Mondo pizza

14-08-2025

Teglie di Puglia a Vieste: la pizza alla romana conquista il Gargano

Da dipendente a imprenditrice: la scelta di Samantha Sciannamè di aprire una pizzeria fuori dai canoni locali. Il progetto è nato dopo un corso con Gabriele Bonci

Non è più raro vedere donne in pizzeria, ma non è ancora comune vederle fondare un locale proprio, con un'idea netta e un'identità precisa. E soprattutto non lo è farlo a trent'anni, a Vieste, aprendo una pizzeria in teglia in un territorio che alla pizza chiede tutt'altro. Samantha Sciannamè ha deciso di prendersi questo rischio: portare la pizza in stile romano nel cuore del Gargano, dove l'immaginario collettivo va ancora in cerca di focacce e marinare, e dove il calendario del gusto è scandito dai tre mesi estivi.

Teglie di Puglia è il risultato di una scelta coraggiosa e fuori rotta, ma profondamente consapevole. Non c'è nulla di improvvisato, né nei topping – in cui la Puglia resta centrale, tra mare, ortaggi, braciola e sapori netti – né nella gestione, che ruota intorno a impasti ad alta idratazione, fermentazioni ragionate e una tecnica acquisita con studio e costanza. Accanto alla pizza in teglia, trova spazio anche la focaccia tradizionale pugliese, proposta in una chiave coerente con la filosofia del locale: autenticità e leggerezza.

Samantha Sciannamè 

Samantha Sciannamè 

Il progetto nasce dopo anni di lavoro dietro le quinte, da dipendente. Samantha ha sempre avuto l'istinto imprenditoriale, anche quando quel ruolo non le spettava formalmente. A fare la differenza è stato il covid, periodo in cui ha iniziato a impastare, a sperimentare e a coltivare l'idea di costruire qualcosa di suo. Il punto di svolta è stato il corso con Gabriele Bonci, scelto non solo per la tecnica ma anche per l'affinità umana: una figura che Samantha sente vicina, anche per la sua capacità di rialzarsi e creare valore dopo momenti difficili.

Ma questa storia comincia molto prima, da una famiglia abituata a lavorare sodo. Il padre, Matteo Sciannamè, ha sempre vissuto per il lavoro, prima nella frutta, poi con un bar in centro, infine con una pizzeria gestita per quindici anni. È lì che Samantha inizia a lavorare a tredici anni, mentre gli amici andavano al mare. È lì che impara che per avere bisogna dare. E oggi, anche se è lei a guidare Teglie di Puglia insieme al fratello Lorenzo – il volto al pubblico – Matteo è ancora una presenza silenziosa ma costante, colui che monitora gli impasti, che chiama per controllare temperature e lievitazioni, che ha fatto della pizzeria un ponte per uscire da una lunga depressione. Senza di lui, dice Samantha, il locale non sarebbe lo stesso.

Lorenzo Sciannamè

Lorenzo Sciannamè

L'identità di Teglie di Puglia si costruisce così, tra impasti precisi, farciture pensate, taglieri di salumi e formaggi pugliesi, e una carta dei vini essenziale ma ben ragionata, curata direttamente da Samantha grazie alla sua formazione come sommelier AIS di secondo livello. Lorenzo, che si muove con calma e competenza, è il volto che accompagna il cliente nella scelta delle pizze, partendo dal banco dove si può vedere e scegliere tra i tranci e le creazioni di Samantha e di Matteo, fino al servizio al tavolo, aiutando a orientarsi tra le proposte e garantendo un'accoglienza sempre presente e discreta.

Vieste in inverno è un paese che si ritira: meno di diecimila abitanti, poco movimento, poca voglia di sperimentare. La sfida, quindi, non è solo stagionale ma culturale. Ma è proprio per questo che Teglie di Puglia rappresenta una delle storie più interessanti del panorama pugliese: perché nasce dove sarebbe stato più facile cedere al compromesso, e invece sceglie la via più autentica e difficile. Con un progetto vivo, che cresce insieme a chi lo guida, e che – nonostante i ritmi lenti di un territorio poco stimolante fuori stagione – continua a cercare confronto, ispirazione e occasioni per migliorarsi.

Teglie di Puglia è questo: la dimostrazione che anche da un piccolo paese del Gargano si può fare una grande pizza. Senza rumore, senza scorciatoie, con le mani in pasta e lo sguardo dritto.
 

Qualche fetta d'identità


Mamma puglia
Salsa di datterino giallo, cime di rapa, stracciatella pugliese e alici. L'anima del Sud in una fetta: la dolcezza del datterino, il carattere delle cime di rapa, la freschezza della stracciatella e la sapidità delle alici. Un morso che sa di autenticità.

Teglie di puglia
Salsa di datterino giallo, mozzarella, stracciatella, pomodoro secco e capocollo di Martina Franca. Un inno alla terra: dolcezza, intensità, stagionatura. Ogni ingrediente – dalla stracciatella al capocollo del Salumificio Santoro – racconta la Puglia con equilibrio e forza.

Aurora del nord
Datterino giallo, spuma di ricotta al limone, zucchine marinate, salmone coda nera Riserva. Un contrasto riuscito tra acidità e grassezza, tra orto e mare. Solare, elegante, pulita.

Trabucco di ricordi
Datterino giallo semidry, stracciatella pugliese, misticanza, alici marinate al limone. Un omaggio alla memoria e al mare, che profuma di Vieste e cucina di casa. Fresca, leggera, affettuosa.

Scarpetta della domenica
Baciata ripiena di stracotto di brasciola alla viestana, profumata al pecorino. Un morso d'infanzia, da mangiare con le mani e con il cuore. Intensa, verace, confortante.


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Antonio Mercaldi

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Antonio Mercaldi

imprenditore foggiano, racconta da anni sui social le sue esperienze gastronomiche vissute sempre dal punto di vista del cliente seduto a tavola. Si definisce "cliente professionista" proprio per questo approccio: osservare, vivere e narrare il mondo della ristorazione con curiosità, rispetto e passione. Noto sui social come Iron Foodie - un progetto nato dall'incontro tra l'amore per Iron Man e la cultura gastronomica - si muove con entusiasmo tra artigiani del gusto e grandi chef, alla ricerca di emozioni autentiche

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