Debutto a Napoli del Consorzio di tutela vini Valpolicella, che ha portato l’evento “Napoli in Rosso Amarone”, ospitato nella raffinata cornice di Palazzo Petrucci, in via Posillipo.
L’iniziativa ha visto la presenza di numerosi appassionati, operatori del settore, giornalisti e sommelier, confermando l’interesse crescente del pubblico partenopeo per i vini della Valpolicella. In degustazione, una selezione rappresentativa delle principali tipologie della denominazione: Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone della Valpolicella e Recioto della Valpolicella.

Una delle masterclass di approfondimento
Attraverso il
walk around tasting, i visitatori hanno potuto esplorare le diverse espressioni del territorio: dai
Valpolicella più freschi e immediati, ai
Ripasso, intensi e corposi, fino all’
Amarone, vino icona della zona, noto per eleganza e potenza, frutto del tradizionale processo di appassimento. A chiudere l’esperienza, il Recioto, storico vino dolce della tradizione veronese.
Tra gli aspetti più affascinanti emersi, il racconto del rito dell’appassimento delle uve – detto anche “messa a riposo”– pratica chiave per Amarone, Ripasso e Recioto. Dopo la vendemmia manuale, le uve vengono adagiate in fruttai ventilati, dove restano per circa 100-120 giorni. In questo periodo si concentrano zuccheri e aromi, dando origine a vini di straordinaria complessità.
Un sapere antico che affonda le radici nella cultura locale e che oggi è candidato al riconoscimento
UNESCO come patrimonio culturale immateriale.
«Siamo molto soddisfatti della risposta di Napoli, una città in forte espansione turistica e culturale, con un pubblico attento e appassionato. Napoli in Rosso Amarone ha dimostrato quanto i nostri vini possano dialogare con il gusto e lo stile di vita del Sud», ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio Valpolicella.

Il presidente Christian Marchesini durante la presentazione
La masterclass
“Dal Valpolicella all’Amarone: una scalata mozzafiato”, condotta da
Tommaso Luongo, presidente di
AIS Campania, insieme ad
Alberto Brunelli, enologo del
Consorzio Vini Valpolicella, si è svolta alla presenza dei produttori coinvolti, che hanno avuto l’occasione di raccontare in prima persona le loro interpretazioni e le caratteristiche del territorio e dei vini presentati. Otto i vini in degustazione, abbinati al
Parmigiano Reggiano stagionato 24 e 60 mesi.
• Valpolicella DOC Camerani Adalia “Laute” 2024: profuma di erbe aromatiche, fiori di campo e amarena e ha un sorso agile, fresco e dinamico. Un Valpolicella che fa della semplicità la propria carta vincente.
• Valpolicella DOC Superiore 2022 di Roccolo Callisto: si apre al naso con note di scorza d’arancia, confettura di lamponi e una delicata nota di erbe officinali di sottofondo, che anticipa un sorso pieno, dal finale ammandorlato.
• Valpolicella Ripasso DOC “Origini” 2022 di Seiterre: note di amarena, violetta e ciliegia sotto spirito in ingresso, poi la liquirizia e le spezie. Il sorso è felpato, energico e pieno.
• Valpolicella Ripasso DOC Classico Superiore “La Casetta” 2019 di Domìni Veneti: sentori di cacao e confettura di frutti di bosco connotano il profilo olfattivo, che si arricchisce di sbuffi di liquirizia e ricordi di cuoio. Il sorso è molto intenso e pieno, con un finale piacevolmente ammandorlato.
•
Amarone della Valpolicella DOCG Classico “VigneAlte” 2019 di Zeni 1870: il bouquet olfattivo si muove su note di cioccolato fondente, cannella, chiodi dei garofano e una rinfrescante nota balsamica di sottofondo. Il sorso è caldo e ampio, avvolgente e setoso.
• Amarone della Valpolicella DOCG “Am” 2019 di Zýmē di Celestino Gaspari: note di cioccolato fondente, ciliegia sotto spirito, cannella e mandorla tostata tratteggiano il profilo olfattivo, coerente con un sorso importante, verticale, vellutato e succoso.
• Amarone della Valpolicella DOCG “Mai Dire Mai” 2015 di Pasqua Vigneti e Cantine: profuma di fiori appassiti, spezie orientali, cacao e erbe officinali e ha un sorso energico, sontuoso, dal lungo finale ammandorlato.
• Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva “Fumetto” 2008 di Secondo Marco: si apre al naso con note di dattero, frutti di bosco e cacao, seguite da soffusi richiami di resina e sigaro. Il sorso è verticale e dinamico, stratificato e ampio.