17-10-2025

La Doc Menfi lancia la sfida: «Creiamo un Consorzio di tutela»

Il rilancio della zona in occasione dei 30 anni della denominazione. «Non solo vino, ma anche olio e turismo. Dobbiamo saper comunicare»

Menfi e le sue caratteristiche: vigne, ulivi e mar

Menfi e le sue caratteristiche: vigne, ulivi e mare

La Doc Menfi, per i suoi trent’anni, si fa un “regalo”: un Consorzio di Tutela. Non si tratta solo di un’idea, ma dell’inizio di un percorso che gli stessi produttori sperano sia breve per arrivare a un ente che diventi un punto di riferimento per la promozione di tutto il territorio, non solo del vino.

Se ne è ampiamente discusso a inizio ottobre nel convegno promosso da Sistema Vino – l’associazione delle cantine di Menfi – nell’ambito della 27esima edizione di Inycon, la manifestazione dedicata al vino e alla cultura del territorio.

La presentazione del progetto del Consorzio di Tutela. Da sinistra Giuseppe Bursi, Santi Planeta e Marilena Barbera

La presentazione del progetto del Consorzio di Tutela. Da sinistra Giuseppe Bursi, Santi Planeta e Marilena Barbera

Una delle più convinte di questo progetto, che al momento coinvolge le tre cantine principali di Menfi, è Marilena Barbera. «Faccio Doc Menfi da 21 anni – spiega la titolare di Cantine Barbera – la nostra prima bottiglia è del 2004. Mio percorso legato a questa denominazione, scelta fatta con mio padre. Perché da subito abbiamo avuto una visione sul futuro di questo territorio. Noi siamo piccoli, piccolissimi, ma la dimensione è importante fino a un certo punto. L’importante è una visione di una comunità, che è la ragione del successo».

E paragona la zona vitivinicola di Menfi a quella attualmente ben più famosa dell’Etna. «La differenza sostanziale è stata la differente percezione del territorio – spiega ancora Marilena Barbera – Sull’Etna subito tutti i produttori hanno utilizzato la Doc, come punto di valore, con condizioni più omogenee a partire dai vitigni. Noi abbiamo iniziato più tardi, siamo in pochi, ma crediamo di poter coinvolgere molti più produttori. Molti artigiani possono vedere un potenziale di sviluppo del territorio per diventare produttori veri e propri».

Il convegno era nell'ambito della ventisettesima edizione di Inycon

Il convegno era nell'ambito della ventisettesima edizione di Inycon

Da qui la proposta: «Dobbiamo realizzare una tavolo permanente di confronto tra i produttori esistenti – e anche per i futuri – per arrivare a un regolamento consortile, anche per mettere mano al disciplinare che non sia un freno burocratico, ma una linea guida».

La creazione di un Consorzio di Tutela diventa quindi un passo fondamentale, con uno sguardo a 360 gradi. «È fondamentale che si parta con una valorizzazione del territorio non timida, come se ci vergognassimo della nostra zona. Le altre zone non sono migliori di noi, ma sono organizzati meglio e l’hanno comunicato di più. Dobbiamo pensare a una comunicazione collettiva: la denominazione non è solo di chi produce, ma di tutti, dal benzinaio, al barista, ai bar e ai ristoranti».

La mappa vitivinicola della Sicilia e il posizionamento di Menfi

La mappa vitivinicola della Sicilia e il posizionamento di Menfi

Attualmente il territorio può contare di 2.800 ettari, con una produzione rivendicata di Doc Menfi di 800mila bottiglie (ma nel 2014 erano solamente 13mila). «Sono pochissime per questo territorio – evidenzia con forza Marilena Barbera – quando il potenziale è di 20 milioni di pezzi. Vi rendete conto delle persone che possiamo raggiungere? Questo significa che le persone poi vengono a vedere dove è Menfi. Se non scrivo Menfi sulla mia bottiglia, nessuno viene a Menfi a vedere dove viene prodotto quel vino».

Un concetto condiviso anche da Santi Planeta, responsabile dell’azienda Planeta. «La nostra azienda, con il nome Menfi, esce con diverse realtà. A livello di numeri per noi è una denominazione molto importante: Menfi è il cuore pulsante della nostra denominazione. Dobbiamo puntare sulla nostra zona, che è anche olio e turismo, accoglienza.  anche con olio. Ma anche turismo».

Un'altra bella immagine del paesaggio

Un'altra bella immagine del paesaggio

Giuseppe Bursi, presidente Cantine Settesoli, importante realtà cooperativa della zona, conferma la volontà di proseguire su questa strada del Consorzio. «Settesoli, dopo un po’ di anni, ha deciso di partecipare a questa visione, perché è importante lanciare un sasso nello stagno, per muovere qualcosa. Il Consorzio non è un punto di arrivo, ma di partenza, per capire dove andare con questo territorio. Cosa fare? Collaborazione, mettere da parte l’io per il noi, e avere una funzione che sia supportata anche dalle istituzioni».

«È un percorso difficile – sottolinea ancora Bursi – ma non c’è dubbio che l’obiettivo finale è quello di creare un brand Menfi, attraverso questo strumento fondamentale che è il vino, in un territorio di elezione. Vogliamo dare riconoscibilità anche a livello internazionale. Creare un sistema per valorizzare ancora di più il territorio e coinvolgere tutto il tessuto economico. Alberghi, ristoranti, locali: abbiamo già tutti gli elementi per smuovere qualche cosa. In una situazione del vino in questo momento non facile, dobbiamo provarci. Proviamoci».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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