 36 mesi di Montepulciano d’Abruzzo e il
Lunaria Civitas Ancestrale di
Orsogna e
Vigna di More con il suo
Diversamente Giovane realizzato da 80% Kerner, 10% Cococciola e 10% Petit Manseng, con 48 mesi sui lieviti.
C’è ancora molto lavoro da fare in una regione che sta dando tanto (
qui vi raccontiamo di Villamagna per esempio) e che ha trovato nel Montepulciano d’Abruzzo e nel Trebbiano (durante l’evento ne abbiamo degustato uno del 2000 di
Faraone) due punti di riferimento importantissimi.
L’appuntamento per la quarta edizione è dal 20 al 22 giugno 2026.