21-08-2025

Visioni passate e future di Tasca d’Almerita: unione tra uomo e vigna

Nella storica cantina convivono progetti innovativi come Contrada Pianodario Signature e legami con la tradizione, con il Nozze d’Oro

Tasca d'Almerita nasce nel 1830 nel cuore dell

Tasca d'Almerita nasce nel 1830 nel cuore della Sicilia ed è diventata un'azienda di riferimento nella regione

Da una parte da un progetto innovativo, che coinvolge anche i ristorati che diventano protagonisti anche in vigna, dall’altra un vino legato alla tradizione, che in 40 anni ha segnato la storia dell’azienda, diventandone un simbolo.

Sono due elementi apparentemente contrapposti, ma non è così per Tasca d’Almerita, la cantina siciliana fondata nel 1830 nel cuore della Sicilia. Un’azienda storica che guarda al futuro, come è rappresentato dal progetto Contrada Pianodario Signature, sull’Etna, nella tenuta Tascante. Si tratta di un Nerello Mascalese in purezza, annata 2021, che ha coinvolto sedici ristoratori italiani e uno tedesco.

Alberto Tasca d'Almerita tra i vigneti

Alberto Tasca d'Almerita tra i vigneti

«Oggi secondo me bisogna ritornare molto a parlare di vigna e non solo di vino – afferma Alberto Tasca d’Almerita - Bisogna raccontare che cosa sono le aziende agricole italiane nel Made in Italy, e accorciare il rapporto tra consumatore e vigna. Per questo motivo ci siamo rivolti al mondo dell’alta ristorazione, e non parliamo solo di cucine stellate, ma anche di trattorie e locali territoriali di grandissimo valore».

In sostanza i ristoratori hanno deciso di “sponsorizzare” questo vino, nel progetto che si chiama Contrada Pianodario Signature, per poter valorizzare ancora di più l’identità di un territorio. «È stato bello trovare una grande partecipazione – ribadisce Alberto Tasca d’Almerita – per riuscire a parlare insieme di vigna, di vino e lanciare un messaggio forte. Vogliamo più che mai torni questo rapporto umano, dalla vigna al bicchiere alle persone, e fare gruppo».

La vista della Contrada Pianodario sull'Etna

La vista della Contrada Pianodario sull'Etna

La scelta è caduta sulla Contrada Pianodario, un gioiello all’interno dei 36 ettari di vigneti sull’Etna di Tascante. «La cosa divertente di Pianodario, nella sua unicità, è il dislivello di quasi 100 metri fra la parte bassa e la parte alta del vigneto. Sono 99 terrazze, a 775 metri sul livello del mare, tra Montelaguardia e Randazzo, con 4.000 metri di muretti a secco, tutti fatti a mano da degli artigiani, che lavorano in maniera incredibile».

E Ivo Basile, responsabile della comunicazione di Tasca d’Almerita, puntualizza: «Pianodario, che già produciamo da alcuni anni, ha una sua identità specifica. Così abbiamo deciso di dedicarlo dalla vendemmia 2021 soltanto a un gruppo di partner, che ne sono diventati testimoniali e ambasciatori. Quindi questa produzione di Contrada Pianodario Signature è dedicata solo a loro e questo vino si potrà trovare soltanto nei loro ristoranti».

Il responsabile della comunicazione di Tasca d'Almerita, Ivo Basile

Il responsabile della comunicazione di Tasca d'Almerita, Ivo Basile

«Questo progetto innovativo - sottolinea Alberto Tasca d’Almerita - è coerente con la nostra visione imprenditoriale: cerchiamo sempre approcci nuovi per valorizzare i territori che custodiamo, il nostro obiettivo è rinnovare la tradizione, rispettandola».

La vendemmia avviene a fine ottobre-inizio novembre. In cantina, la vinificazione in acciaio è seguita da un affinamento in botti di rovere di Slavonia da 25 ettolitri per 12 mesi. Il vino è molto identitario, con l’Etna nel Dna, elegante e fine al naso, al sorso vivo e sapido, con qualche piccola e piacevole “spigolatura” che fa intendere anche il suo potenziale di affinamento.

Il conte Giuseppe Tasca d'Almerita con la moglie Franca. Sull'etichetta di Nozze d'Oro il suo pensiero: «...dedicato a mia moglie con amore immenso»

Il conte Giuseppe Tasca d'Almerita con la moglie Franca. Sull'etichetta di Nozze d'Oro il suo pensiero: «...dedicato a mia moglie con amore immenso»

Progetto innovativo, quello di Contrada Pianodario Signature sull’Etna. Ma c’è anche una tradizione forte, senza mai dimenticarsi di produrre vini che siano al passo con i tempi. L’esempio arriva dalle Nozze d’Oro, che festeggia i suoi primi quarant’anni.

Questo vino è stato pensato nel 1984 da Giuseppe Tasca d’Almerita per celebrare il cinquantesimo anniversario di matrimonio con la moglie Franca: un gesto intimo e romantico, carico di affetto e visione, che il 3 giugno 1985 fu presentato, per la prima volta, in un commosso brindisi seguito alla celebrazione religiosa.

Nozze d'Oro festeggia i 40 anni

Nozze d'Oro festeggia i 40 anni

E con un significato profondo: due vigneti, due varietà, due momenti di raccolta, due personalità che si fondono. Come in un matrimonio, come nel suo matrimonio. L'Inzolia dona al vino struttura e longevità, il Sauvignon Tasca – un biotipo autoctono di Tenuta Regaleali – apporta soprattutto aromaticità. Tanto che Giuseppe Tasca disse: «L’uvaggio, studiato da me solo, mira a riprodurre il Regaleali della mia prima giovinezza e, magari, quello dei menu di mia bisnonna».

Da un punto di vista tecnico, Nozze d’Oro è stato il primo vino bianco siciliano da invecchiamento vinificato in acciaio. «Questo vino nasce da un sentimento e da una visione – racconta Alberto Tasca d’Almerita - Racchiude la storia della nostra famiglia e del nostro approccio al vino: radicato, ma sempre in cammino. Nel 2025 celebriamo anche la cinquantesima annata del Rosso del Conte: due vini, due momenti diversi, un'unica visione. Quella di mio nonno Giuseppe, che ha saputo immaginare il futuro della vitivinicoltura siciliana a partire da una visione lungimirante, che coniugasse radici familiari e innovazione territoriale. Per noi, produrre Nozze d'Oro significa ogni anno rinnovare un gesto di dedizione, non solo verso le persone, ma anche verso la terra che ci ospita». Sentimenti, emozioni. E umanità.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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