Siamo a Châlons-sur-marne dove la Maison Joseph Perrier, fondata nel 1825, esprime da 200 anni la passione per lo champagne, con un passaggio di testimone familiare, di generazione in generazione, arrivando oggi a celebrare una tappa importante.
Un luogo in Champagne dove la casa padronale è circondata da vigneti e Joseph Perrier fece scavare le cantine con gallerie sotterranee di origine gallo-romana che si estendono per circa tre chilometri. Una storia fatta di passione, visione e soprattutto vocata alla qualità assoluta, mantra aziendale da sempre.
Una bollicina amata dalla regina
Vittoria e dal figlio
Edoardo VII; proprio la
Maison Joseph Perrier divenne fornitore ufficiale della casa reale inglese fin dal 1889. Siamo alla sesta generazione e dal 2019
Benjamin Fourmon, laureato alla facoltà di commercio e operatore vitivinicolo, ha affiancato il padre
Jean-Claude per portare nuova linfa all'azienda di famiglia diventando il direttore generale della
Joseph Perrier.
L'Italia è una destinazione importante, distribuita da sempre da Banfi, che ha tracciato un lavoro quotidiano qualitativo e quantitativo di rara capillarità. Milano e il Pellico 3, ristorante del Park Hyatt, hanno celebrato una serata per i 200 anni di Joseph Perrier con una degustazione straordinaria proprio di un formato Magnum di Joséphine 2014 e un Jeroboam di Cuvée 200 e le deliziose creazioni culinarie dello chef Guido Paternollo.
Siamo di fronte a un capolavoro enologico dove il 60% di Chardonnay si completa con il Pinot Noir, caratterizzando un sorso elegante, complesso, fresco con un dosaggio di 5 grammi litro; l'assaggio svela un bouquet aromatico con note di frutta bianca, come mela golden e pera, ben intrecciate ai sentori agrumati e a una lieve nota di nocciola tostata. Grande profondità e cremosità.
Come ha spiegato in un italiano eccellente Paul Edgar Bredar, Export Manager Europa di Joseph Perrier: «Nel celebrare questa importante tappa per la Maison continuiamo a progredire; occorre non fermarsi mai e continuare a far degustare i nostri champagne e l'unicità di Joseph Perrier. Il pubblico della Champagne è cambiato e i nostri vini devono soddisfare queste attualità, pur mantenendo evidenti le origini e il dna del nostro stile».
Una serata condotta da
Cristina Mercuri che ha saputo descrivere le cuvée degustate a partire da
Le Ciergelot Brut Nature 2020,
La Côte à Bras Brut Nature 2015,
Joséphine 2014 in formato Magnum,
Cuvée 200 in formato Jéroboam e per finire il rosato
Cuvée Royal Brut Rosé.
Un plauso doveroso va alla Chef de Cave Nathalie Laplaige, entrata in Maison nel 2017, laureata in biologia ed enologia, ha fatto tutta la sua carriera in Champagne e per Joseph Perrier ha saputo arricchire gli Champagne della Maison con purezza, freschezza e contemporaneità.