07-04-2023
Manca pochissimo alla Pasqua! E allora abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di darci i loro migliori consigli - sia salati che dolci - per godersi questi giorni di festa all'insegna della golosità e della tradizione. Buona lettura.
CHIARA AIAZZI Le mie highlight di Pasqua sono le uova di cioccolato fatte a mano di Claudio Pistocchi (tortapistocchi.com) che, se non fosse per la divina bontà della materia prima, sarebbe un peccato mangiarle da quanto sono belle. E quest’anno poi Claudio ci delizia anche con la sua ottima e imperdibile pastiera. Altra eccellenza toscana sono le colombe artigianali della Pasticceria Mearini di Quarrata (mearini.it): fra le tante sfornate non facciamoci mancare quella classica, soffice lievitato di alta pasticceria con ingredienti selezionatissimi e impasto a lavorazione lenta.
FRANCESCA ROMANA BARBERINI Per me la Pasqua si festeggia a colazione e sulla mia tavola non mancano mai: le uova di cioccolato "opere d'arte" di Walter Musco, Pasticceria Walter Musco a Roma; la colomba di Michele Bonfitto, Etica food a Santa Severa; quella di Francesco Arnesano di Lievito a Roma; la ricotta di Fabio De Juliis del Caseificio De Juliis a Roma; le uova (non di cioccolato!) di Arianna Vulpiani della BioFarm a Roma; i salumi del salumificio Erzinio a Guarcino.
ALINE BORGHESE Di regola e di ormai tradizione, dopo più di 8 anni di vita in Italia, non importa dove o con chi festeggio, sono sempre la persona che pensa alla parte dolce del pasto. Quest'anno, i miei immancabili sono tre. Inizio con l'uovo di cioccolato di Andrea Tortora: che qualità di cioccolato e quante nocciole! Ormai, da anni, non posso fare a meno (andreatortora.com). Poi, la colomba di Niko Romito, una vera perfezione, clicca qui. Per Pasquetta, infine, assaggerò anche la colomba di Osteria Gucci di Massimo Bottura, clicca qui.
BELINDA BORTOLAN Amo la pastiera di Scaturchio a Napoli, per la freschezza dei profumi, la sofficità e la digeribilità. Poi, le uova di cioccolata di Gruè a Roma, una vera festa per i piccini ma anche per i grandi, realizzate con grande precisione, con soggetti belli e originali. Infine, la colomba classica di D'Antoni a Roma, semplice ma ottimamente lievitata, e quella di Arcangelo Patrizi, un vero maestro, clicca qui.
CHIARA BUZZI Consiglio i quaresimali di Romanengo, per la lavorazione strepitosa della pasta di mandorle. Poi, le uova dipinte multicolore, un confezione da 6 ovetti di cioccolato, in packaging come fossero uova bio, di Dolcemascolo. Infine: la colomba al gusto caffè di Capolinea o la classica di Stefano Trovisi, pasticcere dell'Excelsior Gallia (vedi sopra).
MARIA VITTORIA CAPORALE La Pasqua è decisamente dolce e nella mia Bologna, per l’occasione, non può mancare il cioccolato di Majani, un’eccellenza in città dal 1796. Oltre alla cioccolata Scorza - il primo cioccolato in forma solida prodotto in Italia, nel 1832, con una miscela di quattro varietà di cacao e dalla texture molto particolare che ricorda la corteccia degli alberi - che è un evergreen, per Pasqua viene prodotto il Golosovo: uovo di finissimo cioccolato nella versione fondente e al latte - ricoperto di granella di nocciole tostate - o bianco, ricoperto con pistacchi e mandorle salate. Per i più golosi c’è il Nocciolone, un uovo di finissimo cioccolato, fondente o al latte, completamente rivestito all’interno di nocciole intere italiane. Disponibile anche nella versione maxi da 800 grammi, per chi proprio non sa resistere. Qui il link per l’acquisto: shop.majani.com
MARIELLA CARUSO Dolcissima Pasqua tra Milano e la Sicilia. Dalla Sicilia consiglio la colomba all'uva passa di Pantelleria di Di Stefano perché anche a Pasqua l'uvetta ha il suo fascino e quella di Pantelleria ancor di più per i semini che la caratterizzano. Sempre in Sicilia, a Ferla, si gusta la zagara d'aliva, una colomba in cui, oltre ai canditi di arancia e limone, ci sono anche quelli di oliva: notevole quella della Nuova Dolceria di Francesco Manuele. Venendo a Milano, cito la colomba di Davide Longoni perché, oltre a essere un gran lievitato di grande sofficità e aromaticità, ha dietro un progetto di filiera su ogni ingrediente.
