15-10-2021
Si parla da tempo di resistenza, di resilienza e delle differenze che caratterizzano i due concetti. L’una rigorosa, forte e ostinata sulle posizioni; l’altra flessibile, adattabile e fantasiosa. Anime che hanno convissuto e convivono in Angelo Sabatelli da sempre, o comunque sicuramente da prima del periodo difficile che abbiamo vissuto e che ha costretto per mesi la ristorazione a fermarsi e a ripartire con le sue limitazioni e con i suoi vincoli, soprattutto per chi non aveva modo di allestire all’aperto come in questo antico palazzo Romanazzi Carducci, che risale al 1500, il cui portone verde si affaccia in una delle viuzze del bianco centro storico di Putignano.
Al piano inferiore c’è stato tutto il tempo di riordinare la cantina, un piccolo gioiello con 1700 etichette e tante belle sorprese e scelte originali. La sala da pranzo si allunga tra le volte a grandi mattoni e il pavimento di chianchie lucide a terra, con i grandi lampadari che sembrano “angeliche” aureole e illuminano come i tavoli in legno scuro, senza tovaglie, quasi a far emergere insieme l’essenzialità e il calore della ricca architettura agraria pugliese e della sua proverbiale accoglienza, affidata a un servizio giovane e non troppo formale sotto gli occhi attenti di Laura, la moglie di Angelo.
Angelo Sabatelli
Come a tavola. Dove non ha mai smesso di recuperare, rielaborare ed esaltare ricordi, esperienze e prodotti, locali e non, combinando profumi e sapori che colpiscono e convincono nell’immediato ma che lasciano lì a goderne ancora un po’. A partire dal divertente e variabile benvenuto (accompagnato da un cocktail a base di gazpacho) nel quale emerge uno strepitoso gelato di gambero rosso – utilizzato in ogni sua parte, dalla testa alla coda – con salsa cocktail e pomodori arrostiti. Nei suoi menu ci sono sempre alcuni classici, come la Seppia, allievo, mandorla e zeste di limone, omaggio a Bari, così come alcune provocazioni come per i Datteri con ricci di mare e pompelmo rosa e per l’Astice, mandorle acerbe e salsa ponzu.
C’è fantasiosa pugliesità nella Bruschetta di pane grigliato con cremoso di ricotta forte, pomodoro e tagliatella di peperone, la cui consistenza quasi gommosa è pensata per consentire al morso e al gusto di prolungarsi oltremodo; nel cavolfiore in mezzo a condimenti concentrici di fave bianche, di aglio nero e di alloro; così come nella Crocchetta filante di pollo arrosto, con funghi cardoncelli, tartufo nero e ketchup di verdure.
Crocchetta filante di pollo arrosto, con funghi cardoncelli, tartufo nero e ketchup di verdure
Pane al latte, vincotto di fichi e cumino. Delizioso
Troccolini in bianco con basilico e latticello
Dopo l’abbraccio confortante di Cioccolato, pomelo amaro e caramello salato ci sono le coccole e un piccolo, ultimo, attimo di felicità, la ciliegia marinata per un anno nella sambuca. Che prima del caffè ci sta alla perfezione. I prezzi? Un menu più classico da 8 portate a 120 euro (dallo stesso, quattro quattro portate a 70 euro) e uno definito “extra-territoriale” di 13 portate a 160 euro.
E ora questi e altri nostri assaggi. Le foto sono di Tanio Liotta, i commenti di Carlo Passera.
S'inizia con gli appetizer, di livello: qui Pane e datterino
Cartellate, ricotta fresca e peperone
Tartelletta con crema di pomodoro candito, fagiolini e cacioricotta
Perle di ostrica con wakame
Sfere di piccione, maionese al sesamo e acciughe
Meringa soffiata, farinella di ceci e rosmarino
Chips di grano arso con ricotta forte
Datteri, ricci di mare e granita al pompelmo rosa. Molto buono, forse la granita è persin troppo fredda e rende al primo impatto più ostica la percezione dei sapori
L'ormai mitico Seppia, allievo, mandorla e limone. Qui la ricetta. Un classico, merita la fama che lo accompagna
Melone cantalupo, kalamansi, caviale
S'accompagna con un involtino di riso che racchiude lo stesso melone cantalupo, del pomodorino candito e della salsa al tamarindo. Sabatelli no borders
Molto, molto, molto interessante questo Crudo di astice marinato nella salsa ponzu, spuma alle mandorle e mandorle verdi sott'aceto. Lo chef esplora le connessioni tra Puglia e mondo
E sempre di grande classe anche questa Insalata di piselli nani di Zollino, crudo di capesante, barbabietola agrodolce, hummus di fagiolini e piselli, caviale affumicato di aringa. Sabatelli tempo fa ci aveva offerta la miglior declinazione della capesanta - o capasanta - della quale noi si abbia memoria, ne avevamo scritto qui: Elogio ad Angelo Sabatelli, che col suo tocco magico dà vita a una capasanta
Risotto alle verdure acide, estratto di lievito, polvere di limone fermentato
Che delizia questi Gyoza, sponsali, foie gras, salsa all'essenza di cipolla arrosto e alici
Paillard di ventresca di tonno, crema all'aglio nero, purea di patate, lime, pepe rosa e salsa al Marsala. Quasi troppo semplice
Bianchetto di agnello in pignatta, verbena, limone e timo limone
Chawanmushi di verdure e coda di agnello, salsa di funghi e caviale
Aspic di litchi e lamponi, gel di rosa, crema soffice al moscato di Trani, polvere di ibisco, sfoglia croccante alla granatina
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista freelance, da quasi 30 anni racconta di ristoranti, di vini e di territori. E' fondatore e curatore di MeetInCucina, format congressuale di cucina che sta sviluppando in diverse regioni italiane
Cachi, caldarroste e agrumi è il dolce invernale pensato da Angelo Sabatelli, chef-patron del ristorante Angelo Sabatelli di Putignano (Bari)
Crema di fave, cicoria soffritta, ostriche marinate: il piatto dell'estate di Angelo Sabatelli (foto di Lorenzo Sandano)
Angela Sabatelli con la moglie Laura Giannuzzi, che cura la sala. La foto è di Sonia Gioia