31-03-2016
Gli chef che fanno parte della giuria Premio Mondiale Basque Culinary. Attribuirà 100mila euro al collega che si distinguerà per un suo progetto di sviluppo della comunità cui appartiene. Da sinistra in alto, René Redzepi, Massimo Bottura, Heston Blumenthal, il presidente della giuria Joan Roca, Yukio Hattori, Alex Atala, Ferran Adrià, Gastón Acurio, Enrique Olvera, Dan Barber, Michel Bras. Per decidere il vincitore, la giuria conterà sulla consulenza di esperti delle discipline legate alla gastronomia come Harold McGee, Massimo Montanari, Laura Esquivel, Hilal Elver
L’acclarato boom della gastronomia negli ultimi anni ha messo gli chef sotto un grande riflettore. Non è un fenomeno accidentale o meramente mediatico. E gran parte degli chef è riuscita a legittimare il proprio ruolo attraverso azioni che col tempo si sono rivelate creative. L’essere così esposti comporta una responsabilità ineludibile. Consapevoli di questa realtà, i cuochi professionisti prendono più che mai sul serio il peso che l’alimentazione ha oggi in ambiti che tradizionalmente chiamavano in causa altri punti di vista: quello economico, politico, ambientale, scientifico...
Gli chef contemporanei hanno avuto il coraggio di andare oltre i confini delle loro cucine per ampliare il proprio campo di interazione con l'ambiente. E ciò ha comportato un cambiamento completo del quadro gastronomico. In diversi angoli del mondo, c'è chi estende la portata del proprio lavoro integrando sensibilità e competenze in un nuovo terreno reso fertile dallo scambio multidisciplinare.
Il Basque Culinary Center di San Sebastián
Al Basque Culinary Center pensiamo di sì. Siamo convinti della rilevanza che può raggiungere il settore della ristorazione quando i suoi attori si assumono la responsabilità che comporta tale ruolo e, di conseguenza, quando sollecitano uno sguardo diverso rispetto agli schemi convenzionali, modificano l'ordine del giorno della discussione o indicano scenari che dunque provocano in noi preoccupazione. Come istituzione accademica pioniera nel mondo, si è ritenuto opportuno fare qualcosa di concreto per dare rilievo a questo fenomeno.
Massimo Bottura e Massimo Montanari, i due italiani coinvolti. Dice lo chef modenese: «Con questo premio, speriamo di condividere con il mondo le storie degli chef che stanno usando la cucina a beneficio di un futuro migliore. Abbiamo bisogno che la genta proponga la candidatura di coloro che stanno lottando per questa causa, anche su piccola scala: siamo tutti parte della rivoluzione». E Montanari, docente di storia dell’alimentazione presso l'Università di Bologna: «Cucinare significa rispettare le regole, agire correttamente e lavorare in cooperazione. Cucinare è perciò il modo perfetto di capire come funziona la vita»
Anche se ci sono varie classifiche e premi già esistenti, siamo entusiasti nell’offrire una diversa opportunità per individuare, con un sistema aperto di candidature (attraverso il sito www.basqueculinaryworldprize.com) i progetti degli chef innovativi, ovunque si trovino: uomini e donne che lavorano, imprenditori con la vocazione per l'eccellenza; innovatori e creativi; tenaci, controcorrente, temerari, ma soprattutto, impegnati nella comunità in cui operano.
Joxe Mari Aizega, direttore del Basque Culinary Center e autore dell'articolo per Identità Golose
Uno chef in sé non può cambiare il mondo. Lo sappiamo. Ma può essere parte di un importante cambiamento. Rispettando e persino sublimando l'essenza del suo lavoro – che è cucinare - è possibile interconnettere realtà, divenire un mezzo per articolare visioni intorno a temi condivisi da tutti e, lo speriamo, fornire possibili soluzioni.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Direttore generale del Basque Culinary Centre