01-06-2022
Almir Ambeskovic, ceo di TheFork, al centro, con quattro dei cinque super-chef protagonisti della cena celebrativa per i 15 anni della piattaforma digitale. Da sinistra Hélène Darroze, Alain Ducasse, Chicco Cerea e Martín Berasategui
Le candeline sono 15, i clienti portati nei ristoranti in tutti questi anni ammontano all'astronomica cifra di 420 milioni: serviva insomma fare le cose in grande per le celebrazioni del compleanno di TheFork, la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa e Australia. E il ceo Almir Ambeskovic non si è certo fatto pregare: ha invitato a Parigi - sede centrale della società che proprio lì è nata tre quinquenni fa e che dal 2014 appartiene al gruppo Tripadvisor - un po' di dirigenti, di giornalisti e anche i fortunati clienti vincitori di uno specifico concorso; li ha imbarcati su un battello e poi deliziati con una cena durante la navigazione sulla Senna, con grandi chef protagonisti. E che chef! E che battello! Si trattava del Ducasse sur Seine, il bateau restaurant della mitica toque transalpina; qui, a firmare i piatti e certificarli con la loro stessa presenza, sono stati cinque tra i maggiori esponenti del panorama gastronomico mondiale, in ordine strettamente alfabetico il medesimo Alain Ducasse ovviamente, poi il nostro Chicco Cerea, quindi Hélène Darroze, lo spagnolo Martín Berasategui e per finire la pastry Jessica Préalpato (numero 1 del mondo dolce per la 50Best 2019), che se doveste desiderare di infilare una quaterna al lotto vi suggeriamo 20-8-6-12, numeri che corrispondono alla quantità di stelle Michelin vantate dai primi quattro, un totale di 46 macarons, mai vista una cosa così.
La mise en place per la cena speciale a 46 stelle a bordo del Ducasse sur Seine
(Precisazione necessaria: il suo volto non è nuovo ai nostri lettori, sia perché TheFork è partner di Identità, specie nel format Identità Golose Milano - ovvero le idee brillanti vanno sempre a braccetto - sia perché lo stesso ceo è più italiano di tanti italiani, a dispetto del cognome: classe 1977, è nato a Sarajevo ma ha svolto tutta la sua carriera da imprenditore nel nostro Paese, per anni, tra l'altro fondando nel 2011 restOpolis. start-up che operava con le medesime metodologie di TheFork. Dal 2015, con restOpolis assorbita proprio in TheFork, lui ha seguito lo sviluppo di quest'ultima piattaforma nella Penisola e non solo, prima di prendere le redini di tutto, all'inizio dello scorso anno).
Ambeskovic, in piedi, durante la conferenza stampa a Parigi. Il ceo di TheFork ha annunciato, tra le altre cose, il progetto di arricchire sempre più le funzionalità di TheFork PAY - la soluzione contactless in-app che permette di pagare il conto con velocità, semplicità e in sicurezza, utilizzata da più di 25.000 ristoranti in Italia, Francia e Spagna - per ottenere il pagamento al tavolo tramite QR code. L'iniziativa vedrà coinvolti in via sperimentale i primi 200 ristoranti nel secondo trimestre del 2022 e più di 1.000 insegne entro la fine dell’anno
Agli esordi c'era molto scetticismo per un'iniziativa come questa: pochi ristoratori convinti dell'idea (tra i primi, lo stesso Alain Ducasse «che ci ha anche dato tanti consigli sulla necessaria profilazione dell'utente». E, in Italia, i fratelli Cerea, ma anche Claudio Sadler), i più erano invece diffidenti, la gente ancor di più, «io ero ossessionato dai possibili intoppi, andavo a controllare ogni singola prenotazione o quasi. Già si dubitava che davvero una cosa del genere potesse funzionare... Se ci fosse stato anche qualche guaio tecnico, sarebbe stato un disastro, la nostra reputazione sarebbe precipitata». E invece...
