03-07-2025

La new wave enoica di Agrigento

Non solo Etna e Marsala: un altro territorio siciliano vive un momento di grande vivacità. Qui cinque giovani produttori stanno mettendo al centro etica e qualità

In una Sicilia che riscopre il valore delle sue radici attraverso pratiche agricole sostenibili, micro-produzioni e innovazione etica, emergono volti nuovi, determinati e visionari. Sono giovani agricoltori e viticoltori che hanno scelto di restare o tornare nella propria terra, abbandonando percorsi tradizionali per dar vita a progetti agricoli autentici, coraggiosi e di altissimo valore.

Tra questi, spiccano cinque nomi: Sergio Genuardi, Calogero Caruana, Antonio Mendolia, Stefano Ientile e Giuseppe Cipolla, tutti tanto diversi nei percorsi, ma uniti dalla stessa visione: coltivare con coscienza, produrre con verità.

Ciò che unisce questi cinque giovani produttori non è solo la terra, ma un nuovo modello culturale: quello della micro-produzione consapevole, che mette al centro l'etica, la qualità e la relazione con il consumatore e tra di loro. Una forma di resistenza gentile, fatta di mani sporche, studio continuo, e dialogo costante con il paesaggio. In un mondo agricolo spesso dominato da numeri, marchi e rese, questi giovani scelgono l'opposto: la lentezza, l'identità e il coraggio di fare meno, ma farlo meglio.
 

Sergio Genuardi (Casteltermini)

Agricoltore meticoloso e attento osservatore del paesaggio, Sergio Genuardi è ritornato a Casteltermini dopo gli studi e alcune esperienze lavorative che lo hanno portato come enologo in giro per il mondo tra grandi e piccole aziende. Dopo aver rilevato una bellissima vigna di poco meno di un ettaro e mezzo di Nero d'Avola, Perricone e Catarratto, ha realizzato una piccolissima cantina che oggi produce solo 7.500 bottiglie e tra le novità più apprezzate dell'isola. I vini provengono dall'unico vigneto dove vengono realizzate sette vendemmie diverse e si trova affacciato sulla valle del Platani a circa 600 metri sopra il livello del mare.
 

Calogero Caruana (Montallegro)

Calogero Caruana è tra i pochi giovani ad aver recuperato una vecchia vigna regalata dai genitori subito dopo la laurea e un periodo di lavoro con Stefano Amerighi, trasformandola in un progetto agricolo, enologico e culturale. Lo studio e la pratica hanno permesso a Caruana di sviluppare una coscienza agricola ed enologica e agendo con una filosofia artigianale sui vini da Inzolia, Catarratto, Grillo e Nero d'Avola. I quattro ettari di vigna si trovano a ridosso della bellissima riserva naturale orientata Torre Salsa.
 

La Chiusa, Stefano Ientile (Montevago)

Nel cuore della Sicilia occidentale e a pochi metri dai ruderi della città vecchia di Montevago che fu distrutta dal terremoto del 1968, Stefano Ientile porta avanti l'azienda di famiglia in un contesto paesaggistico di rara bellezza. Tra tutti è quello che ha iniziato in anticipo (2011) e nel frattempo, se la produzione non è aumentata, ha ristrutturato il vecchio casolare accanto alla mini cantina dove accoglie ospiti e turisti.
 

Passofonduto, Giuseppe Cipolla (Campofranco)

Credit foto Carlotta Vigo

Credit foto Carlotta Vigo

A pochi chilometri da Agrigento (che in realtà si trova in provincia di Caltanissetta) Giuseppe Cipolla ha dato vita a Passofonduto, un micro-progetto vitivinicolo di straordinaria autenticità. Le sue vigne allevate ad alberello e coltivate con pratiche rispettose della vita del suolo sono diventate in poco tempo un simbolo di un territorio troppo poco valorizzato. I suoi vini sono intensi, artigianali e identitari, prodotti in quantità limitate e sempre legati a un'annata, a un clima specifico e all'evoluzione e al cambiamento della vinificazione. Per lui il vino è un atto narrativo: racconta una stagione, una pioggia, una decisione presa al momento giusto. Sarà per questo che la sua affermazione è frutto di un'evoluzione lenta ma costante.
 

Sutta a Vigna, Antonio Mendolia e Francesco Mossuto (Favara)

Un progetto di passione e di sudore quello di Antonio Mendolia e Francesco Mossuto che con quasi 3 ettari di vigna (di cui uno innestato lo scorso anno) e grazie alle amicizie con alcuni produttori siciliani si affaccia timidamente sulla scena enologica siciliana. Con il progetto Sutta a Vigna ed il mix di vigne nuove e vecchie i due cugini danno vita a vini artigianali e schietti (forse troppo), non filtrati, senza interventi particolari e figli di fermentazioni spontanee. Il loro obiettivo è chiaro: dare voce a un territorio silenzioso, restituendo dignità a varietà dimenticate e a suoli stanchi.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Salvo Ognibene

di

Salvo Ognibene

nato in Toscana ma cresciuto a Menfi (Agrigento), ama la pasta, la bici e la Sicilia. È laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ed ha conseguito due master di cui uno in Marketing digitale alla LUMSA. Sommelier e giornalista, si occupa di comunicazione con attività di ufficio stampa e pr. Degustatore e collaboratore di guide enogastronomiche, è autore di 5 libri

Consulta tutti gli articoli dell'autore