In uno dei luoghi più belli e pieni di storia di Milano, il Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, Ardy Ferguson è stato proclamato vincitore della sesta edizione della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25. Il giovane chef indonesiano-canadese, cresciuto a Jakarta e ora sous chef al Belon di Hong Kong, ha conquistato la giuria internazionale con Archipelago Celebration, una raffinata interpretazione del Nasi tumpeng, il piatto cerimoniale indonesiano per eccellenza.

Ardy Ferguson, vincitore della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25

Il piatto Archipelago Celebration (fotografato durante la Finale Regionale)
La vittoria di 
Ferguson corona due anni di selezioni che hanno coinvolto 55 paesi e 15 regioni, portando a Milano i 15 migliori giovani chef under 30 del mondo. Il suo piatto, accompagnato nel percorso dalla mentore 
Vicky Lau (titolare e chef di 
Tate Dining Room e 
Mora a Hong Kong, miglior chef donna dell'Asia nel 2015 per la 
50Best), ha convinto i sette membri della giuria per la capacità di raccontare una storia personale attraverso tecniche impeccabili: l'anatra viene scottata, glassata con aceto rosso, quindi affumicata con canna da zucchero. Il riso, mantenuto a 85 gradi, riceve un intenso jus speziato a base di ossa d'anatra, cannella, chili, noce moscata, coriandolo e latte di cocco, fondendo le radici indonesiane con le tecniche cantonesi in un equilibrio che 
Jeremy Chan, giurato e chef di 
Ikoyi a Londra, ha definito evocativo: «Gli aromi mi hanno riportato istantaneamente alla mia infanzia a Hong Kong».
 
La serata di gala e il messaggio di Bottura

Il Castello Sforzesco ha fornito una scenografia unica alla serata di gala
La proclamazione è arrivata al termine di una cena di gala che ha visto protagoniste due chef d'eccezione: 
Pia León del 
Kjolle di Lima e 
Jessica Rosval del 
Gatto Verde a Modena. Il menu ha raccontato un dialogo inedito tra Perù ed Emilia, tra Pacifico e Mediterraneo: si è aperto con 
Ricciola, noce amazzonica, arracacha di 
León, seguito dal 
Pil pil di 
Rosval, con baccalà, gelatina di cotechino e porro. Il viaggio è proseguito con 
Crostacei, sachapapa, peperoncino panka della chef peruviana, per concludersi con il dessert 
Chiaroscuro della canadese più modenese che ci sia: caramello al carbone, midollo osseo affumicato, pepe nero e frutto della passione.

Massimo Bottura sul palco con Pìa Leòn, Jessica Rosval e Nelson Freitas, vincitore della quinta edizione della Competition
Verso la fine della cena, l'arrivo a sorpresa sul palco di 
Massimo Bottura. Lo chef dell'
Osteria Francescana, rivolgendosi ai giovani finalisti, ha pronunciato parole destinate a rimanere impresse: «L'ingrediente più importante di uno chef è culturale. È la consapevolezza». Un messaggio che risuona perfettamente con il tema di questa edizione, 
Porta in tavola il tuo futuro, che ha invitato i concorrenti non solo a mostrare abilità tecniche ma a definire la propria voce e visione per il futuro della gastronomia.
 
Due giorni di competizione
La finale si è svolta nell'arco di due giornate intense. Il 28 ottobre hanno aperto le danze Theo Kopp (Europa Occidentale) con la sua Potée lorraine, seguito proprio da Ferguson, quindi Ben Miller (Gran Bretagna) con Ode to Sam Yee, Ya Min Liu (Cina) con Symphony of layered flavours, Edoardo Tizzanini (Italia) con An artichoke heart, Luckson Mare (Africa) con Duck, Sweet Potato and Matungulu, e Emilia Montz (Europa Centrale) con Russian ballet.
Il rappresentante italiano 
Edoardo Tizzanini, executive chef del 
DaV by Da Vittorio Louis Vuitton a Milano, ha impressionato la giuria con il suo carciofo protagonista assoluto, con le frattaglie di piccione proposte come supporto dell'elemento principale; era sostenuto dal mentore d'eccellenza 
Giancarlo Perbellini, chef tre stelle Michelin di 
Casa Perbellini 12 Apostoli a Verona.
Mitsuharu Tsumura, chef del Maido di Lima incoronato dalla 50Best come il migliore del mondo per il 2025, ha definito il piatto «semplicità portata alla perfezione», mentre Julien Royer di Odette a Singapore ha lodato l'inversione dei ruoli tradizionali tra vegetale e proteina animale.