MANCIA DOPPIA PER IL COMPLEANNO DI THE FORK - Per celebrare i 15 anni insieme ai suoi ristoranti partner, TheFork raddoppierà le mance da loro ricevute attraverso TheFork PAY per ben 4 settimane. Dal 6 giugno al 30 luglio, dunque, tutte le mance lasciate dagli utenti di TheFork tramite TheFork PAY - la soluzione contactless in-app che permette di pagare il conto con velocità, semplicità e in sicurezza, utilizzata da più di 25.000 ristoranti in Italia, Francia e Spagna, di cui 15.000 in Italia - saranno automaticamente raddoppiate dalla piattaforma
Le previsioni sono dunque di recupero e The Fork vuole sempre più arricchirsi di contenuti: non essere solo una piattaforma di prenotazione, ma accompagnare lo sviluppo della ristorazione. Come? Ambeskovic: «Il 91% dei locali in Europa è costituito da imprese individuali, solo il 9% da catene. In Italia si arriva al 97%. Il primo gruppo perde un po' terreno man mano che passano gli anni; rimane il più numeroso e prezioso, incarna le nostre radici e le tradizioni, ma è però debole perché manca spesso di strumenti d'impresa per crescere». Ecco allora che TheFork lancerà un'iniziativa per affiancare i "piccoli", sorreggerli, aiutarli: «Vogliamo fornire loro tutto il supporto di consulenza e previsione dei trend per poter competere anche in futuro su un mercato che è sempre più complesso, concorrenziale, globale. Dove la passione non basta, saper cucinare bene non basta. Serve anche saper far di conto». Ecco: salvare l'anima della ristorazione familiare supportandola nelle sue necessità e nella gestione dei conti, sfruttando il know how accumulato da TheFork.
Oggi, conclude Ambeskovic, si parla troppo male dei ristoranti, si dice che non trovino personale perché pagano poco («E non è vero: siamo ai livelli di tanti altri settori») o perché si lavora parecchio («E così non si tiene conto delle difficoltà del ristoratore, ci si accanisce contro di lui»). E quindi? «E quindi vogliamo lanciare un messaggio positivo: a fine giugno, per una sera, noi tutti di TheFork andremo a dare una mano nei ristoranti, sarà un'iniziativa simbolica, di sensibilizzazione rispetto al problema e per far presente la nostra vicinanza. E poi mi ricordo il mio primo lavoro, fu proprio come lavapiatti in una pizzeria a Lodi dove mi davano 20 euro a sera, non sapevo fare nulla. Nel posto successivo avevo già imparato qualcosa e di euro me ne sganciavano 40, mi ci sono pagato gli studi. Era dura? Certo. Ma c'era anche passione, perché contribuivo a far felici le persone, almeno per qualche ora. È la stessa passione che anima le imprese ristorative, da sempre. E quella che anima anche noi di TheFork. Lo garantisco».
Negli scatti qui sotto, la super-cena di TheFork sulla Senna.
I cinque chef per i 15 anni di TheFork: da sinistra Jessica Préalpato, Hélène Darroze, Alain Ducasse, Martín Berasategui e Chicco Cerea
Il piatto di Hélène Darroze: Asparagi bianchi "Belles du Marsan", triglia, buccini e bottarga (il buccino è un mollusco)
Il piatto di Alain Ducasse: Scampi freddi, fine gelatina di pesci di scoglio, caviale
Il piatto di Martín Berasategui: Millefoglie caramellate di anguilla affumicata, foie gras, cipollotto e mela verde
Il piatto di Chicco Cerea: Risotto al pesto, gamberi ed emulsione di pomodoro. È stato unanimemente giudicato il migliore della serata
Il piatto di Jessica Préalpato: Rabarbaro di Saint-Riquer, finocchio e zenzero
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
I 43 finalisti sul palco dei TheFork Awards by Identità Golose 2023 andati in scena ieri, 24 ottobre, nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte a Milano
Tutte le foto sono a cura di @onstagestudio
Il palco dei TheFork Awards 2023 by Identità Golose, pochi minuti fa: da sinistra Gerry Scotti, che ha presentato l'evento, Andrea Arizzi (senior sales manager di TheFork), Ciro Salvo, Marco Ambrosino, Mario Capitaneo e Paolo Marchi