Andrea Menichetti
Pollo alla romanadi Arcangelo Dandini
Dall'Italia Dare voce alla solennità dell'orto: il nuovo menu vegetale di Alberto Buratti
Nella profondità dei “bottini” dove si possono trovare insieme ai vini conchiglie sotto il tufo, o nella sommità della “porta del cielo” al Duomo. Nel menù che accarezza la tradizione con rinnovato vigore o che vuole portare con la sua ricerca i senesi in giro per il mondo. In ogni scorcio, noto e nascosto, si respira la Siena Inedita, che il Comune ha plasmato in itinerari con il saggista Luigi Oliveto.
Percorsi rivelatori tra un affresco e il forno di un artigiano, chiedono di accostarsi a una città e a un territorio in questo periodo più che mai, perché c’è un’infinità da vedere e gustare a partire da una piazza del Campo che via via riprende vita.
L’importante è partire con il piede giusto, ovvero prendendosi un po’ in giro, ché sul serio sono capaci tutti. Come all’osteria Il Grattacielo, nata nel 1840, ma l’ufficialità narra solo un pezzo di storia, che poi attraversa altre fasi: il banco e il locale appaiono così dal 1951 e dodici anni dopo il nome viene dato per la sua altezza ridotta. «Dal 1999 ad oggi, abbiamo visto il cambio lira euro, la crisi del 2008, le Torri gemelle, il Covid... ma noi teniamo duro!» promettono Luca Mancianti, Vadim Pianigiani e Alessandra Vannini, offrendoci la prima panzanella di benvenuto.
Il Grattacielo: Luca Mancianti, Vadim Pianigiani e Alessandra Vannini
Lorenzo Rossi
A proposito, sapete perché gli olandesi hanno ceduto sul Recovery Fund? Ma perché il sapore dei ricciarelli gustati nel forno di Lorenzo, apprezzatissimo da questo popolo, ha vinto ogni loro resistenza. Va bene, è storia un po’ romanzata, ma quando si entra qui, dal Magnifico, tra il palazzo storico e le meraviglie sfornate, c’è quasi da crederci. Per far uscire quei magici ricciarelli, servono «le mandorle siciliane, che sono le migliori in assoluto – racconta – e un lavoro di pazienza, per un’ora e mezza una persona, due ci mettono quaranta minuti, ma non devono fumare, non devono distogliersi…». Ricciarelli, panforte, cavallucci… Dal dolce, facciamo un’inversione di rotta: con un brindisi al Bar La Costarella, che ci permette di goderci una visione incantata di piazza del Campo con lo spumante Brut dalle uve Sangiovese di Villa Trasqua.
Mugolone: Giulia Causarano e Davide Manganelli
La tappa culinaria al San Desiderio ci conferma quest’aria di storia che abbraccia sacro e profano a Siena. Siamo nei locali di una chiesa sconsacrata, dove la cucina toscana è esplorata e anche rivista ma sempre con rispetto. Accattivanti i Malfatti di bietola e ortica con crema di parmigiano gratinati al forno.
San Desiderio
Battistero Bistrot
Lo chef giapponese Yuma Hirai
Federico Pieri ed Elisa Romei
Qui riesce a parlare ai senesi da tutto il mondo, la sua panzanella è “particolare” con tonno crudo. Noi siamo colpiti da un hummus che si accompagnare dalle spezie, mentre le carote si uniscono al frutto alla passione.
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
Senio Venturi e Elisa Bianchini, dal 2011 al timone di L’Asinello Ristorante a Villa a Sesta, frazione di Castelnuovo Berardenga (Siena)
Spaghetti, chiocciole al limone, cicoria e the: il piatto dell'estate di Senio Venturi
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose