Underkitchen, la start-up che porta nelle case specialità del mondo, preparate nelle scuole alberghiere

Sbagliamo a pensare che, con l’alleggerimento degli effetti pandemici, l’universo del delivery stia tornando progressivamente nell’oblio. Ci sono imprenditori che non hanno mai smesso di ragionare su modelli intelligenti e, soprattutto, mossi da un valore sociale.

Qualche tempo fa ricordavamo l’esempio dei ragazzi di Ciao Sergio. Oggi vi parliamo di Underkitchen, neonata e ambiziosa start-up sviluppata negli ultimi 3 anni da 4 soci fondatori: il ceo Carlo Schiavone, Leonardo Stancati, Giorgio Scarselli e Armando Ruta. 

COME FUNZIONA. Cliccando sul sito Underkitchen.it troverete una grafica che ricorda i tabelloni degli aeroporti. Sotto, sfila una lunga lista di destinazioni europee che entreranno a far parte delle mete possibili del delivery a partire da agosto 2022. Ma intanto c’è un bel ventaglio di possibilità legate all’Italia, in cima al tabellone per ora con 7 città: Roma, Torino, Genova, Milano, Napoli, Bologna e Cosenza.

Cliccando ancora su ciascuna delle città, troviamo una trentina di altre destinazioni, da tutto il mondo questa volta: New Delhi, Miami, Dakar, Osaka, Parigi… Selezionando sulla prima, troviamo un claim creativo (“Gandhi was a vegan”) che ci introduce alla sostanza del piatto che è possibile ordinare a casa: Curry di tofu, una delle 30 specialità di cucine del mondo che ad oggi possono essere spedite nelle case delle 7 città italiane di cui sopra. È così da Phuket si potrà ordinare il Coconut curry shrimp, da Tokyo il Meatball teriyaki, da New Orleans il Cajun Kitchen… «Niente junk food, ma solo specialità che esprimono il patrimonio culturale di quel paese», tiene a specificare Giorgio Scarselli, socio di Underkitchen (nonché patron del Bikini di Vico Equense).

L’ordine ha un prezzo ridicolo: circa 5 euro a piatto. Ordine minimo: 5 porzioni (26 euro in tutto, nel caso del pollo della Louisiana). Cifre che possono scendere ancora in caso di cicliche offerte last-minute, make offer e happy hour. Un bel risparmio se si pensa che, a Milano, ordinare un solo hamburger attraverso Deliveroo o JustEat può arrivare a costare fino a 20 euro.

Il pacco di Underkitchen arriverà in forma di buste sottovuoto, contenenti ingredienti freschissimi, abbattuti subito (hand-made frozen food) e trasportati in box a temperatura controllata (da -4 a +4°C), che il destinatario rigenererà a casa entro 7 minuti al massimo. Il vettore? «Solo operatori di logistica internazionale, e tutti di trasporto su ruota. Niente rider: siamo assolutamente contrari alle logiche di sfruttamento delle piattaforme del settore. Il nome Underkitchen nasce proprio dalla parola underground, il sottobosco che si oppone alla cultura di massa».

LE PREPARAZIONI. Fatto l’ordine, cosa succede nel back office? Le cucine delle preparazioni, e qui c’è un fatto importante, sono le scuole alberghiere italiane, in special modo gli istituti paritari: «È un universo che conosciamo bene e che va assolutamente valorizzato. In Italia abbiamo i prodotti e la vocazione per preparare anche piatti di provenienze molto distanti dalle nostre. La prima scuola è Pozzuoli: il nostro docente Antonio Condemi si rapporta con cuochi indiani o cinesi e insegna ai ragazzi a preparare tutte le ricette. Per ora produciamo circa 3.200 piatti al mese».

Ambiziosi gli obiettivi: «Vogliamo aprire in tutta Europa. Costruire una rete di scuole da tutto il Continente. Scommettendo su cultura, tecnologia, innovazione e formazione».