15-02-2021

Il debutto di Stellato: alta cucina in versione delivery, garantiscono Stefano Ciotti e Simone Sabaini

I piatti "quasi pronti" partono dal Nostrano di Pesaro per arrivare in tutt'Italia. «Obiettivo: portare in casa preparazioni create da uno chef, dotate di una filosofia e una tecnica»

Intangibile eppure così concreto: il concept di Stellato viaggia sulla linea sottile dei desideri. Diventano materia e scavano nuovi sentieri che non sapevamo neanche di voler percorrere. Stellato non è un luogo e non lo potremo toccare con mano, ma lo possiamo già gustare direttamente a casa - in tutta Italia! - in formula delivery. Come nell’isola che non c’è, Stellato narra una storia intessuta di amicizia e complementarietà nella quale la slow life intimistica di Simone Sabaini sposa la cucina logica e raffinata di Stefano Ciotti, una stella al Nostrano di Pesaro (leggi Stefano Ciotti e il suo Nostrano, bell'idea di Adriatico).

In parte figlia del lockdown, l’idea di base era uno di quei sogni appesi al soffitto della mente di Sabaini, che è il cuore e il palato di Sabadì, il cioccolato modicano (e non) come non l’avevamo ancora visto (leggi L'altro cioccolato di Modica). Poi click, scatta la chimica e con essa l’operatività del progetto che ha aperto ufficialmente i battenti lo scorso 12 febbraio dopo aver collezionato un certo numero di adesioni che si sono tradotte in una lista d’attesa in fase di smaltimento.

Simone Sabaini

Simone Sabaini

«Portare in casa un piatto creato da uno chef, dotato di una filosofia e una tecnica: era questo il primo obiettivo di Stellato – spiega Ciotti, raggiunto al telefono - E allo stesso tempo creare un’esperienza, un’alternativa golosa e divertente che vada bene per tutti. Un antistress dal risultato certo. Ho ragionato guardando moltissimi aspetti, tra cui anche quello di cercare di cucinare in pulizia estrema e con passaggi veloci: ogni preparazione ha una tempistica diversa, ma ci manteniamo sempre molto brevi, dai 6 ai 15 minuti. All’apertura della box il cliente si trova un QR code che è la guida da cui parte tutto. Da lì occorrerà preparare un’attrezzatura che è sempre molto basic. E in poche mosse si arriva a impiattare».

Stefano Ciotti al lavoro

Stefano Ciotti al lavoro

Il meccanismo su cui è giocata l’ingegnerizzazione di ogni portata è la pastorizzazione accompagnata al sottovuoto, che consente una shelf life del prodotto di 3 giorni pieni. Il cibo viaggia in fresco a +4° su flotte refrigerate e tutta la filiera parte da Nostrano.

Stellato riesce nell’impresa di essere normale in un periodo in cui l’ordinarietà si è svuotata di significato: la start up consente di mantenere posti di lavoro e, nell’incertezza del momento, ha permesso anche un’assunzione: un bel segnale per una realtà che consolida occupazione.

Il kit per la preparazione di un piatto

Il kit per la preparazione di un piatto

«Non tutti amano l’atmosfera del ristorante di un certo livello. Ci sono persone, come me, che preferiscono passare una bella serata a casa e, che sia un’occasione speciale o la classica cena con gli amici, non vogliono perdersi nei preparativi – Sabaini racconta così il target di Stellato e sintetizza la proposta - Si può scegliere tra 3 box diverse: carne, pesce e vegetariana. La minima unità di vendita è un menu di due piatti per una persona, in una forbice di prezzo tra i 29 e i 34 euro» (i costi di spedizione variano a seconda della zona, ma si aggirano attorno ai 15 euro, ndr).

Sarà l'aspettativa di successo che rafforza l’autostima. Sarà l’esclusività di condividere l’esperienza solo con poche persone di nostro gradimento... Ma Stellato ha delle sfumature psicologiche ben definite e traccia un nuovo sentiero nella vita sofferta della ristorazione: chissà se rimarrà figlio unico o se scriverà una nuova fenomenologia...

I nostri assaggi. Si è partiti con un cocktail Mi.To e olive alla Rossini, con vitello, foie gras e tartufo nero

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Davvero eccezionali questi Cappelletti tradizionali chiusi al ferro, crema affumicata al Parmigiano 36 mesi, sugo d’arrosto. Bella la pasta, delizioso il ripieno, perfetto il bilanciamento dato dalla crema di prezzemolo e dalla crema di Parmigiano affumicato

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Ciotti è romagnolo e si vede. Degli straordinari cappelletti abbiamo già detto, ma notevole è anche questa piada con patate e rosmarino, cotta sulla griglia, che sprigiona i profumi della carbonella

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Millefoglie di manzo, porri e finocchi alla pizzaiola, purè di patate alle erbe, chips di olive taggiasche

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Chiusura di livello: Torta delle rose di tradizione mantovana, con un'eccellente crema al Marsala di Marco De Bartoli

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Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Valeria Lopis

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Valeria Lopis

classe 1979, nata all’ombra del vulcano, il vino e la biodiversità dell’Etna sono i primi naturali contatti con il mondo enologico che la travolge e la appassiona sin da piccola. Giornalista, Donna del Vino e sommelier con un palato goloso e curioso che la spingono verso viaggi del gusto, nei quali a essere assaporato è anche il paesaggio

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