13-06-2024
Un attimo prima dell'inizio di un concerto, l'orchestra è schierata in bella mostra, mentre il direttore si trova al centro con la schiena rivolta al pubblico. È poco visibile, ma è evidente il suo impegno costante nell’assicurarsi che ogni musicista suoni la propria parte al meglio per trasmettere alla platea quanta più emozione possibile. Si gira solo alla fine e, in generale, non assume il ruolo di protagonista, ma piuttosto quello di colui che si impegna per coordinare gli orchestrali.
Così in musica come in cucina, il teatro diventa il terroir, gli orchestrali si trasformano negli ingredienti e la partitura in menù, tutto diretto senza posa dallo Chef.
In questa veste, almeno in Liguria, uno Chef la fa da padrone è Giuseppe “Giuse” Ricchebuono, del ristorante il Vescovado di Noli. Classe 1965, è da sempre accompagnato da due vocazioni, quella per la cucina e quella per la divulgazione del rispetto per il territorio, tanto da essere riconosciuto come un abile maestro di cerimonie quando si tratta di valorizzare l’ingrediente e spogliarlo di quello che non serve: un vero portabandiera del “non tanto di più”.
Giuseppe Ricchebuono con il suo sous chef Alberto Moretti
Il teatro da cui Ricchebuono e il suo sous chef Alberto Moretti mettono in scena lo spettacolo è un luogo magico, arroccato in alto in una delle posizioni da cui si gode di una bellissima e vibrante Liguria. Lontano dal trambusto del traffico ed immerso in un adagio tranquillo, Giuse dirige una delle espressioni più autentiche del territorio ligure e per fortuna non lo fa da solo. A questo progetto infatti partecipa a pieno titolo tutta la sua famiglia: i figli Elia e Martina, entrambi in sala, si dividono tra i formaggi, lui, e la cantina, lei. La loro madre Alessia Vezzolla, invece, ha in mano la sala e tutti insieme sono accordati sulla frequenza dell’accoglienza: quando varchi la soglia sei a casa loro, ma ti senti a casa tua.
Salsiccia di seppia, cipollotto rosato di Savona ed il suo quinto quarto
Triglia di scoglio alla brace, carciofo d’Albenga, olive taggiasche e ciuppin
Crudo di leccia stella pescata a Noli, cedri di Gabriele, nasturzio e fagioli grixini
Per fortuna, non stiamo raccontando solo di una bella idea o di una filosofia di azione, ma di una realizzazione identitaria dove si capisce immediatamente che siamo in Liguria.
Agnello di pecora brigasca, ortiche e amarene sciroppate
Bottoni farciti di coniglio, macchetto di acciughe e marò di fave
Asparago violetto d’Albenga, rose e capperi di Verezzi
Prescinseua, chinotto di Savona ed asparago violetto d’Albenga
Cioccolato Lavoratti e begonia
Una passeggiata lungo un sentiero nel bosco, circondato da rovi in fiore, corbezzoli, lavanda, timo, ginestre e in lontananza l’azzurro del mare. Queste sono le note che Giuseppe Ricchebuono scrive sul pentagramma, questa è la musica che si diffonde dal Vescovado suscitando un'emozione semplice, ma profonda.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Gli odori sono emozioni enogastronomiche: annuso tutto, orgogliosamente, dal 1983. Quando non sono seduto a tavola faccio il papà e l'ingegnere
La terrazza di Vignamare, Andora (Savona)
Particolare de La Lucerna di Ferro, Ameglia (La Spezia)
La pizza Bresaola con fiordilatte DOP, bresaola IGP, chantilly di robiola, rucola, pomodoro ciliegino fresco ed erba cipollina della pizzeria Savô a Genova (foto dal sito della Pizzeria Savô)
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.