21-09-2022

TheFork Awards 2022: i candidati del Centro

Insegne dalle Marche, dall'Umbria, dalla Toscana e dal Lazio: sette nuovi ristoranti o nuove gestioni. Le votazioni sono aperte fino a lunedì 3 ottobre

Uno scatto della premiazione dei TheFork Restauran

Uno scatto della premiazione dei TheFork Restaurant Awards 2021. Il prossimo vincitore sarà annunciato il 25 ottobre. Per esprimere la tua preferenza, visita il sito theforkrestaurantsawards.com

C'è tempo fino al 3 ottobre per poter votare il vostro indirizzo del cuore candidato alla quarta edizione dei TheFork Awards 2022 (ve ne abbiamo parlato qui TheFork Awards, edizione 2022: vi presentiamo i 46 ristoranti nominati dai 55 top chef italiani).

55 top chef della cucina italiana, individuati da Identità Golose, hanno nominato 46 insegne tra quelle realtà nate, o che hanno cambiato gestione, tra ottobre 2021 e agosto 2022. Il voto potrà essere espresso dal pubblico sul sito  www.theforkrestaurantsawards.it.

L'iniziativa, che ha lo scopo di valorizzare e sostenere le più convincenti nuove aperture o nuove gestioni del panorama gastronomico italiano, culminerà in un evento speciale di gala, il red carpet dei TheFork Awards, che si terrà a Milano il prossimo 25 ottobre 2022 presso gli spazi futuristici degli IBM Studios di Gae Aulenti, a Milano, quando saranno annunciate le insegne più votate. A tal proposito, TheFork Awards 2022 riserva una possibilità esclusiva al pubblico votante: vincere due posti per la straordinaria cena firmata da uno degli chef più amati d'Italia (ma per adesso non vi sveliamo nulla). E allora corsa alle votazioni.

Qui di seguito, la lista dei ristoranti in gara del Centro Italia (consulta la lista dei ristoranti candidati del Nord-Ovest e dei ristoranti del Nord-Est): vi presentiamo le nuove aperture e nuove gestioni di Marche, Toscana, Lazio e Umbria.


MARCHE

Casa Bertini, Recanati (Macerata), nominato dallo chef Davide Palluda
Motivazione: «Andrea Bertini è un cuoco di talento e di testa. Ha la capacità di leggere la tradizione e mescolarla con la tecnica senza nostalgia. Viaggia tra i profumi delle Marche e fa una cucina di grande sostanza. Sono sicuro che in quelle Marche così in fermento troverà il giusto spazio per crescere».

Contemporanea e ricercata, la nostra cucina abbraccia il territorio marchigiano, dal mare alla montagna. Ci ispiriamo ai colori e ai sapori della nostra tradizione in un connubio che lega il ricordo dell’infanzia e la tipicità della cucina della nonna, alla tradizione gastronomica del Piemonte, terra di viaggi e di esperienze lavorative. Il ristorante, non lontano dal centro storico e a pochissimi chilometri dall’Adriatico, è custodito tra l’antica Porta Cannella e la Chiesa di Castelnuovo – due punti di riferimento per la città. Lo spazio elegante e confortevole, caratterizzato da forme pure e contrasti materici, apre la vista ai Monti Sibillini e alla campagna recanatese. Lo stesso panorama che ispira l’azione creativa della cucina.


TOSCANA

Chic Nonna di Vito Mollica, Firenze, nominato dallo chef Moreno Cedroni
Motivazione: «Vito Mollica oltre che essere un bravissimo cuoco è anche una gran brava persona: la somma di queste qualità daranno alla luce un posto di sicuro successo».

Chic Nonna di Vito Mollica si trova nel nucleo più antico di Palazzo Portinari Salviati, nella straordinaria Corte degli Imperatori, e occupa le suggestive sale dalle volte decorate da Alessandro Allori, uno dei protagonisti del Cinquecento fiorentino. Un ristorante improntato sul fine dining con un menù alla carta e due percorsi di degustazione, uno tradizionale e uno vegetariano. I posti a sedere sono circa 55, disposti negli ambienti delle cinque sale caratterizzate ciascuna da dettagli diversi. La carta dei vini prevede una grande varietà di etichette italiane, francesi e internazionali. 
 

Mimesi al Dimora Palanca, Firenze, nominato dallo chef Gianfranco Pascucci
Motivazione: «Innovazione e memoria, con tanta voglia di mettersi in gioco. Giovanni Cerroni è uno chef che sa creare nuove memorie gustative ma che, al tempo stesso, ha i piedi ben piantati nei suoi ricordi di infanzia. Bravo».

All'interno di una delle ville in stile Liberty più eleganti di Firenze, l'esperienza culinaria contemporanea di Mimesi, il ristorante gourmet a Firenze, eleva la cucina a nuove vette della gastronomia moderna. Un'accogliente sala da pranzo e una preziosa cantina, per un ambiente sofisticato nel cuore della Firenze storica, in cui gustare una cucina raffinata e contemporanea. I menu degustazione di Mimesi sono magistralmente orchestrati dallo chef Giovanni Cerroni, che rende omaggio alla prestigiosa location fiorentina del ristorante. La proposta gastronomica riflette le stagioni e presenta ingredienti biologici locali che si trasformano in sorprendenti piatti contemporanei, che onorano le tradizioni e le rinnovano, abbracciano influenze internazionali. Partite per un viaggio nel gusto alla scoperta del fascino unico e l'anima suggestiva di Mimesì.
 

