23-08-2025

Nasce Sparkling & Dining Magazine: la nuova sfida editoriale di Bruno Petronilli, tra bollicine e gastronomia

Il direttore presenta il progetto bimestrale, nato dalla collaborazione con Luca Carta. Ogni numero include diari di viaggio, interviste, critica gastronomica e cinquanta etichette di bollicine valutate secondo nuovi parametri

Dirigere una rivista come Sparkling & Dining Magazine significa saper coniugare passione, competenze e visione. Bruno Petronilli, penna autorevole del settore, per noi di Identità talentuoso collaboratore, lo fa con stile e rigore, guidando il lettore in un viaggio tra bollicine d'autore e la sua idea di gusto, il ruolo della critica e l'evoluzione dell'enogastronomia contemporanea.

Una squadra di noti collaboratori chiamati a creare una rivista per l'edicola che, sfidando ogni previsione, simboleggia un progetto editoriale da collezione. In questa chiacchierata, ci apre le porte della sua visione tra eleganza, selezione e racconto sensoriale.

Com'è nata l'idea di questo nuovo progetto editoriale?
Nasce da due fattori principali, il primo la collaborazione con Luca Carta con il quale è già stato creato Spirits Magazine. Un incontro dove l'empatia ha spianato ogni dubbio sulla validità di quanto insieme potevamo realizzare. Serietà e buone idee ci hanno portato lontano. Avere il coraggio, oggi è anche una questione di questo tipo, di affrontare il mondo carta con la distribuzione in edicola è una sfida che non ci spaventa. Ho proposto un mondo che è il mio focus, da sempre, ovvero bollicine e ristoranti. Due delle mie vere passioni. Ecco la nascita di questa rivista bimestrale, il primo numero è stato presentato a luglio con una cover disegnata dall'artista Teo Kaykay (nota della redazione: per la nostra guida Bollicine del Mondo è uno dei comunicatori 2025) e tanti contenuti. Un'anima molto giornalistica in cui racconteremo quanto accade in questi due mondi attraverso diari di viaggio, esperienze dirette, interviste e senza dubbio critica. Con questa formula di capillarità di distribuzione attraverso le edicole ho pensato di mettere a frutto il mio background. C'è una sezione chiamata Golden List. Si tratta di un format che non esisteva prima. Ogni numero segnaliamo una cinquantina di etichette di bollicine valutate in centesimi oltre ad una simbologia di lingotti d'oro, da uno a cinque. Tutte le valutazioni possono essere utili per avere uno spaccato attuale di questo settore, in maniera continuativa. In questo mondo decade la classica annualità delle guide e forse il vero motivo di novità.

Come definirebbe il ruolo delle bollicine nel mondo del fine dining di oggi?
È fondamentale e continuerà ad esserlo. La prima cosa che ti fanno assaggiare quando ti siedi a tavola è rigorosamente una bollicina. Poi ti accorgi che esiste sempre una buvette con degli spumanti.

Mi può raccontare almeno un abbinamento tra una bollicina e un piatto che l'ha sorpreso?
Vegetali e cibi fermentati sono un binomio che amo abbinare a una bollicina. Quando c'è un tocco di vegetalità e acidità nel piatto spesso è complicato trovare un buon pairing, ma gli spumanti soddisfano palati difficili e raffinati.

Quali sono i trend di questi due mondi: Sparkling e dining?
Sul dining ci sarebbe da dire una cosa ulteriore. Oggi emerge sempre più la volontà di mangiare cose più semplici, rivalutare una tradizione culinaria fatta di tecnica e di sapori autentici. Io adoro mangiare le ricette dei grandi classici della cucina italiana interpretata dai cuochi perché senza dubbio — sorride — lo eseguono meglio della mia nonna. Segnalo un'esperienza da Pascucci al Porticciolo dove con il sommelier abbiamo fatto abbinamenti di bollicine originali con un crescendo vincente ma arduo.

La scelta che opera con le sue riviste, James in primis, è una scelta di carta stampata di altissimo livello: cura di dettagli, copertina d'autore e collaboratori fedeli. Quanto l'era digitale influenza o può influenzare la reputazione di una bollicina o di un ristorante?
Dipende chi la fa. Io sono sempre stato concentrato sulla carta stampata. Fai parte di un'élite e devi essere un professionista. In questo settore esistono grandi professionisti digitali come Champagne Society che stimo molto. La comunicazione digitale, a mio avviso, è uno strumento che può essere preso in mano da tutti e questo non sempre è un bene. La carta non ti concede errore o superficialità, serve un livello di professionalità che mi è più affine.

Esiste un suo personale comfort food da abbinare ad una bollicina?
Ogni volta che metto piede in Francia, e a Parigi, in particolare ordino un Grand Plateau de Mer con due bottiglie di Champagne, perché so già che una non basterà.
 

Potete trovare Sparkling & Dining Magazine in edicola in tutta Italia al prezzo di copertina di euro 9,90


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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