26-12-2017
Gualtiero Marchesi ritratto da Matteo Cherubino
E' morto poche ore fa, alle 18 circa, Gualtiero Marchesi (Milano, 19 marzo 1930 - Milano, 26 dicembre 2017), il Maestro della cucina italiana. Da tempo era ammalato. Identità Golose esprime le proprie condoglianze alla famiglia
Gualtiero Marchesi era inadeguato alla decadenza. Troppo grande la sua figura, troppo forte il suo ego, troppo centrale il suo ruolo nella storia della cucina italiana, perché il Maestro – com’era chiamato, e come vezzosamente ci teneva a farsi chiamare – accettasse con serenità d’essere relegato in disparte, d’essere considerato per il suo passato ma trascurato nel presente. Così a volte scantonava, cercava – mal consigliato – una visibilità che non rappresentava affatto il suo prestigio. Cercava attenzioni e, non ottenendole, se le procacciava anche goffamente. Colpa pure del nostro sistema-Paese, che non gli aveva ritagliato su misura – com’avrebbe forse dovuto fare – quell’ufficio da padre nobile della nostra alta gastronomia, che gli era proprio.
Una celebre foto di Gualtiero Marchesi. In alto a destra si riconosce Andrea Berton, uno dei tanti allievi che hanno appreso i fondamenti della cucina dal Maestro
Gualtiero Marchesi dialoga con Gianluca Fusto a Identità Milano 2015
Marchesi ritratto in occasione del suo 86° compleanno, nel 2016
Gualtiero Marchesi ed Ezio Santin: due amici e maestri dell'alta cucina italiana, rispettivamente il primo cuoco e il secondo a ricevere le tre stelle. Li avevamo ritratti a Identità Expo, ospiti negli studi Rai per The Cooking Show. Leggi la nostra Intervista doppia Marchesi-Santin
Il giovane Marchesi davanti alla porta dell'indizzo di famiglia, Al Mercato in via Bezzecca, a Milano
Quando i suoi genitori decisero di mollare il ristorante che gestivano in via Bezzecca, nel 1969, (meta di bei nomi come Mario Monicelli, Giovanni Testori, Gianni Agnelli, Luchino Visconti, Federico Fellini, Francesco Monzino, ndr), «avrei voluto partire per un giro d’Italia: tre mesi in ogni regione per imparare le varie tradizioni e crescere, migliorarmi. Non lo feci. Però credo sia già un merito averci pensato, aver capito che avrei dovuto lavorare su questo aspetto».
Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva, era l'anno 1980
Una storica brigata in Bonvesin de la Riva
Risotto oro e zafferano. Ha sconvolto i canoni del risotto tradizionale, disponendo in superficie una foglia d'oro commestibile
Il Raviolo aperto, «in pratica una bestemmia creativa perché in fondo è una lasagna monoporzione» (Paolo Marchi). “Nel raviolo aperto ciò a cui si assiste è soprattutto un ribaltamento dei ruoli: il sottile velo di pasta, da cui traspare in filigrana una foglia di prezzemolo, occulta (cioè confina in posizione subordinata) ingredienti “nobili” che avrebbero dovuto essergli anteposti per status gastronomico... La pasta assurge qui ad elemento di distinzione: al di là dell’impatto figurativo, il motivo centrale della fascinazione del piatto verte precisamente su questo ricollocamento simbolico, avallato da un titolo ad effetto in cui, non a caso, si fa solo menzione di un raviolo eterodosso”. Gualtiero Marchesi, La cuisine italienne réinventée, Paris, Laffont, 1983
L'Insalata di spaghetti al caviale: «Il mio capolavoro massimo»
Dripping di pesce (2004): si ispira a Jackson Pollock e alla sua tecnica dello sgocciolamento del colore. Il fondo è una maionese leggera che viene arricchita dal bianco dei calamaretti e delle vongole, il rosso dal pomodoro, mentre il nero viene ottenuto unendo alla maionese il nero di seppia e il verde abbinando la clorofilla di prezzemolo sempre alla maionese. Foto Borchi
Il Rosso e il Nero, una preparazione di rana pescatrice ispirata all'arte di Lucio Fontana
Metti una sera a cena con il Maestro. E' quanto accadde durante Identità Golose a Milano, febbraio 2013, quando Carlo Cracco, a sinistra nella foto, invitò altri due allievi di Gualtiero Marchesi, Enrico Crippa e Paolo Lopriore. A destra Matteo Baronetto che di lì pochi mesi avrebbe lasciato il ristorante di Cracco per diventare chef al Cambio di Torino
Marchesi con brigata all'Albereta, anno 1999
Una recente immagine dell Maestro con tre suoi Marchesi Boys: Berton, Oldani e Cracco
Paolo Lopriore, Gualtiero Marchesi e Paolo Marchi a Identità Milano 2015
Quattro Paste: nacque dalle mani di Marchesi nel 2000, dopo una mostra di Andy Warhol e la visione della sua celebre serigrafia a quattro di Marylin Monroe. Fu una riflessione sulla pasta, sulla sua forma e sulla sua consistenza, per assaporare e gustare al meglio il grano
Gualtiero Marchesi ritratto al Marchesino in Piazza della Scala a Milano
Identità Milano 2007: Gualtiero Marchesi riceve l'omaggio di Pierre Troisgros, un mostro intoccabile della cucina francese. Identità Golose ripescò questa foto per festeggiare gli 85 anni del Maestro, nel 2015
«Qualcuno ogni tanto mi racconta che si fa il mio nome come possibile futuro senatore a vita. Mi piacerebbe, e sa perché? Non per me, glielo giuro: ma perché sarebbe un segnale importante di attenzione nei confronti della cucina italiana» (Gualtiero Marchesi)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.