12-10-2025

Crusco: il sogno eroico di Andrea Blandino a Pantelleria

Storia di Andrea Blandini, appassionato agricoltore che coltiva grano in un'isola in cui tutti pensano allo zibibbo. Un signore con un sogno: costruire un mulino sull’isola

Andrea Blandino nei suoi campi di grano Crusco a P

Andrea Blandino nei suoi campi di grano Crusco a Pantelleria

Siamo a Pantelleria, l’isola dei venti e delle pietre nere, un luogo sospeso tra Sicilia e Africa, con i suoi muretti a secco, le terrazze strappate alla roccia vulcanica, i capperi che resistono all’incuria e un paesaggio che ammalia viaggiatori da secoli. Qui, dove il mare è sempre presente anche se non lo vedi, nasce Crusco, un progetto visionario e concreto, frutto della passione ostinata di Andrea Blandino, agricoltore enologo appassionato di animali, di terra e di vita contadina.

Crusco non è solo un marchio di pasta, farina e olio: è un atto di resistenza culturale e agricola, una dichiarazione d’amore verso un’isola che rischia l’abbandono e l’omologazione alla viticoltura, un progetto che restituisce dignità ai campi dimenticati e che racconta una storia fatta di fatica e sogni.

Andrea Blandino ha deciso di riportare alla vita terreni (circa 20 ettari) che da decenni erano stati lasciati all’incuria: piccoli appezzamenti sparsi, sparuti fazzoletti di terra vulcanica che sembravano destinati a scomparire tra rovi e sterpaglie. Con due mietitrebbie di piccola taglia, simbolo di un’agricoltura paziente ed eroica, Andrea li ha trasformati di nuovo in campi di grano autoctono, coltivati senza pesticidi, rispettando il ritmo della natura e della biodiversità dell'isola. Il raccolto, molto limitato e dalle basse rese, è il cuore di Crusco: chicchi dorati che sanno di sole e vento, portati a Marsala in un piccolo pastificio dove diventano farine e paste artigianali (unico formato la busiata), macinate a pietra, trafilate al bronzo ed essiccate lentamente. L’olio, prodotto da olive raccolte a mano nei terrazzamenti panteschi, completa il mosaico.

Il pane e le busiate di Crusco

Il pane e le busiate di Crusco

L’agricoltura eroica come atto d’amore. L’agricoltura di Pantelleria è chiamata “eroica” non per retorica ma per realtà: qui nulla è semplice, i terreni sono scoscesi, la pietra è ovunque, l’acqua è inesistente (bisogna affidarsi alla rugiada del mattino) e il vento non dà tregua. Ci vuole pazienza e sana follia per coltivare ogni metro quadrato, e ci vuole una visione che vada oltre il profitto immediato. E' difficle parlare con Andrea di mercato, di business plan, di costi e di tutti quegli argomenti che sono diventati purtroppo realtà attuale anche per chi ha scelto di fare il contadino. La risposta sarebbe troppo semplice e immediata per essere compresa da Andrea: non conviene coltivare e vendere grano a Pantelleria. Non è compreso, non è di moda (come il vino che ha invaso l’immaginario collettivo dell’isola anche con prodotti discutibili) non crea hype.

Ciò nonostante Blandino ha scelto quello che ama fare, come descrive lui stesso con gli occhi lucidi se si riesce ad andare oltre quella barriera di burbera simpatia: ogni campo recuperato non è solo superficie produttiva, ma pezzo di paesaggio restituito all’isola, memoria collettiva che torna a vivere, futuro che non si arrende all’oblio. “Custodire i campi” per lui significa custodire un’identità.

Passito, un vino per pochi. Accanto ai cereali e agli olivi, Andrea porta avanti anche un’altra passione che ha attraversato i suoi studi: la vite. Nei suoi campi crescono piccoli filari di zibibbo, coltivati per un uso strettamente familiare. Ne ricava un vino quotidiano semplice e sincero e nelle annate migliori, un passito rarissimo, prodotto in pochissime bottiglie, custodite come reliquie non destinate alla vendita. Solo i più fortunati hanno avuto la possibilità di assaggiare questo nettare: uno zibibbo che racchiude l’essenza di Pantelleria, con profumi di albicocca secca, miele e macchia mediterranea, dolcezza intensa bilanciata da una sorprendente freschezza sapida. Non è in commercio, non fa parte della linea Crusco, ma è forse il modo più intimo con cui Andrea racconta la sua terra: un dono segreto e raro, un sorso di isola per pochi amici.

Panorami struggenti

Panorami struggenti

Il sogno del mulino. Oggi Pantelleria non ha più mulini attivi: il grano raccolto deve essere spedito in Sicilia per la molitura. È un paradosso che pesa, perché priva l’isola di un anello fondamentale della sua filiera agricola. Per Andrea questo limite è anche una motivazione: il suo sogno dichiarato è costruire un mulino sull’isola, un luogo che restituisca a Pantelleria la sua autonomia e la sua completezza agricola.

Un mulino moderno, a pietra, che permetta di chiudere il cerchio: seminare, raccogliere, macinare, trasformare e confezionare il prodotto interamente sull’isola. Sarebbe un segnale forte, non solo per Crusco ma per tutta la comunità, un punto di riferimento che ridia centralità al lavoro agricolo pantesco. La busiata Crusco è corposa, con grana ruvida, colore tenue testimone di una essiccazione lenta; tiene la cottura e accoglie il condimento con naturalezza, restituendo al palato sapori intensi di grano, minerali, note quasi marine con un morso che ha spessore.

Le farine integrali e semolate raccontano di macinature lente e rispettose, capaci di preservare nutrienti e profumi. L’olio extra vergine, verde brillante e intenso, porta in sé i segni della pietra lavica e del vento carico di salsedine. Ogni prodotto è un piccolo testimone di Pantelleria: una esperienza concreta di un’agricoltura che resiste, che non scende a compromessi e che sa trasformare la difficoltà in valore.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Matteo Gizzi

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Matteo Gizzi

gastronauta fin da adolescente e con un guida sempre in tasca. Aquilano di nascita e bancario di professione con una profonda passione per il cibo autentico e sostenibile. Panificatore autodidatta

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