12-06-2022
Senio Venturi e Elisa Bianchini, dal 2011 al timone di L’Asinello Ristorante a Villa a Sesta, frazione di Castelnuovo Berardenga (Siena)
Capita spesso, nella vita di tutti noi, di dover rivedere l’accezione della parola “silenzio” grazie a nuove esperienze di vita che portano a scoprire luoghi particolari, nei quali la vita scorre seguendo ritmi sconosciuti e che necessitano di un periodo di assestamento per carpirne il valore. Partendo da Roma ad esempio, dopo poco più di due ore di strada ed alcuni tornanti, si può giungere a Villa a Sesta, piccolo borgo nel cuore del Chianti, un luogo che sembra uscito dalla penna di uno scrittore di romanzi fantasy grazie alle suggestive abitazioni con mattoni a vista, alla natura che recita un ruolo da protagonista con le sue cromie e i suoi frutti, e che richiama dinamiche di vita quasi ancestrali. Sarà per i soli 60 abitanti, sarà per l’assenza di bar, sarà per il reiterato avvistamento di una stessa auto, avvenuto più volte nel giro di pochi secondi (a riportare alla mente la struttura narrativa del film “The Truman Show”), ma questo bucolico Borgo di una Toscana piacevolmente rurale porta a entrare rapidamente in armonia con i propri ritmi.
Qui, tra vigneti dalle linee scoscese e una ritemprante tranquillità, nel 2011 Senio Venturi e Elisa Bianchini hanno deciso di creare L’Asinello Ristorante, un luogo schietto e sincero, intimo e accogliente, divenuto nel breve volgere di pochi anni meta per gli appassionati dei sapori autentici. “L’Asinello è la nostra casa. Siamo arrivati a Villa a Sesta per caso, dopo aver girato e lavorato in vari ristoranti importanti Italiani” – racconta Senio – “Aprire qui è stata una scelta di cuore. Io e mia moglie Elisa ci siamo innamorati della struttura e abbiamo deciso - forse anche con un velo di incoscienza - che questo sarebbe diventato il nostro mondo”.
Tarese del Valdarno Sani
Tartare di manzo, salsa di prugne, insalata arrostita e gel di mandarino
Ravioli di parmigiano, peperone, kumquat e fagiolini confit
Un ristorante con due raffinate salette interne, un bellissimo giardino per la bella stagione, un menu che segue in maniera ispirata il volgere delle stagioni per proporre i sapori della memoria senese di Senio, e un servizio di sala che rappresenta nel modo migliore una filosofia ristorativa che fa rima con accoglienza: “In sala cerchiamo di fare un lavoro basato sulla grande cura, senza scendere in formalismi estremi. Vogliamo instaurare un rapporto diretto e concreto con chi si siede alla nostra tavola” – precisa Elisa – “Chi sceglie L’Asinello deve essere libero di vivere l’esperienza senza oppressioni, come quando vai a trovare gli amici”. Venturi, senese classe 1978, è approdato a Villa a Sesta dopo alcune interessanti esperienze, come quella a Casa Vissani a Baschi, o il periodo trascorso prima al Povero Diavolo e poi a Il Piastrino. Ora con L’Asinello Senio ha trovato la forma adatta per una cucina che unisce tradizione e territorio, stagionalità ed eleganza grazie a una serie di proposte armoniche dal punto di vista cromatico e piacevolmente intense da quello gustativo.
Il nostro pranzo in giardino è stato aperto da una vera e propria chicca di alta norcineria, il Tarese del Valdarno Sani, un presidio Slow Food lavorato secondo il metodo tradizionale con la tecnica tipica della pancetta tesa, un prodotto che crea dipendenza! I successivi bocconi di benvenuto (Uovo di quaglia marinato alla salsa di soia, ricotta e bottarga, Paris-Brest caciotta fresca e fave, Patè di fegatini e caffè) permettono di cogliere immediatamente la filosofia di Senio Venturi che approccia le materie prime con rispetto e tecnica, sensibilità e originalità, impressioni confermate dagli antipasti. Prima la Tartare di manzo, salsa di prugne, insalata arrostita e gel di mandarino, quindi la Quaglia ripiena di fegato grasso, macedonia di nespole e taccole, piatti il cui filo conduttore è rappresentato da una intensità dei sapori che non deraglia mai, che consente di apprezzare la presenza di tutti gli ingredienti senza alcuna sovrapposizione errata.
Gnocchetti alle ortiche, fondo di cacciagione, cinghiale e funghi prugnoli
Agnello alla brace, rapi, animelle e carciofi
Sfera al caffaè e biancomangiare
La chiusura è naturalmente affidata alle proposte dolci, con una ricca selezione di dessert che mette in luce capacità tecnica e creativa grazie alle Torta di ricotta e fragole, alla Sfera al caffè e biancomangiare ed al Semifreddo di pera, crema di latte di mandorla e salsa di corbezzoli, creazioni che accontentano vista e palato per un pranzo che difficilmente dimenticheremo.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1975, napoletano di nascita, romano dí adozione. Giornalista, presentatore e moderatore, laureato in Statistica, collabora da free lance con varie testate nazionali. Nel 2018 ha dato vita a Radio Food Live, la prima web radio italiana che racconta ogni aspetto del mondo dell'enogastronomia
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Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.