21-12-2021
Mastrojanni si trova a Castelnuovo dell'Abate, nella zona sud-est di Montalcino
Quando investire non significa stravolgere un territorio, un vino, ma preservarlo nel tempo e valorizzarlo.
La storia della cantina Mastrojanni a Montalcino segue proprio questa direzione, fin dalla sua nascita: il Brunello deve mantenere le sue caratteristiche, deve seguire la propria strada, e gli investimenti vanno proprio a dare un supporto strategico affinché si possano raggiungere questi obiettivi.
La cantina di affinamento
L’avvocato Gabriele Mastrojanni puntava in alto, e per questo voleva avere collaboratori che gli potevano permettere di raggiungere i suoi obiettivi. «La famiglia Mastrojanni, che viveva a Roma e veniva saltuariamente veniva a Montalcino, decise di dare fiducia ad Andrea Machetti che si offrì di seguire a tempo pieno l’evoluzione dell’azienda. Divenne così, nel 1992, l’amministratore delegato».
Andrea Machetti e Riccardo Illy in vigna
«Il 2008 è una data importante – spiega Laura Paolucci – Perché da allora ci furono sempre più investimenti, sia in vigna, sia per la realizzazione della nuova cantina. Oggi l’azienda può vantare di 39 ettari di vigneto, dei quali 17 certificati a Brunello di Montalcino. I vigenti sono tutti circondati da boschi che d’estate permettono di “abbattere” la temperatura di 2 o 3 gradi. I terreni sono con argille, pietre e ferro, ma non c’è galestro».
La mappa dei vigneti
La nuova cantina è un piccolo gioiello di semplicità e praticità. «In vendemmia facciamo una selezione dei grappoli sia manuale sia ottica. Per la vinificazione, invece, si utilizza solo cemento, del quale il 60% vetrificato e il 40% spazzolato. In affinamento, solo botti grandi, in maggior parte austriache (ma ci sono anche le italiane di Gamba), per fare un esempio, di misure tre i 16 e i 54 ettolitri».
Le vasche di fermentazione in cemento
Con una produzione di circa 50mila bottiglie, il Rosso di Montalcino è sicuramente il vino d’ingresso nel mondo del Sangiovese: intenso e pulito, con grande freschezza si rende piacevole al sorso, senza troppi pensieri.
Una magnum di Brunello di Montalcino
Il Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2017 rientra nei migliori assaggi del Benvenuto Brunello dello scorso novembre.
Il relais in mezzo alle vigne
Mastrojanni, in questo periodo, ha poi sviluppato un’importante offerta dal punto di vista dell’accoglienza. Oltre a uno splendido Relais, con anche una piccola ma attrezzata spa, si può godere anche di un’esperienza di degustazione in abbinamento alla cucina, un pranzo con vista sulle vigne e piatti ben studiati per essere abbinati ai vini di Mastrojanni.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
La Voce di Biondi-Santi racconta ogni anno i vini in uscita sul mercato e una parte di storia della cantina di Montalcino
Bernardino Sani e Alessandra Angelini presentano i vini di Argiano e Altesino
Val di Suga e il progetto iniziato 10 anni fa per la valorizzazione delle singole vigne