01-03-2021
Labakery del Grigoris di Lello Ravagnan, a Zelarino (Venezia), appena fuori Mestre
Ci sono rivoluzionari in ogni tempo e in ogni ambito. Quelli della ristorazione in tempo di pandemia sono quegli uomini e quelle donne capaci di immaginare un presente di resistenza tra regioni a colori, aperture a singhiozzo e nessuna certezza. Lello Ravagnan e Pina Toscani, coppia nella vita e nella professione, vanno iscritti di diritto in questo novero. La loro è una rivoluzione di acqua e farina in quello stesso angolo di Veneto dove già nel 2008 ne avevano condotta un’altra, incamminandosi con il loro Grigoris nell’universo parallelo delle pizzerie “altre”: lievito madre, ricerca sugli impasti, farine di qualità, ingredienti di piccoli produttori...
Un cammino che come un puzzle, appena prima della pandemia, stava per arricchirsi di un’altra tessera: un laboratorio dove portare avanti la ricerca e spostare parte del "dietro le quinte" del lavoro. Ma la pandemia ha rimescolato le carte e quel locale di Zelarino, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere soltanto un appoggio operativo per il Grigoris, è diventato una bakery; anzi, per rimanere in qualche modo ancorati al progetto originario, la Labakery del Grigoris. Qui Lello, Pina e tutto il team (rimasto invariato perché il concetto di squadra per l’ex pallavolista Lello è fortemente radicato) sfornano pane, pizze e dolci per l’asporto e il delivery.
Pina Toscani e Lello Ravagnan
Labakery del Grigoris
Ma c’è di più: perché oltre a essere tutto preparato con lievito madre in coltura liquida e frutto di 30 ore di lavorazione, il pane della Labakery di Grigoris (eccezion fatta per quello comune) è rigorosamente impastato a mano. «Non è un problema per noi, non vogliamo sfornare 300 chili al giorno, bastano i 100 che riusciamo a fare. Come abbiamo imparato da Carol Choi, sentire l’impasto con le mani è importante. E poi la nostra Labakery è stata la soluzione al problema di mantenere lo stesso team, senza penalizzare nessuno dello staff anche con la chiusura della pizzeria dove, in realtà, avevamo già cominciato a proporre il pane». Adesso, però, la soluzione di Ravagnan al lockdown è diventata una nuova attività in piena regola che dà soddisfazione. E anche «capace già di toglierci il sonno, perché quando tutto tornerà alla normalità dovremmo fare una scelta».
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di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
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