ALBERTO CAUZZI Quest’anno parto da due grandi pasticceri, per me due tra i migliori d’Italia, che a loro modo hanno interpretato le uova pasquali, di cioccolato e non, in maniera originale e con grande senso del gusto: Gianluca Fusto, gianlucafusto.com, e Andrea Tortora, andreatortora.com. E poi un grande cuoco che dimostra tutto il suo talento in un prodotto da forno, ma non solo, di personalità e stile oltre che di bontà inaudita (Niko Romito, shop.laboratorionikoromito.it). Gli shop di tutti e tre (Fusto lo trovate su cosaporto.it) sono ricchi di proposte, vi lasciamo scegliere secondo il vostro gusto. Infine la segnalazione di una grande trattoria italiana, a Montebello di Torriana – Appennino riminese - in cui poter acquistare, solo in loco, la mitica pagnotta pasquale romagnola, un antesignano dei lievitati moderni. È Osteria del borgo, “dalla Elide” per i locali.
Pasqua non è Pasqua senza l’ormai mitico Pan d’Uovo di Andrea Tortora, esempio di come si possa creare un “nuovo classico” rinnovando la tradizione. L’idea di mettere l’impasto lievitato all’interno della forma di un uovo di cioccolato è semplice e geniale. Anche le uova di Pasqua di At patissier sono qualcosa di unico per spessore del cioccolato e qualità degli ingredienti. La colomba di Vincenzo Tiri è un altro momento imperdibile dei festeggiamenti di Pasqua e, quando la regalo, spesso mi dicono: «Mi hai regalato la colomba più buona che abbia mai mangiato in vita mia». Packaging colorato e bello da vedere, ottimi prodotti per Roberto Rinaldini. Quest'anno ho provato la numero 1, Colomba al profumo di Vaniglia Bourbon e scorze di arance candite. Non c'è amica che non adori qualsiasi dolce di Rinaldini. Al sud sono veramente bravi con i grandi lievitati, come dimostrano i dolci di Sal De Riso che portano in tavola i colori e la bontà della Costiera Amalfitana: vi strapperanno un sorriso al primo assaggio. Interessante la novità della Pasticceria De Vivo di Pompei che ha preso la zeppola, dolce tipico della festa di San Giuseppe, e l’ha trasformata in un impasto arricchito con amarene candite, un infuso e un ripieno di crema pasticcera. Sulla mia tavola anche la colomba firmata dalla Pasticceria Pepe, che la propone anche salata, al pomodoro corbarino. A proposito di salato, ho assaggiato per la prima volta anche il casatiello di Malìa, angolo di napoletanità a Milano: una bella scoperta, e fanno anche la Pastiera artigianale classica.
SILVIA CITTADINI La Pasqua nel Centro Italia è un po' dolce un po' salata. Mi piace accompagnare la tradizionale colazione salata - a base di uova sode e corallina - con la pizza al formaggio di origine umbra (preferita qui in casa alla più dolce torta sbattuta romana), che quest'anno ho preso da Caffè Merenda a Roma, un punto di riferimento per lievitati, torte e colazioni (anche salate!) di grande qualità. Per le uova di cioccolata vado al quartiere San Lorenzo alla cioccolateria artigianale Said, dove si realizzano uova di Pasqua con fave di cacao monorigine selezionate e lavorate direttamente nel loro laboratorio, insieme ad altre sfiziosità come pesciolini, rane, campane e ovetti di cioccolata. La colomba è quella di Casa Manfredi, rigorosamente classica, soffice e profumata, mentre per la pastiera napoletana sono stata da Tulipane, nel cuore della città, dove il pane e la pizza nascono da una viscerale attenzione per le farine impiegate: sane, eque e di qualità. Deliziosa la loro pastiera, fragrante, umida e delicatamente floreale.
ALESSIO CUTRÌ Dopo la pastiera e il casatiello dolce di mia nonna ammetto che la pastiera della Pasticceria Pansa di Amalfi è davvero sublime. Cremosa ed equilibrata, profumata di agrumi e cannella, intensa come il carattere della famiglia Pansa. Da assaggiare, come tutta (proprio tutta) la loro produzione. Per Pasquetta consiglio un bel pic-nic con verdure di stagione, formaggi e salumi. Come la finocchiona artigianale del salumificio Ranieri. Fuochi d'artificio, finocchietto selvatico e vigore della Toscana più sincera. Devo ancora ringraziare pubblicamente chi mi ha permesso di assaggiare tale bontà: Mollica's, furgoncino di specialità rustiche toscane a Follonica. Ragazzi siete davvero super! Infine, come ad ogni pranzo o cena in famiglia, ci vuole un piccolo sorso di liquore Strega. Tante erbe, fiori, spezie e ingredienti segreti. Una carezza gentile, per me immancabile.
MASSIMO DI CINTIO Tre chicche, una salata e due dolci dall’Abruzzo. Iniziamo con il fiadone di formaggio di Claudio Minicucci della gastronomia Alla Chitarra Antica a Pescara: ci sarà la fila in strada ma solo qualche minuto di pazienza e si potrà gustare in piedi (nelle versioni al forno e fritto) o a tavola per accompagnare i salumi per la colazione o il pranzo pasquale. Al termine del quale non può mancare il soffione di ricotta che è vaccina o mista nella versione più classica, più identitaria con la ricotta di pecora che la famiglia Di Giovacchino dell’osteria Font’Artana a Picciano accompagna con delicate crema all’arancia o allo zafferano dell’Aquila. Non può mancare la soffice e gustosa colomba di pura artigianalità e packaging sostenibile di Ardito, il forno con cucina aperto un anno fa nel cuore della movida di Pescara dai giovani Antonio Palombo, Giulio Tiberti e Lisa Fortunato, ispirati dagli insegnamenti appresi da Niko Romito.
SONIA GIOIA Mai mangiato, in poco meno di mezzo secolo di vita, un uovo di Pasqua goloso oltre il limite dell’irresistibile come l’uovo al cioccolato di Andrea Tortora. Nel guscio di gianduia sono incastonate un milione di nocciole di varietà Tonda Gentile trilobata d’Alta Langa, fresche, croccanti, intere, cuore a cuore l’una con l’altra. Un chilo di libidine in edizione limitata. Anche in versione cioccolato fondente. Ma vuoi mettere la gianduia? E poi: i lievitati sono ormai – vivaddio – l’ossessione dichiarata dei cuochi. Il pane quotidiano tanto quanto i dolci d’ordinanza di Pasqua e di Natale. Non fa eccezione Mimmo Ragone, di stanza nella Masseria del Parco, nelle Murge materane, laterale alle rotte mainstream eppure autore di una straordinaria colomba soffice soffice, profumata, poco zuccherina eppure farcita di canditi che ci sono ma non si vedono (sono frullati nell’impasto pirlato a mano e lievitato lungamente). Deliziosa.
ALAN JONES Consiglio sono due colombe pasquali che amo e che trovo sempre eccezionali. La prima è quella originale di Italo Vezzoli, clicca qui. La seconda è invece quella del vulcanico chef Andrea Mainardi: io ho provato quella alle prugne della California e cioccolato bianco... Link: mainardibakery.com
VALERIA LOPIS L’ulivo che caratterizza il paesaggio mediterraneo è anche simbolo di pace pasquale: dalle carnose drupe viene fuori quell’elisir di lunga vita che è l’olio evo. Al centro di diversi rituali religiosi, immediata l’associazione con il momento liturgico dell’offertorio, l’olio può essere la felice condivisione a premessa del pranzo di Pasqua. In Sicilia due espressioni a confronto per gustare l’isola delle meraviglie: a occidente Gerbino, blend bio delle Terre Sicane prodotto dalla famiglia Di Giovanna con l’unione di Nocellara del Belice e Biancolilla provenienti da Sambuca di Sicilia; a oriente, ai piedi del vulcano con la Nocellara Etnea e le altre cultivar bio racchiuse nelle premiatissime selezioni di Enzo Signorelli, tra tutte colpisce per equilibrio la sinfonia di Foglie di Platino. Altra segnalazione: “Chi ti ama non ti controlla” oppure “C’è sempre un’altra via d’uscita” sono le frasi impresse sulle etichette parlanti delle Cuoche Combattenti di Palermo, progetto solidale a supporto delle donne vittime di violenza. Capitanate da Nicoletta Cosentino, le tenaci signore dei fornelli si sono inventate una linea di prodotti gastronomici (minuzze di pasta di mandorla, confetture dolci e salate, crackers, frollini ed altro) con prodotti locali selezionati solo da fornitori virtuosi. Le preparazioni vengono fatte da donne in difficoltà che trovano così un’opportunità di lavoro ed emancipazione. I prezzi sono decisamente accessibili e le confezioni bellissime da regalare e regalarsi veicolano un messaggio importante: supportiamole. Infine, in Calabria a Cirò Marina, luogo di vino e di sapori, Giuseppe Pucci ha scelto di rientrare con il suo bagaglio di cucine stellate ed esperienze internazionali: qui è tornato alle origini con una cucina autentica che ha chiamato A Casalura dove serve piatti della tradizione cirotana, dedicandosi anche all’arte della conservazione di cui è maestro. La sarda salata cirotana consacrata in vasetto e poi le specialità artigianali in punta di coltello perfette per rompere il digiuno quaresimale come la sublime soppressata e goduriosa 'nduja, delle quali Pucci cura non soltanto preparazione e affinamento ma anche allevamento alla macellazione.
