09-10-2025

Perché l'Erbamat, in Franciacorta, è una risposta al cambiamento climatico

Dal 2011, Berlucchi sperimenta con questo vitigno autoctono il cui uso è stato ufficializzato dal disciplinare di produzione di Franciacorta Docg. I risultati sono davvero interessanti: complessità al naso e all’assaggio, equilibrio in evoluzione

L'Erbamat franciacortino

L'Erbamat franciacortino

Fin dal 2011, in Berlucchi si è scelto di sperimentare sull’Erbamat, antica varietà di uva autoctona, resistente alle alte temperature, di maturazione tardiva e con una spiccata acidità. Il Consorzio Franciacorta, dal 2017, ha ufficializzato l’uso dell’Erbamat nel disciplinare di produzione del Franciacorta DOCG e, ad oggi, la percentuale massima di utilizzo nelle cuvée è del 10%. Alla luce di ciò, l’Erbamat potrebbe essere una risposta al cambiamento climatico e diventare più protagonista in area franciacortina?

In verità, la giornata didattica a Palazzo Lana ci ha svelato elementi molto interessanti su cui riflettere.

«Avviare questo progetto – spiega Arturo Ziliani, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico – significa valorizzare il territorio, svilupparne le potenzialità vitivinicole e tutelarne il futuro. Forte di oltre 60 anni di esperienza, la nostra azienda ha scelto di investire in ricerca e sperimentazione con l’obiettivo di generare ricadute positive per l’intera denominazione. L’iniziativa, nata nel 2011 insieme al Consorzio Franciacorta, si inserisce in un percorso corale di studio e innovazione, a cui Berlucchi contribuisce anche attraverso il proprio ruolo nel comitato tecnico».

Da sinistra, Ferdinando Dell'Aquila, enologo di Berlucchi, Francesco Ziliani e suo padre Arturo, proprietario assieme ai fratelli Cristina e Paolo Ziliani, e Diego Cortinvis, agronomo

Da sinistra, Ferdinando Dell'Aquila, enologo di Berlucchi, Francesco Ziliani e suo padre Arturo, proprietario assieme ai fratelli Cristina e Paolo Ziliani, e Diego Cortinvis, agronomo

In effetti, Ziliani chiosa: «Abbiamo esplorato tre fasi di lavoro: dal 2011 al 2015 quella sperimentale, con microvinificazioni; dal 2016 al 2023 siamo passati a un programma esplorativo e dal 2024 a oggi, viviamo una fase identitaria con l’Erbamat».

In tutta la Franciacorta, gli ettari vitati a Erbamat sono 11, di cui 3 di proprietà della Berlucchi: due ettari sopra il quartier generale con il vigneto Castello, a Borgonato, e il rimanente ettaro a Passirano. Proprio nel 2016, il vigneto di Borgonato è stato reimpiantato con un sovrainnesto diretto su piede americano tramite selezione massale, scegliendo le piante più produttive. Tra il 2021 e il 2022 arriva il secondo vigneto, detto Eroi, con materiale clonale selezionato nella prima fase del progetto.

Il vigneto Castello

Il vigneto Castello

Continua Arturo Ziliani: «Parallelamente al lavoro in vigna, dal 2012 abbiamo avviato microvinificazioni sperimentali, osservando l’evoluzione dell’Erbamat, prima come vino base e poi come vino riserva. Da queste prime sperimentazioni, nel 2014 nasce la Cuvée Perpétuelle, con vini riserva dal 2012 al 2014, con l’obiettivo di esaltare il potenziale evolutivo dei vini e, allo stesso tempo, integrarli con la cuvée al momento dell’assemblaggio».

Dal 2017, le basi vendemmiali d’annata vengono unite a piccole percentuali di questa cuvée (di anno in anno, in quota crescente). Dal 2024 si è aperta una nuova fase: la cuvée è composta da 1/3 base vendemmiale, 1/3 cuvée perpétuelle e 1/3 assemblaggio dell’anno precedente non ancora spumantizzato.

L'Erbamat

L'Erbamat

Un mosaico dove l’equilibrio, la freschezza e la complessità si sono susseguiti in una degustazione inedita di Erbamat tiraggio 2018, tiraggio 2019, tiraggio 2020, tiraggio 2021 e tiraggio 2025. Per gli assaggi fino al 2021, le uve provengono dal vigneto Castello; il tiraggio 2025, invece, accoglie anche le uve del vigneto Eroi e presenta un terzo di vino base vendemmiale 2024, un terzo di cuvée perpétuelle (dalla 2012 alla 2023) e il restante vino base dell’annata precedente.

La sintesi è: complessità al naso e all’assaggio, equilibrio in evoluzione. Con l’assaggio di questa bottiglia si comprende benissimo il claim aziendale sull’Erbamat: “Un vitigno antico per le sfide climatiche del futuro”.

Una di quelle giornate che non puoi scordare: un convivio allietato dai sorrisi di Cristina Ziliani, sorella di Arturo, e di tutto il suo team. E poi le prelibatezze create per l’occasione da Michele Lazzarini di Contrada Bricconi, talento espresso in ogni pietanza proposta per l’occasione. Un momento speciale in cui la famiglia ha condiviso bollicine memorabili come Palazzo Lana Extreme 2011 e 2009, oltre alla Riserva Franco Ziliani 2008 in formato Magnum.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

Cinzia Benzi

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Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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