22-12-2020
Qualche giorno fa abbiamo fatto raccontare agli autori e collaboratori di Identità Golose le loro dolcezze delle feste, ossia i migliori panettoni, pandori, torroni (e quant'altro) coi quali allieteranno - e consigliano di allietare - il Natale, leggi Cento (e più) dolcezze per il Natale: ecco le migliori in tutt'Italia, secondo Identità Golose. Ma i prossimi giorni saranno anche l'occasione per pranzi e cene dove gustare prelibatezze salate, chicche enogastronomiche particolari, poco conosciute; piccole eccellenze del gusto che ci si concede nel periodo di festa. E allora la seconda domanda è stata: quali meriterebbero di essere presenti in un cenone di Natale o di Santo Stefano gourmet? Ecco le risposte..
Marina ALAIMO A Napoli non c’è Natale o cenone senza sua maestà il baccalà. Ho apprezzato molto la proposta del baccalà affumicato messo sottovuoto da Bernardini Gastone che ci consente di averlo a tavola in maniera innovativa e abbinarlo come preferiamo. Anche il suo carpaccio di polpo è ideale per i cenoni a base di pesce, sia in pezzo intero che affettato. Clicca qui. Una chicca del mio territorio è poi lo zafferano del Vesuvio di Masseria Clementina, unica produttrice in zona degli stimmi pregiati e portati in produzione con grande fatica, forse i soli prodotti su un vulcano (clicca qui). Infine, la mostarda di anguria bianca e mela campanina di Le Tamerici nel mantovano, perché difficilmente riuscirete a non fare fuori il barattolo. Clicca qui.
Cinzia BENZI Le mie segnalazioni salate sono all’insegna della pasta ripiena e la ricerca perduta dell’immortalità del cibo. In primis agnolotti del plin e molte altre leccornie da Cerrato - La boutique dei buongustai, un vero angolo gourmet nella patria di Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo (Cn). Carne di fassona, tajarin, insalata russa, nessun e-commerce ma un plin da sognare. Tel. 0141 840890. Vale poi un viaggio la pasta ripiena emiliana per eccellenza: il tortellino de Il Tortellante, associazione no profit di Modena, un laboratorio terapeutico–abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. Per Natale hanno elaborato confezioni di tortellini da 1 o 2 kg di straordinaria bontà. Ordinabili online qui solo per la città di Modena, take away che fa bene all’ anima. Infine l’e-commerce di Moreno Cedroni (clicca qui) permette di portare sulle tavole delle feste la creatività sconfinata dello chef marchigiano di Senigallia. Dalla conserve di pesce, ai sughi, alle confetture, senza scordare le marmellate con eleganti confezioni regalo. Le mie debolezze cedono su tutte le referenze; la salsa giardiniera e la trippa di coda di rospo in umido si contendono il podio.
Belinda BORTOLAN Ho amato in questo periodo avere tempo per andare a fare la spesa: suggerisco allora la macelleria Pino ai Parioli, una specie di Bulgari della carne dove trovare il meglio per bistecche, brodi, ripieni di tortellini e dove, se provi qualcosa, non torni indietro. Non ha sito web. Durante il lockdown lavoravano ogni giorno come se fosse Natale. Fa ordini e consegne a domicilio: tel. 06 80691758 (via Giovanni Antonelli 24, Roma). Per la pasta fresca e leccornie varie suggerisco Tutto Ghiotto, nel quartiere capitolino di Monteverde. Tanti prodotti, rigidamente selezionati da Riccardo e sua moglie: prima un banco al Mercato di piazza San Giovanni di Dio, poi un negozio in piena regola con un bancone pieno di leccornie. Buona cantina di vini naturali e si può anche mangiare in loco con una sala interna. Suggerisco i raviolini, meravigliosi, con una pasta leggermente ruvida e un ripieno di carne non troppo sapido ma perfettamente equilibrato; ottimi anche i salumi e le mozzarelle (tel. 338 7817059, piazza S. Giovanni di Dio, Roma).