An artichoke heart, il piatto di Edoardo Tizzanini (fotografato durante la Finale Regionale)
La seconda giornata, il 29 ottobre, ha visto sfilare gli ultimi otto finalisti: 
Gabriela Sarmiento (America Latina) con 
La malquerida, 
Pablo Donadío Falcón (Europa Sud Orientale) con 
Haiku to the mountain, 
Antonis Avouri (Francia) con 
The consequences of our actions sul cambiamento climatico, 
KyongHo Choi (Pacifico) con il suo 
Bacon and cabbage or pork and kimchi che fonde Corea e Irlanda, 
Noah Wynants (Europa del Nord) con il vegetale 
Dutch rendang, 
José María Borrás (Paesi Iberici) con 
Langosta y cochinillo balear, 
Victoria Rinsma (Canada) con 
Across the sea and home again, e infine 
Garrett Brower (USA) con 
Quail stuffed with Chesapeake oysters.
 
Gli altri riconoscimenti

I vincitori dei tre premi collaterali: da sinistra Zanté Neethling, Noah Wynants e Nicolás A. López
Prima della proclamazione del vincitore principale, sono stati annunciati i tre premi collaterali globali, assegnati a giovani chef che avevano già vinto questi riconoscimenti nelle rispettive finali regionali.
L'Acqua Panna Connection in Gastronomy Award, votato dai mentori per il piatto che meglio esprime le tradizioni culinarie regionali con visione moderna, è andato a Noah Wynants per il suo Dutch rendang completamente vegetale. «Questo premio rappresenta perfettamente ciò di cui parla questo piatto», ha commentato Wynants, chef al De Librije di Zwolle, «usiamo solo ingredienti locali da piccoli agricoltori vicini. Ciò che cresce vicino a casa riceve un tocco mondiale, creando un piatto che sembra locale ma ha un sapore globale».
Il S.Pellegrino Social Responsibility Award, votato dalla Sustainable Restaurant Association per il miglior utilizzo di pratiche sostenibili, è stato vinto da Zanté Neethling con Tribute to the Khoi-Khoin Taras, basato su piante medicinali indigene sudafricane. «Questo premio è per il mio paese, il Sudafrica», ha dichiarato Neethling, executive sous chef al Beyond di Città del Capo, «celebriamo la storia della tribù Khoi-Khoin che camminava lungo queste coste meridionali, curando le loro famiglie con conoscenze antiche».
Il Fine Dining Lovers Food for Thought Award, l'unico premio votato dal pubblico attraverso la community online, è andato a Nicolás A. López (USA) per Pork with hints of the sea. «Cucinare è più che perfezionare ricette», ha spiegato López del ristorante 888 di Nashville, «si tratta di raccontare storie che trasformano i pasti in ricordi e uniscono le persone».
 
La giuria

Ardy Ferguson con la giuria della S.Pellegrino Young Chef Academy Competition 2024-25
A decretare il vincitore, una giuria d'eccezione composta da sette stelle della gastronomia mondiale: 
Christophe Bacquié (
La Table des Amis, Bonnieux), 
Jeremy Chan (
Ikoyi, Londra), 
Antonia Klugmann (
L'Argine a Vencò, Dolegna del Collio), 
Niki Nakayama (
n/naka, Los Angeles), 
Elena Reygadas (
Rosetta, Città del Messico), 
Julien Royer (
Odette, Singapore) e 
Mitsuharu Tsumura (
Maido, Lima).
Molti di loro hanno esperienza diretta della competizione come giudici e mentori nelle edizioni precedenti, portando una comprensione profonda di ciò che serve per emergere in questa sfida globale. Come ha sottolineato Royer al termine della prima giornata: «Quando il cibo viene dal cuore, ci tocca. È chiaro che scegliere un vincitore non sarà un compito facile».
 
Il futuro della gastronomia
Con la vittoria di Ardy Ferguson, la S.Pellegrino Young Chef Academy Competition conferma la sua missione di piattaforma globale dove i leader culinari di oggi accompagnano gli innovatori di domani. Il giovane chef di Hong Kong si unisce così all'albo d'oro che nella scorsa edizione ha visto trionfare Nelson Freitas (Portogallo, 2022-23), diventando ambasciatore di una nuova generazione che non si limita a padroneggiare le tecniche, ma usa il cibo come linguaggio per raccontare storie personali e universali, per costruire ponti tra culture, per immaginare un futuro più sostenibile e inclusivo.