Saporium del Borgo Santo Pietro, Chiusdino (Siena), nominato dallo chef Gaetano Trovato
Motivazione: «Ho condiviso tre anni della mia professione a fianco ad Ariel, che recentemente ha preso il timone del Saporium di Borgo Santo Pietro. Sono fiero di lui. Ha delle buone potenzialità per diffondere qualità e gusto».

Chef fiorentino, classe 1993, dopo diverse esperienze in Toscana, parte per il Belgio entrando nel mondo della cucina francese per poi tornare sulle Dolomiti al fianco di Norbert Niederkofler negli anni del raggiungimento delle tre stelle Michelin. Approda a Borgo Santo Pietro abbracciando la filosofia radicata nei principi dell’agricoltura rigenerativa con il desiderio di condividere una cucina creativa, rispettando ed esaltando il ritmo della natura ed i sapori autentici della terra. II menu degustazione di Saporium celebrano un percorso che inizia con la raccolta diretta nella tenuta e si conclude con un viaggio sensoriale per il palato con ingredienti forniti esclusivamente dalla natura. 


UMBRIA

Une, Foligno (Perugia), nominato dallo chef Anthony Genovese
Motivazione: «Stimo Giulio Gigli perché, oltre ad essere tecnicamente molto bravo, ha attivato con UNE un progetto gastronomico che comprende i prodotti dimenticati dell’Umbria, tanto ricchi e affascinanti quanto ormai confinati nella memoria dei nostri nonni. Il legame con le radici è sempre da apprezzare».
Nominato dallo chef Mauro Uliassi
Motivazione: «È un progetto meritevole quello di Une, che unisce la voglia di celebrare prodotti umbri spesso dimenticati e la creatività di un giovane chef con un curriculum di tutto rispetto».
Nominato dagli chef Francesco e Salvatore Sodano
Motivazione: «Giulio Gigli ha lavorato al Pagliaccio come me, poi per parecchi anni è stato a capo della creatività del Disfrutar... Ora che è tornato nella sua Umbria, nel suo nuovo Une propone piatti davvero interessanti».

Giulio Gigli, classe 1987, ad agosto 2021 ha aperto UNE in un frantoio del ‘400 nel piccolo borgo di Capodacqua, un paese di 200 abitanti tra le montagne intorno a Foligno, la sua città natale. Gigli ha lavorato per quindici anni in grandi ristoranti d’Europa e d’oltreoceano e dopo aver appreso le tecniche e le tradizioni della cucina contemporanea francese e spagnola è tornato nella sua terra d’origine per aprire il suo primo ristorante, dove i prodotti dimenticati dell’Umbria vengono interpretati con le tecniche creative apprese all’estero. UNE
utilizza materie prima di piccoli produttori della zona e proveniente dall’orto che ha trovato spazio proprio accanto al casale. La carta dei vini presenta per lo più vini naturali e biodinamici, principalmente umbri, con qualche etichetta estera, come Francia e Germania. Dopo l’istituto alberghiero Gigli si è formato nelle cucine del Pagliaccio di Anthony Genovese, del 1947 al Le Cheval Blanc di Yannick Alléno, da Benu a San Francisco e per oltre quattro anni è stato chef de cuisine e responsabile creatività di Disfrutar a Barcellona.
 

Alma Errante, Trevi (Perugia), nominato dallo chef Maicol Izzo
Motivazione: «Conosco bene lo chef Marco Mariani Zucchi, è stato per due anni il mio sous. Adesso ha aperto questo ristorante a Trevi, in un antico casale già meta di pellegrinaggio. La sua è una cucina di tecnica e prodotto locale».

Il ristorante Alma Errante si trova in Umbria, nel comune di Trevi, in un antico casale immerso tra gli ulivi. Nel cuore verde d'italia, in un ambiente rustico ma arredato in stile moderno, e in una terra molto legata alla tradizione, abbiamo voluto creare un luogo che potesse portare le persone ad esplorare sapori e culture diverse da quella umbra creando una connessione tra piatti e materia prima locale e quelle di altri paesi.


LAZIO

Pulejo, Roma, nominato dallo chef Francesco Apreda
Motivazione: «Credo che una delle aperture più interessanti degli ultimi mesi sia, a Roma, Pulejo, perché come me Davide è tornato “a casa” ed è qui che sta esprimendo al meglio sé stesso attraverso piatti sì della tradizione italiana, ma che rivelano anche il bagaglio delle tante esperienze estere. Una cucina innovativa e pulita, elegante e ben ancorata alla classicità degli ingredienti».

Pulejo Ristorante Roma nasce il 31 marzo con il desiderio di accogliere di riscoprire e di ricordare. Il tema della memoria è centrale, sia per la memoria sensoriale che vogliono trasmettere i piatti, sia per l'intento di riportare a casa "accogliendo i commensali in un ambiente caldo e familiare ma di classe. Una cucina emotiva, un intenso lavoro sulle materie prime, una sensibilità materica è ciò che ci contraddistingue. Per noi il vero Lusso è il confort ed è con questo pensiero che è stato scelto ogni singolo aspetto. La sala si compone di 11 tavoli e 30 coperti, al piano inferiore si potrà trovare una bella cantina con strutture in ferro battuto e del tufo a vista con circa 100 etichette in costante crescita.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

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Identità Golose