Giorgia CANNARELLA Il pacco #RuralFamily dell'Arrogant Pub di Reggio Emilia. Una selezione dei migliori micro-produttori dell'Appennino.
Mariella CARUSO Il prosciutto più blu è arrivato inaspettato sulla mia tavola. È stato un dono fatto a mio marito da un suo cliente: uno strano mix tra prosciutto cotto a bassa temperatura e un erborinato. Lo sposalizio tra i due sapori mi ha conquistata e ho voluto saperne di più. Il prosciutto, lavorato a Boffalora sopra Ticino, è del Salumificio Venegoni che produce salumi dall’inizio del 900. Il blu in questione è un erborinato piemontese da lavorazione di latte vaccino novarese di Luigi Guffanti che l’ha battezzato Sancarlone in omaggio al protettore della città di Arona, città dove dal 1876 affina i suoi formaggi.
Lisa CASALI Sulla tavola delle feste sicuramente merita un posto d'onore un taglio speciale di carne, così come l'arrosto più classico. Per chi è a Milano, vale la pena arrivare fino al mercato coperto della Darsena per fare acquisti alla Macelleria popolare di Giuseppe Zen, solo carni allevate al pascolo con certificazione biologica. Un gastronomo di altri tempi che saprà consigliarvi al meglio, che vi farà sognare e che non vi stanchereste mai di ascoltare. Non perdetevi anche la sua super giardiniera, un vero must per aprire in bellezza il menu di Natale (piazza Ventiquattro Maggio 4. Tel. 02 39468368).
Rocco CATALANO Suggerisco non dei produttori, ma due piatti. Il primo, gli Spaghetti o linguine al sugo di anguille: il Natale con un piatto del cuore. Ricordi d’infanzia, quando si andava a compare il pesce fresco per le feste, venduto da pescatori che in una lingua forestiera strillavano e battevano l’asta. Piatto semplice e povero ma dal peccaminoso piacere, da leccarsi le dita. Poi, il Baccalà con peperoni cruschi: un classico della cucina lucana; sapore, gusto e voglia di fare la scarpetta nell’olio fritto che ha condito il baccalà e reso croccante (crusco) il peperone.
Claudio CERONI e Paola Valeria JOVINELLI I nostri consigli per un cenone completo. Antipasto: Torta di carciofi con le sue foglie di dragoncello di Luigi Taglienti, uno degli ultimi ricordi dell’hub di via Romagnosi 3 prima della chiusura; Primo piatto: Concentrato di mare (pasta, estrazione di totano, anemoni e rucola selvatica), assaggiato in una splendida cena con Salvatore Bianco sempre a Identità Golose Milano. Secondo piatto: Triglia alla Colbert di Philippe Léveillé, realizzata con grande maestria da una cucina tutta al femminile. Una storia che fa onore al bistellato di Concesio. Dessert: Dolce mozzarella di bufala di Francesco Apreda, un suo classico evolutosi in questi anni e riproposto nel nuovo ristorante Idyllio di Roma.
Giulia CORRADETTI Lo strachítunt Dop, lo "stracchino tondo” della Val Taleggio. È un formaggio unico per la particolare lavorazione che lo rende affascinante e ricco di sfumature gustative. Si può acquistare nell’e-shop della Latteria Branzi insieme a tanti altri incredibili formaggi delle valli bergamasche e non, come il Branzi in diverse stagionature, lo Storico Ribelle, il Formai de Mut o lo Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche.
Alessio CUTRÌ Per la cena delle feste quest'anno non potrà mancare lo zafferano di San Giminiano Dop. Ho provato quello purissimo dell'azienda agricola Tancredi Chiaradele; l'ho assaggiato al ristorante Dulcis in Fundo, legato all'azienda. Il profumo è intenso e il sapore è speziato. Perfetto per il classico risotto o per dessert creativi. Si può acquistare solo telefonando direttamente al numero 0577 940123.
