Resterà una serata magica quella del 25 giugno al Palazzo Te di Mantova dove, in collaborazione con Caterina Mastella Allegrini e la sua famiglia, è stato presentato in anteprima il progetto che insieme hanno creato per elevare due capolavori assoluti: l’arte e il vino.
Pensando alla dimora dei Della Torre a Fumane, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, oggi di proprietà della famiglia Mastella Allegrini e, a fianco, lo storico Palazzo Te di Mantova, dimora dei Gonzaga, entrambi celano un intreccio con Giulio Romano.
Stefano Baia Curioni, direttore di Palazzo Te afferma: «Rinnovare l’alleanza con Villa Della Torre e annunciarne un ulteriore sviluppo, proprio nell’anno in cui celebriamo i cinquecento anni di Palazzo Te, significa riconoscere la forza e la bellezza di un percorso intrapreso insieme unendo le forze e le idee per quel meraviglioso patrimonio di cultura e bellezza italiana che abbiamo l’onore di condividere». Un obiettivo originale quello di far scoprire la Valpolicella e Mantova attraverso due monumenti e per mezzo di un progetto enologico intriso di arte, cultura e italianità.
Il debutto delle due edizioni limitate fu di vestire le bottiglie con gli affreschi della Camera dei Giganti e della Camera di Amore e Psiche di Palazzo Te, rispettivamente con il Valpolicella Classico Superiore e il Lugana. Oggi si arricchisce con una nuova edizione limitata del simbolo enoico di Verona, l’Amarone, con l’etichetta dedicata alla Camera del Sole e della Luna, opera di Palazzo Te realizzata da uno degli allievi più talentuosi di Giulio Roma, il bolognese Francesco Primaticcio. Un vino che colpisce per uno stile contemporaneo fresco e immediato. Sarà disponibile in due versioni: la bottiglia da 0,75 litri dove l’etichetta riporta proprio il soffitto della Camera del Sole e della Luna. Le vele della volta di questa stanza sono decorate a lacunari con rilievo di stucco, su fondo celeste, raffiguranti uomini, emblemi e animali. Sui grandi formati da 1,5 l e 3 l, la vestizione è l’affresco della volta centrale dell’omonima stanza, con l’allegoria del carro del Sole al tramonto e quello della Luna che spunta, metafora del trascorrere del tempo.

Il tavolo imperiale nel Cortile d’ Onore di Palazzo Te
«Villa Della Torre è da sempre luogo di sperimentazione e di racconto. Questo Amarone dedicato a Palazzo Te, realizzato con le uve del brolo della Villa, è un tributo a un comune sentire e alla visione di bellezza che ci accomuna- chiosa Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro e anima dell’azienda che porta il suo nome- L’Amarone è per la sua stessa storia, qualcosa di unico, un prodotto nato da un lungo processo di appassimento che caratterizza e che racconta la Valpolicella e il suo territorio. È per noi, ancora una volta, una grande gioia vedere come il frutto della terra e il sapere enologico possano intrecciarsi con la potenza dell’arte. Questo progetto dà voce a un legame speciale tra arte e vino, due universi che sono espressione in tutto il mondo della nostra identità nazionale».
Gli fa eco Caterina Sofia Mastella Allegrini, vicepresidente del Gruppo Marilisa Allegrini e direttrice Marketing e comunicazione di Villa Della Torre: «Per questa nuova edizione limitata non ci bastava creare un nuovo vino, ma portare avanti il progetto con Palazzo Te. Se in origine avevamo pensato di evidenziare Villa Della Torre con Palazzo Te, oggi ci piace sottolineare che il nostro marchio sia al fianco di Palazzo Te. Credo che la parola chiave per esprimere al meglio il lavoro portato avanti insieme alla Fondazione Palazzo Te sia meraviglia. Meravigliarsi della forza espressiva di Giulio Romano e della sua Scuola, delle affinità e delle differenze tra i due Palazzi, è stato il centro di tutto e, prima ancora, un regalo».

Il Gioco del Ramarro, una creazione dell'artista Flaminia Veronesi
Interessante il progetto artistico ideato con l’artista Flaminia Veronesi di creare un gioco da tavola che riproducesse e attraversasse simbolicamente Palazzo Te e Villa Della Torre: il Gioco del Ramarro che, riprendendo la struttura tipica del gioco dell’Oca, conduce i partecipanti da un luogo all’altro. Il nome del gioco è legato alla storia di Palazzo Te: il Ramarro, infatti, compare ripetutamente nelle sale del Palazzo ed è il simbolo scelto da Federico II Gonzaga per nascondere un messaggio segreto legato al tormento amoroso. Spiega Caterina: «Per questo è stato naturale chiedere a Flaminia Veronesi, a cui va il nostro sentito grazie per la dedizione dimostrata al progetto, di immaginare un gioco che li unisse e raccontasse il territorio che li connette. È un invito a guardare con occhi nuovi le geometrie, i simboli e le allegorie di questi due luoghi straordinari». Un gioco di colori, simboli e ricordi del passato che attestano quanto Verona e Mantova siano davvero vicine.
«Lo spazio che separa le colline della Valpolicella e i laghi di Mantova, intervallato da colline, vigneti, laghi, fiumi, è un esempio impareggiabile della convivenza tra il fare dell’uomo e la forza della natura. Questo paesaggio – commenta Stefano Baia Curioni- è geograficamente contenuto tra due vertici, Villa Della Torre e Palazzo Te, che idealmente si guardano e si rispecchiano. Il Gioco, creato da Flaminia Veronesi, è un quadro che mette in luce il territorio che li connette, attraverso storie, personaggi dell’inconscio, rimandi mitici, mostri e bellezze. Un gioco tramite cui sognare e imparare».

Il Piccione di Carlo Cracco in abbinamento all'Amarone dedicato a Palazzo Te
Un tavolo imperiale nel Cortile d’ Onore di Palazzo Te ha visto accostare le creazioni di Carlo Cracco, amico storico della famiglia Mastella Allegrini, ai vini di questo progetto.
«È stato un piacere cucinare in un luogo magico come Palazzo Te. Ogni piatto è stato accompagnato, in perfetta armonia, da vini scelti con cura. Ho portato in tavola alcune delle mie proposte più iconiche, come l’Uovo e l’Insalata russa caramellata. Con Marilisa e la sua famiglia ho un rapporto di stima e amicizia che dura da anni; quindi, accetto sempre con piacere i loro inviti» .