29-10-2025

A Ravenna ha aperto uno dei ristoranti più belli d'Italia. E si mangia benissimo

Il Valentino, in uno splendido edificio dove le luci che si riflettono sui mosaici, vede protagonista chef Luca Magnani e, in sala, il "gran oste" Piero Pompili. Cucina golosa ma raffinata e un'idea: diventare fulcro di iniziative culturali e d'arte

Luca Magnani e Piero Pompili, rispettivamente chef

Luca Magnani e Piero Pompili, rispettivamente chef e oste del nuovo ristorante Valentino a Ravenna

L’offerta gastronomica non può più marciare separata dal racconto dei luoghi. È questa, in estrema sintesi, la morale della cena che ha segnato il varo ufficiale del Valentino, ristorante che non è un semplice locale, ma una dichiarazione d’amore all’arte, a Ravenna e all’ospite. Secondo i protagonisti della serata, infatti, la bellezza ed il romanticismo possono scaturire indifferentemente da un mosaico, da un piatto, da un racconto. O da tutto questo messo assieme.

Un debutto quindi “storico” nel senso stretto del termine, dal profumo di memoria, certo, ma anche - e tanto - di presente.

La sala del Valentino

La sala del Valentino

Il progetto porta la firma di Maurizio Bucci, imprenditore visionario e patron dell’iniziativa, di Piero Pompili, oste tra i più celebri d’Italia e volto de Al Cambio di Bologna, e di chef Luca Magnani, talento di grande sensibilità gastronomica. I tre, completati da Livia Dragomir, custode preparata ma mai impostata della sala, hanno voluto riempire di nuova linfa un luogo grandioso, in modo da sedurre l’ospite, colpendolo in contemporanea su più piani.

Fin dalle prime parole, Piero Pompili ha messo le cose in chiaro: «Qui il piatto e il luogo non si separano. Chi viene per la cucina deve innamorarsi anche di Ravenna, e viceversa. Trasformeremo il Valentino in una parte viva e integrante della città, un punto d’incontro tra arte e gastronomia». Un manifesto che suona come una promessa, ma anche come una carezza d’amore verso una città che vive sospesa tra gli echi delle sue glorie e un presente in cerca di nuove narrazioni.

Magnani e Pompili tra patron Maurizio Bucci e Livia Dragomir

Magnani e Pompili tra patron Maurizio Bucci e Livia Dragomir

«Vogliamo diventare un punto di riferimento per la città, non solo attraverso un attento lavoro di valorizzazione della cucina locale, ma anche facendoci promotori in prima persona del patrimonio culturale e artistico di Ravenna» ha dichiarato Maurizio Bucci. «Accompagnati da storici dell’arte, critici e mosaicisti, spesso usciremo da qui e racconteremo una Ravenna duplice: quella più conosciuta e turistica, ma soprattutto quella più segreta e autentica», ha terminato Pompili.

La piadina ravennate, più piccola e spessa

La piadina ravennate, più piccola e spessa

In una nota che ben riassume lo spirito dell’iniziativa, Fabio Sbaraglia, assessore al Turismo di Ravenna, si è così espresso: «Salutiamo e incoraggiamo l’avvio di questo progetto, che punta a valorizzare cibo e ristorazione come tratti identitari di un territorio, ma ancor di più di come un territorio vuole raccontare di sé. L’enogastronomia è cultura e valorizzarla può essere un’arte». In effetti, è sufficiente alzare gli occhi alle pareti di questa sala, impreziosita, anzi, abbracciata da giganteschi mosaici per capire di trovarsi in uno dei ristoranti più belli d’Italia.

Spaghetti Mancini alle vongole di Goro

Spaghetti Mancini alle vongole di Goro

Cappeletti all'uso di Romagna "Ricetta nº7 Artusi"

Cappeletti all'uso di Romagna "Ricetta nº7 Artusi"

Qui chef Magnani propone una cucina che dialoga con la tradizione. Non troppi piatti, molti di mare, materie prime eccellenti, freschissime, e porzioni generose: questa la formula, sua e di Pompili, per avere un commensale Gaudente. I piatti per l’appunto: Alici di lampara croccanti con giardiniera fatta in casa, poi Cappeletti all'uso di Romagna "Ricetta nº7 Artusi" oppure Malfatti alle canocchie, o ancora Brodetto alla Portocorsinese e, per finire, Latte in piedi. Un quintetto di piatti goderecci ma raffinati e molto ben realizzati, tra i quali qualcuno diventerà sicuramente iconico. Tracciano le linee guida del menu, creato per conquistare l'ospite e invogliarlo a tornare e ritornare.

Latte in piedi

Latte in piedi

Nel corso del 2026, il Valentino ospiterà una serie di “cene a più mani” con alcuni tra i migliori chef italiani e internazionali, a testimoniare la volontà di far dialogare Ravenna con il mondo. Parallelamente, il ristorante si farà promotore di iniziative culturali e artistiche: dal sostegno alla candidatura delle sfogline romagnole come Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, fino alla proposta di accompagnare le esposizioni dei mosaici ravennati all’estero con degustazioni di cucina romagnola.

«In questo luogo dove è passata la storia, si tornerà a fare la storia», hanno dichiarato i tre. E la sensazione, respirando la serata, è proprio questa: che a Ravenna si sia posata la prima pietra, anzi, sia sia affissa la prima tessera di un nuovo mosaico d’amore.


Valentino
Via IX Febbraio 1 - Ravenna
Tel. 331 1253525
valentinoravenna.com
Aperto solo a cena, domenica anche a pranzo. Chiuso il martedì
Menu degustazione a 60 e 70 euro


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Mario

di

Mario "Bolivar" Pennelli

Nasce a Bari nel 1988 e da allora "va sempre girando" (cit. nonna Laura). Scrive di ristoranti, di terre e personaggi leggendari. Ha pubblicato: "Puglia à la carte", "Incredibilia" e "Canti di Terra e di mare"

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