Lockdown 2020. Sono tanti, tantissimi i cuochi a Milano che pur di tenere impegnata la propria squadra, ma soprattutto di non interrompere un contatto diretto col cliente, iniziano a proporre servizi di delivery personalizzati, studiati a puntino, e i casi di successo che ricordiamo sono tanti: pensiamo a Eugenio Boer con il suo Filetto alla Wellington, le strepitose composizioni vegetariane delle ragazze di AlTatto… e quelle beate box nere firmate ROC Rosticceria Origine Contraste, il progetto nato da un’idea di Matias Perdomo, Simon Press e Thomas Piras, che dopo qualche anno di stop, torna a far gola ai foodie meneghini.

In realtà, ROC non ha mai voluto essere “un rimpiazzo” provvisorio di Contraste in tempo di Covid per ovviare alla crisi del momento; perché l’idea di portare qualità nella casa delle persone è sempre stata a cuore di Matias e dei suoi. Serviva solo un po’ di ordine, strutturarsi, rendendo il tutto più omogeneo e funzionale possibile, e non a caso, oggi, l’intera produzione di ROC si concentra negli stessi laboratori di Contraste, dove a prendersene cura c’è Filippo Mariani, al fianco di Matias sin dai tempi del Pont de Fer.
Come funziona: ordini il giorno prima tutto ciò che desideri, scegliendo tra una ricca selezione di piatti (ce ne sono almeno 25 che variano stagionalmente), e le box vengono consegnate nell’ora prestabilita. Una volta a casa, i piatti vanno rigenerati in pochi minuti, o semplicemente lasciati a temperatura ambiente. Inutile specificarlo, il packaging è green e richiudibile così da conservare gli avanzi per il giorno dopo (qualora sussistessero), pochi semplici passaggi per ultimare le preparazioni e un servizio di delivery indipendente, con tanto di furgoncino elettrico e autista dedicato.
Il salvacena ideale per una serata tra amici, un invito spassionato alla convivialità, mentre la tavola si lascia invadere da tanti piattini. Ma ROC è anche quel gesto d’amore verso sè stessi, il desiderio di concedersi qualcosa di buono, da assaporare lentamente sul divano di casa, in ciabatte e pigiama, senza porsi troppi perché.
ROC, inoltre, apre davanti a sé più di una strada, come la possibilità di collaborare con grandi aziende e uffici, ideando dei menu perfetti per una pausa pranzo leggera e piacevole, ma anche rendendo disponibile un servizio di catering più pop rispetto al format Contraste: insomma, un modo per far conoscere più diffusamente la propria maniera di lavorare, che va ben oltre la sola prerogativa di assicurarsi che un piatto sia gustoso.

Torta di rose a altri dessert
Per Matias e la sua squadra, infatti, ciò che vale più di qualsiasi altra cosa è che il cliente possa godere a pieno della propria esperienza: «Ce ne rendiamo conto quando gli ospiti che vengono a trovarci non arrivano tanto per la “cucina di Matias e di Simon”, ma perché hanno voglia di sapere qualcosa in più su Contraste – che racchiude tutto, la sala, i piatti, l’atmosfera che respiri -. E alla fine sentono di aver passato una serata che li riempie sinceramente di gratitudine… il che è ben diverso dallo sfamare tout court», commenta Perdomo.
Lo stesso concetto motore ispira oggi il ritorno di ROC: quelle piccole attenzioni, la cura al dettaglio, quei sapori così ben definiti rappresentano a tutti gli effetti un servizio, una coccola che vuole raggiungere il destinatario, facendo breccia nel luogo più intimo della quotidianità: casa. Ed ecco che la grande qualità che solo un ristorante come Contraste sa garantire, incontra la dimensione per eccellenza in cui sentirsi a proprio agio (che in fondo è ciò che cerchiamo quando ci accomodiamo al ristorante).
Un mezzo per fare cultura, per educare al buono, da intendersi non solo dal punto di vista gustativo, ma esperienziale e qualitativo, invitando il cliente a riflettere su ciò che consuma abitualmente, al contempo lasciandogli ampia libertà di scegliere ciò che più preferisce: «In altre parole con ROC ogni momento può diventare speciale. ROC è volersi bene, mangiare con gusto anche a casa propria – e forse è il caso di dirlo, soprattutto a casa propria - responsabilizzando nei consumi».
C’è dunque un sottile filo conduttore, una coerenza di fondo che lega il mondo di ROC a quello di Contraste, molto simili d’altronde: perché l’Italia è quel luogo in cui «un piatto di pasta e fagioli, una pizza, ma anche un menu degustazione da 10 portate, riflettono in egual maniera un’idea di qualità: abbiamo solo l’imbarazzo della scelta».
Ma cosa si mangia con ROC?

Alcuni dei piatti proposti da ROC
I piatti, dicevamo, sono tanti, indulgenti, porzioni corpose da gustare nella loro totalità o da condividere: abbondano le verdure - dalle insalate o portate vegetali variabili stagionalmente-, quindi gli intramontabili, tartare, vitello tonnato, la parmigiana, le lasagne, strepitosi cannelloni alla borragine, e poi una guancia tenerissima, la coda di rospo in crosta di olive taggiasche, e quel finale immancabile che per un attimo ci trasporterà tra le mura di Contraste: sua maestà, la torta di rose.
Bentornato ROC!