GIORGIO MINESTRINI Il legame tra la gastronomia tradizione regionale ligure, ma soprattutto genovese, con la Pasqua si esprime attraverso quattro specialità; una salata e tre dolci: torta pasqualina, quaresimali genovesi, colomba pasquale e canestrelli. Per quanto riguarda la pasqualina, si tratta di una torta salata tipica della gastronomia ligure solitamente preparata in occasione della Pasqua, e comunque legata al festeggiamento della primavera. Lo strettissimo legame col territorio è siglato dall’uso della prescinsêua, la cagliata di latte fresca e acida prodotta esclusivamente a Genova. La leggenda narra che venisse preparata con 33 strati di pasta sfoglia, in onore degli anni di Cristo mentre le uova intere nel ripieno rappresentano un forte simbolo di rinascita. Inoltre, siccome in passato poche famiglie avevano il forno in casa, ogni famiglia faceva con il coltello un segno, o faceva un decoro con la pasta, per riconoscere la propria torta. È possibile acquistarne una deliziosa presso la Gastronomia De Micheli, a Genova. Quaresimali: l'origine di questi dolci risale al XVI secolo, quando le monache agostiniane della Chiesa di San Tommaso, per poter mangiare, e offrire, dolci durante il periodo di “magro”, lavoravano la pasta di mandorla con lo zucchero senza aggiungere prodotti animali. Così facendo, per tutto il periodo della quaresima, si assicuravano uno spuntino dolce rispettando alla lettera le regole della religione cattolica. Ad oggi ne vengono preparati tre tipi: canestrelli: a forma di ciambella con gli zuccherini sopra; mostaccioli: tagliati a losanga e ripieni di un sottilissimo velo di marmellata di fichi; marzapani: rotondi modellati su una ostia e riempiti di glassa fondant. Si possono acquistare alla Confetteria Pietro Romanengo, la più antica d’Italia. Sulla comomba, poco da dire: scelgo quella di Grondona, un'industria genovese che funziona come una pasticceria. Infine i canestrelli, dolci casalinghi molto semplici preparati tradizionalmente nei giorni di festa. La prima testimonianza dei canestrelli risale alla seconda metà del 1500 grazie alla denuncia di rapina avvenuta sulla strada della Val Trebbia (entroterra genovese) in cui, tra i beni trafugati, viene menzionato un paniere di canestrelli. Dove acquistarli: Pasticceria di Sambuco.
LUCA TORRETTA La mia scelta: colomba senza canditi Le Grazie (1kg a 3,99 euro) prodotta da Maina per Esselunga. In una nazione, l'Italia, dove la retribuzione media annua lorda si attesta sui 30.000 euro (equivalenti a circa 1.600 euro netti al mese) e in un settore, quello dell'enogastronomia (in primis quella di alto livello) che pubbblicamente propaganda una sempre maggiore attenzione e tensione alla sostenibilità, mi sembra anacronistico consigliare prodotti, per quanto di qualità essi siano, il cui prezzo infrange ogni razionale logica circa la sostenibilità millantata. Affinché mangiare una (buona) colomba in famiglia, non significhi accendere un mutuo: clicca qui.
ENRICO VIGNOLI Ragazzi, lo so che quando viene Pasqua tutti pensiamo alle uova, alla cioccolata e alle colombe. Ma per me, per quelle che sono state le mie abitudini familiari, Pasqua vuol dire anche salumi per l'antipasto classico, adesso molto più che a Natale. E allora, io quest'anno sono rimasto impressionato dal salame di Mangalica della Azienda Agricola Zavoli. Qualità agricola e attenzione all'animale applicati alle capacità norcine romagnole
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose
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