06-08-2024

Tracce: l'identità della famiglia Moser in un millesimato elegante e profondamente territoriale

11 anni di affinamento, più 12 mesi sui lieviti in bottiglia danno vita a questo Trentodoc Riserva 2011 Extra Brut, 100% Chardonnay: una bollicina di montagna, ambasciatrice della cultura trentina e dell'altissima qualità dei suoi vini

Milano è stata la vetrina di anteprima per Tracce Trentodoc Riserva 2011 Extra Brut, una bollicina intrisa di tradizione e terroir che la famiglia Moser ha nel suo DNA trentino. Una selezione delle migliori uve Chardonnay compone questa cuvée affinata per ben undici anni sui lieviti selezionati e ulteriori dodici mesi in bottiglia post sboccatura. Se l’iconico Moser Trentodoc Brut 51, 151 (un numero caro al campione del ciclismo, Francesco, perché celebra il Record dell’Ora conseguito a Città del Messico) ha fatto sì che emergesse un certo stile di bollicina, con Tracce si supera molto questo confine.

Francesco Moser

Francesco Moser

Proprio Francesco Moser afferma: «Con mio fratello Diego abbiamo deciso di far affiorare le nostre origini contadine, che risalgono agli anni '50, merito di mio padre Ignazio . Lui coltivava la vite in Val di Cembra e noi figli lo aiutavamo, oltre ad andare in bicicletta per diletto. Nel mio caso specifico, ho proseguito con la mia carriera, ma nel 1988 dopo aver appeso “formalmente” la bicicletta, ho ripreso a fare il viticultore a tempo pieno con miei figli e mio nipote Matteo. Così, abbiamo acquistato Maso Villa Warth e creato il nostro quartier generale».

La vendemmia presso il Maso Warth, il quartier generale della famiglia Moser, un’antica dimora vescovile del ‘600 a Gardolo di Mezzo su una collina che domina Trento

La vendemmia presso il Maso Warth, il quartier generale della famiglia Moser, un’antica dimora vescovile del ‘600 a Gardolo di Mezzo su una collina che domina Trento

Stiamo parlando di un’antica dimora vescovile del ‘600 a Gardolo di Mezzo su una collina che domina Trento. Maso Warth è situato a 350 metri sul livello del mare circondato da un anfiteatro di vigneti della Valle di Cembra distesi tra i 500 e i 650 metri di altitudine, una coltivazione eroica in regime biologico nei 20 ettari di proprietà.

Matteo e Carlo Moser

Matteo e Carlo Moser

«Con questa nuova Riserva - chiosa Matteo, winemaker - rispetto alle altre etichette dei millesimati Moser Trentodoc, che presentano un design elegante, netto e pulito, abbiamo esplorato forme differenti, mantenendo i nostri codici fondanti. Volevamo raccontare un percorso, la nostra filosofia, la nostra identità di vignerons. Sono queste le nostre Tracce. Volevamo anche un’etichetta coraggiosa, sincera e valoriale, a maggior ragione su una bottiglia importante. Parliamo di un vino che fermenta e affina in vasche di acciaio a temperatura controllata fino al momento del tiraggio. Continua poi la sua evoluzione in bottiglia su lieviti selezionati per un periodo di 132 mesi. Per noi, un vero patrimonio da custodire per un processo evolutivo dello Chardonnay». In effetti, il sorso è cremoso, complesso e molto territoriale, mentre al naso e al palato emerge un sentore di frutta gialla matura, per poi evolversi con note di pasticceria e lievi sfumature di pietra focaia.

«Con Tracce desideriamo attestare ancora di più, quanto la cultura del nostro Trentino sia l’anima dei nostri vini e pensiamo sia una rotta da percorrere per il futuro della nostra cantina» afferma Carlo, direttore della Moser. Tracce Trentodoc Riserva 2011 è il risultato di un progetto di famiglia che esprime con eleganza e succosità un calice delicato e territoriale.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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