11-05-2022
I vigneti di Cesarini Sforza: l'obiettivo è innalzare ancora di più la qualità e l'identità
L’Aquila Reale di Cesarini Sforza punta ad arrivare sempre più in alto. Questa immagine viene “disegnata” direttamente dal vino più prestigioso dell’azienda di spumanti trentini, e ha un significato profondo. La spiegazione arriva dal direttore generale di Cavit, Enrico Zanoni: «Da fine 2019 l’azienda è entrata nell’orbita Cavit, ma rimane un’azienda a sé stante. Certo, ci sono sinergie da un punto di vista economico. Tanto che è stato deciso un investimento da un milione di euro per la parte tecnica».
Ma non finisce qui. «È iniziata la nostra fase di rilancio, sia per quanto riguarda la qualità del prodotto, sia per la comunicazione e per la distribuzione». Gli obiettivi sono ambiziosi, grazie anche alle idee dell’enologo Andrea Buccella, entrato in azienda da un qualche anno.
Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit
Si parte con la Linea Le Premier, che è destinata alla grande distribuzione. Il Brut viene realizzato con Chardonnay che affina in acciaio per 18 mesi, con un residuo di 6 grammi litro di zucchero: nella sua linearità, è una bollicina molto piacevole, che punta tutto sulla facilità di beva. Un’idea che lo accomuna al Rosé, dove concorre un 15% di Pinot Nero: un vino molto profumato ma anche abbastanza fine, con un sorso piacevole.
La cantina di produzione
Molto interessante è la Riserva 2013: i vigneti sono sempre in Val di Cembra, tra i 400 e i 500 metri di altitudine, ma in questo caso prima del tirage circa il 10-15% del vino viene lasciato riposare in barriques. Dopo una parziale malolattica, lo spumante viene messo in bottiglia e lasciato sui lieviti per 70 mesi.
I vini in degustazione
E quindi si arriva all’Aquila Reale, annata 2011, il prodotto di punta della Cesarini Sforza. Lo Chardonnay (in questo caso in purezza) arriva dal Maso Sette Fontane, con la vigna che cresce sulla dolomia, con un’esposizione a sud-sudovest. Importante è la maturazione dell’uva: in questo caso si ha una maturazione ritardata attorno al 10 ottobre. Infine si hanno affinamenti lunghi sulle fecce, in parte anche in legno, almeno fino a luglio, e il vino effettua per oltre la metà della massa la fermentazione malolattica. Quindi il tirage e la permanenza sui lieviti di 100 mesi: infine un piccolo periodo di bottiglia prima della commercializzazione.
Aquila Reale Riserva 2011: è la bollicina più importante di Cesarini Sforza
Il nuovo corso di Cesarini Sforza è partito. Bisognerà ora capire se l’Aquila Reale (e tutti gli altri vini) nell’ambito di questo rilancio annunciato dell’azienda siano destinati a un lungo “volo” nell’eccellenza delle bollicine italiane. Le premesse sono sicuramente molto incoraggianti.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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