Massimo DI CINTIO Riconosciuta un anno fa “patrimonio culturale immateriale dell'umanità”, la transumanza ci regala formaggi e carni da ovicaprini che credo possano rappresentare una intelligente integrazione a cene e pranzi natalizi, scoprendo alcuni gioielli della transumanza e chicche di alcuni territori dove storicamente si pratica. Senza contare che aiuteremmo piccoli produttori a risollevarsi dalla chiusura dei ristoranti. Ecco allora: 1) il caciocavallo stagionato di latte di vacca podolica, i formaggi di capra garganica e i pecorini di pecore di razza Gentile di Puglia di Ciccio Cafagna a Peschici, in Puglia, clicca qui; 2) le carni fresche di agnello e di bovino e i formaggi biologici (su tutti il Gregoriano, il Francesco e la ricotta scorza nera) di Gregorio Rotolo a Scanno, in Abruzzo, clicca qui; 3) i latticini e i formaggi di bufala come la morbida Quadrella, la Gessatina Vallesina (cacioricotta) o il Grand Rouge a latte crudo stagionato 12 mesi in grotta, oltre ai prodotti da forno e a base di canapa dell’azienda agraria Pian del Medico di Giulia e Antonio Trionfi Honorati a Jesi, nelle Marche, clicca qui.
Giovanni FARINELLA Fine anno. Tempo di bilanci. Ma cosa ci ricordiamo dei pasti di Natale e Capodanno? Tanta tradizione, la nonna che con il passare del tempo si lamenta della sapidità, qualche spezia di troppo, il nonno che addormenta aspettando il caffè, i bambini nel tavolo a parte con le bocche sporche di pomodoro. E se il tortellino in brodo o l’arrosto non ci giudicassero? Se potessimo mettere insieme il menu di un anno intero? Allora mangerei fave e gamberi fritti dell’Adriatico in antipasto secondo la ricetta del Tabar di Ljubjiana, gli spaghetti pomodoro e fragola (non più in stagione) di Antonia Klugmann e il taco di agnello di Ana Roš come piatto principale. Un modo di ripercorrere le stagioni, le amicizie e i chilometri di distanza. Un modo per omaggiare l’anno passato e la voglia di futuro. Un modo di vivere il futuro, nell’interpretazione del presente.
Raffaele FOGLIA Per le feste suggerisco i prodotti siciliani dell’azienda De Gustibus di Siculiana in provincia di Agrigento: in particolare da provare la bottarga di tonno e il trancio di pesce spada affumicato, da tagliare a fettine sottili e da abbinare solamente a una fetta di pane tostato. In semplicità.
Barbara GIGLIOLI La scoperta salata del 2020 è senza dubbio Cinco Jotas. Ho conosciuto questa meraviglia gastronomica mentre scrivevo un articolo sul prosciutto 100% iberico de bellota. Mi ha stupito la sua qualità, la sua dolcezza, il suo grasso fantastico. Sicuramente non mancherà sulla mia tavola a Natale! Poi, non c’è pranzo delle feste che si rispetti senza un buon caffè di fine pasto. La miscela Christmas Edition di Agust è da provare: note dolci che però non trascurano l’acidità necessaria per ogni buon caffè.
Andrea GRIGNAFFINI Segnalo gli ortaggi, i formaggi e le olive nere dell’agriturismo Il filo di paglia; gli stravaganti salumi di piccione di Carlo Giusti, saporosi e arditi, clicca qui; le straordinarie ed elegantissime cozze di Pellestrina, come valorizzare la laguna con un progetto di qualità assoluta, clicca qui.
Luca IACCARINO Non potendo andare in uno dei miei luoghi preferiti, Pino Banana, a Savona, almeno ordino il salmone affumicato che usa Pino, l’Upstream, clicca qui. Poi non c’è nessuno che abbia prodotti del conforto come Tartuflanghe: mi faccio spedire le patatine al tartufo, le olive sferificate e le conserve di Albert Adrià, i migliori tajarin del mondo; e il tartufo, certamente (arriva tutto in 24 ore). E poi le acciughe Sanfilippo, diamine, ho appena aderito a un gruppo di acquisto (le prendiamo qui: lenotegolose.it).
