Bruno Scavo

 Foto Brambilla-Serrani

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La Société des Bains de Mer

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Dietro ogni grande uomo c'è una grande donna, ma anche viceversa. Cosicché a casa Scavo gli scavalcamenti sono all'ordine del giorno: tutti per uno, uno per tutti. I bicchieri che si incrociano a festeggiare gli allori staccati di volta in volta da Bruno o dalla moglie Julia in giro per il mondo.

Parliamo di sommellerie, e anche di servizio di sala. Discipline che hanno portato Bruno a girare la chiave del bureau nelle più alte sfere del principato di Monaco. Le radici però sono nella vicina Nizza, dove Bruno si è in un primo tempo diplomato in ebanisteria artistica presso il liceo professionale Pasteur. Era il 1977: una falsa partenza soffiata dall’arbitraggio del destino, visto che un anno prima c’era stata la prima stagione estiva presso il ristorante nizzardo Le Koudou in qualità di commis.

E subito dopo avrebbe preso il via l’assalto all’organigramma della Societé des Bains de Mer di Monte Carlo, che sovrintende al complesso dello Sporting Club e del Casino con relativi ristoranti: Maona, Salle des Etoiles, Restaurant des Privés et Cabaret. Dapprima commis sommelier, poi commis de suite, a seguire chef de rang e sommelier, per approdare infine al sommo rango dello chef sommelier. Fra le celebs di Montecarlo c'è anche lui, l'aplomb impeccabile fra le teste coronate e l’aristocrazia dei bon vivants, il cavatappi sempre lesto nelle evenienze importanti, comprese le serate di beneficenza.

Nel frattempo procedevano gli studi, fino al diploma avanzato conseguito nel 1990 a Tain l’Hermitage, e scorreva il film delle esperienze maturate durante il congedo, nel Kent come a Sidney. A rimpolpare il curriculum fioccavano inoltre i riconoscimenti, come il secondo posto alla semifinale dei campionati francesi datati 1988, 1992 e 1994 o il conferimento del premio internazionale Paul Louis Meyssonier. A coronamento del cursus honorum nel 2000 arriva il titolo di Maitre Sommelier de l’Union de la Sommellerie Française. Abbastanza per fare di Bruno un'auctoritas anche mediatica, sulla carta stampata, per cui cura guide, rubriche e degustazioni, come sul web e in seno all’ASI.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Alessandra Meldolesi

Umbra di Perugia con residenza a Bologna, è giornalista e scrittrice di cucina. Tra i numeri volumi tradotti e curati, spicca "6, autoritratto della Cucina Italiana d’Avanguardia" per Cucina & Vini