24-05-2025
Biondi-Santi, tra emozioni e tecnologia. Per mantenere un legame con la storia
Le nuove annate di Brunello di Montalcino e di Riserva, realizzate in toto dal direttore tecnico ed enologo Federico Radi
Federico Radi presenta le annate e gli andamenti stagionali alla Tenuta Greppo
C’è anche un pizzico di emozione nei Brunelli di Montalcino di Biondi-Santi appena usciti sul mercato.
L’emozione è quella di Federico Radi, direttore tecnico ed enologo della famosissima cantina toscana: con l’uscita della Riserva 2018, ora tutti i vini in commercio della Biondi-Santi sono stati realizzati da lui, che era stato chiamato a seguire l’azienda con l’arrivo a Montalcino della nuova proprietà francese del gruppo Epi (Européenne de participations industrelles) di Christopher Descours.
Ma c’è un altro passaggio fondamentale, introdotto in azienda negli ultimi tempi: il controllo maniacale dell’andamento stagionale, analizzato sotto ogni punto di vista (temperature, piovosità, ore di sole, ecc…) con diverse centraline meteo e strumenti tecnologici.
«L’annata 2018 è la prima completamente seguita da noi – spiega
Federico Radi – Abbiamo avuto 650 millimetri di piogge, parecchie, anche luglio e agosto, che ci hanno portato a fare diversi interventi in vigna. L’uva faticava a maturare. Così abbiamo aspettato e alla fine questa attesa ci ha ripagato, anche se abbiamo avuto il 40% in meno delle uve». La
Riserva 2018 è così più leggera e delicata, ma soprattutto molto fine.
Il 2019 è stata decisamente diverso: un anno che è stato definito da Radi come molto interessante, «dalle grandi aspettative». Lo si trova nel bicchiere del Brunello Biondi-Santi 2019: equilibrio, struttura e – ancora – grande eleganza, con un’ottima prospettiva per il futuro. D’altronde sono vini che nascono anche per avere una lunga vita.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose