03-07-2019
Bruno Barbieri nella foto di Alex Alberton
Ogni viaggio è una finestra su un mondo nuovo. E di mondi nuovi ne ha visti tanti lo chef Bruno Barbieri, classe 1962, sette stelle Michelin in carriera e giudice dal 2011 del format televisivo Masterchef Italia. L’incipit della narrazione richiama Manuel Fantoni nel film Borotalco, ma non si ambienta sul famoso cargo battente bandiera liberiana. Tutto comincia dopo il diploma dell’istituto alberghiero di Bologna: «Nel 1979 mi imbarcai come terzo cuoco su una nave da crociera battente bandiera panamense, un’esperienza preziosissima durata circa due anni che mi ha permesso di entrare in contatto con le culture culinarie di molti paesi esteri». Tra i fattori che hanno scolpito il suo successo, il cuoco nato a Medicina sa bene cosa indicare: «In cucina conta il viaggio, attraverso il quale vivi sensazioni, scopri gente, materie prime e prodotti che, senza visitare la zona d’origine, non avresti mai conosciuto».
Nella sede siciliana dell’azienda vinicola Corvo – Duca di Salaparuta, Barbieri, testimonial del brand di proprietà della Illva Saronno, ha incontrato i giornalisti dopo una degustazione dei vini della casa e uno splendido pranzo a cura di Tony Lo Coco, chef e patron del ristorante I Pupi di Bagheria.
Un foto storica del Trigabolo, Barbieri è il terzo da sinistra
Per crucem ad lucem: «Nel mio percorso ho incrociato grandi cuochi, persone che ho sempre rispettato, che novellavano emozioni e che avevano delle storie magari mai pubblicate su un giornale o su un libro. Li ascoltavo, recuperavo le loro idee, cercavo di capire cosa avessero dentro e quale fosse la loro filosofia per metabolizzarla e farne ispirazione. Sono sempre stato in silenzio a lavorare aspettando il mio momento. Che poi, direi, è arrivato».
Barbieri con una bottiglia di Corvo – Duca di Salaparuta
Sulla definizione di cucina la risposta è perentoria: «È una forma di espressione data dalle suggestioni di chi è ai fornelli in quel momento: dovremmo provare a essere contemporanei partendo dalle nostre origini, non mi interessano le regole che arrivano dalla Francia, dalla Spagna, dal Nord Europa, devo raccontare chi sono io qui, nella mia terra, in questo attimo. Cultura, territorio, ingrediente, una manifestazione autobiografica dove nei piatti inserisci il tuo cuore e la tua fantasia».
Un'altra foto del Trigabolo: qui Barbieri è il primo a destra
Alla fine del giro del mondo, cosa fa battere il cuore? «Durante il mio soggiorno in Amazzonia brasiliana ho scoperto un miele straordinario prodotto da api senza pungiglione tipiche del posto e del Congo; ho assistito al ripopolamento del Pirarucù, un pesce che nasce solo nel Rio delle Amazzoni e nel Rio Negro e che per gli Indios è come per noi il maiale. Ho visto che a Manaus il mercato del pesce è in bianco e nero perché non ci sono pesci colorati».
Bruno Barbieri. Innovatore, cuoco on the move, chef e master. «Sono tutte piccole sensazioni che, se non vivi, mai potrai amare».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016