Stefania LATTUCA Una specialità che merita di stare nella mia ideale tavola delle feste, preferibilmente a S. Stefano, è l'Anatra laccata alla pechinese del ristorante Wonton di Agie Zhou, di Milano. Piatto tradizionale, che ha un ruolo importante nel fine dining cinese. Wonton è uno dei pochissimi ristoranti in Italia che realizza questo piatto secondo l'autenticità della tradizione pechinese. Utilizza anatra fresca di allevamento italiano, cotta intera in forno dopo una notte di laccatura e un giorno di asciugatura. Viene servita calda appena sfornata, tagliata davanti ai commensali, con delle sfoglie sottilissime di crepes eseguite con farina di grano tenero e verdure tagliate a julienne (cetriolo, carote, cipollotto) e una salsa realizzata con soia, sesamo e prugna. È un piatto capolavoro delle tavole della convivialità, goloso e virtuoso.
Marilena LUALDI In un anno dagli spostamenti limitati, ho un desiderio che mi spinge oltre confine, almeno nel palato. La Grecia almeno da gustare con lo tzaziki, quest’anno ho amato preparare questa salsa greca a base di yogurt, aglio e cetrioli che accompagna e balla da sola a piacere, ma l’ho anche trovata particolarmente invitante alla Gastronomia Gilardengo. E sempre sui sapori avvolgenti, la zuppa di cipolle del ristorante Crotto del Sergente: che ha ideato anche una formula – Fatti da portare via - per consegnare i suoi menu, soprattutto nella zona di Como, con i sacchetti sottovuoto da rigenerare.
Paolo MARCHI Per uno che è nato e vive a Milano, in via Spadari Peck è sinonimo di peccati di gola e proprio per questo non è facile scegliere una sola bontà. Sono così tante che procedo per esclusione. Ho un debole per la mortadella ma alla Bologna manca l’aurea dell’esclusività, quello che invece permea gli scamponi in salsa aurora, qualità estrema ma anche un prezzo che non passa inosservato anche perché non puoi certo ordinarne un etto in due. Così ogni Natale la scelta cade sul patè. Però non l’ottima, elegante e griffata mattonella con scritte in rilievo, e in maiuscolo, sotto la gelatina, le quattro lettere che compongono la parola PECK. Io resto invariabilmente ipnotizzato dal Patè di selvaggina, presentato a mo’ di montagnetta, una massa scura, decisa, che strega proprio perché richiama una preparazione artigianale che concede ben poco alle solite cartoline delle tavole delle feste.
Gianna MELIS Voglio segnalare non un cibo ma una bevanda, un vermouth per la precisione. È una bella sorpresa sarda quello della cantina Meigamma, in sardo significa “riposino dopo pranzo”, sinonimo di vita “lenta”, alla quale si ispirano i proprietari Barbara e Giuseppe Pusceddu, viticoltori e agricoltori a Villasimius (Ca), producono vermentino, cannonau, cabernet, carignano e muristellu, olio, miele ed ortaggi. La curiosità è appunto il loro vermuth bianco e rosso, perfetto per i cocktails, molto intenso, ottenuto con la macerazione del vino con erbe e fiori selvatiche della zona. Tutto biologico.
Clara MINISSALE Merita senza dubbio un posto sulla tavola delle feste il Mandolino di Sicilia, un prodotto creato e realizzato dall'azienda Amato Salumi, fondata a Camporeale, nel Palermitano, nel 1920. Si tratta di un prosciutto aromatizzato con spezie e aromi naturali del territorio di produzione che conferiscono al salume un sapore dolce e delicato. Perfetto per un aperitivo o un antipasto. Clicca qui.
Chiara NICOLINI Suggerisco le ostriche di La Spezia: scoperte in un weekend enogastronomico nel golfo dei Poeti, le ostriche allevate dai miticoltori spezzini sono un’ottima alternativa al classico prodotto francese, meno rinomate ma comunque ottime, di nicchia e ancora poco conosciute.
Enzo PALLADINI Il maialino iberico, se non ci si lascia condizionare dal pensiero di quanto è piccolo e di quanto probabilmente avrà sofferto, è una prelibatezza che in tempo di mancato autocontrollo come le feste ha diritto di cittadinanza. Magari preparato come sa fare lo chef Stefano Binda del Texture di Mandello del Lario. Passando a qualcosa di più vicino al mondo vegetariano, segnalo anche i carciofi - prodotto straordinario dell’inverno - nella versione del Caffè del Lupo di Milano, da infilare "senza drammi" tra una portata e l’altra.
Alessio PIETROBATTISTA Proprio perché secondo me quest'anno il vero momento di aggregazione sarà il pranzo di Natale e non il cenone della Vigilia, il mio suggerimento è quindi un modo per richiamare il pesce nel mondo carnivoro. Quest'anno ho testato più volte le bottarghe, gli affettati e il quinto quarto di pesce autoprodotti da Marco Claroni dell'Osteria dell'Orologio (ma ce ne sono ovviamente vari esempi nel panorama nazionale). Un modo per avere una connessione tra il cenone della Vigilia e il pranzo del Natale, per accompagnare un brindisi che il Dpcm ha semplicemente rimandato.
Gianni REVELLO Quest’anno ho provato nei ristoranti della mia regione diverse versioni di una preparazione che rappresenta al top la cucina ligure: il Cappon magro. Ma per Natale non l’acquisterò già fatto. Comprerò delle buone verdure da cuocere al giusto tutte separatamente, del buon pesce di adatta qualità da lessare in bel fumetto, tradizionali gallette del marinaio, tutto quel che ci vuole per la nappatura, farò la salsa verde, e riempirò infine, strato su strato, una buona fiammenghilla da dividere poi con i parenti più stretti.
Errica TAMANI Suggerisco il pane al grano arso e semi del Forno Sammarco di San Marco in Lamis (Fg), per il sapore antico e fragrante e la valenza simbolica di un pane che profumo di territorio e artigianalità. Qui lo shop online di Forno Sammarco. Poi la pasta 3D griffata Blu Rhapsody a forma di albero di Natale o di stella cometa, perché è una sintesi perfetta di tecnologia, design e alta qualità dei grani selezionati, blurhapsody.com. Infine il salmone Upstream di Claudio Cerati. Perché rappresenta l’interpretazione tutta italiana, anzi parmigiana, di un prodotto tipicamente nordico declinato nel segno dell’estrema finezza ed eleganza sia nel sapore sia nel packaging (clicca qui).
Maurizio TREZZI Indico il bettelmatt di Piero Matli, re dei formaggi italiani, azienda agricola Albrun; il caviale Golden di Adamas, prodotto in Italia in provincia di Cremona; la giardiniera di Morgan Pasquali in cinque versioni, per accompagnare al meglio salumi e affettati, clicca qui. Niccolò VECCHIA Una golosità assoluta che ho scoperto quest'anno, grazie al grande assortimento di bontà dei banchi della Macelleria Masseroni a Milano, è la Salsiccia Lodigiana: da mangiare rigorosamente a crudo, conquista per la sua sapida delicatezza e per la sua morbidezza, ottenuta grazie all'uso di brodo di manzo e di formaggio Lodigiano direttamente nell'impasto.
Fulvio Marcello ZENDRINI Continuo a pensare che, anche se apparentemente non c’entra nulla con il Natale, un piatto meraviglioso da mettere al centro della tavola durante queste festività sia la Minestra di pasta mista con crostacei e piccoli pesci di scoglio di Gennarino Esposito alla Torre del Saracino di Vico Equense. Non fa delivery, ma propone un e-shop di cose buone, clicca qui.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose
Stelle oppure oscar? Comunque, le nostre esperienze più significative del 2023, nella terza parte del nostro sondaggione
Un mosaico di dolcezze consigliate dagli esperti di Identità Golose ai lettori
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.