Giulia Miatto
Gambero marinato con angostura, mela e cavialedi Fabio Barbaglini
IG2023: signore e signori, la rivoluzione è servita Una rivoluzione italiana in 40 piatti
La presenza dell'Abruzzo all'ultimo Vinitaly: «Qualcosa sta cambiando»
Un passo per certi versi storico, che certifica il buon lavoro svolto dal Consorzio di Tutela Vini dell’Abruzzo nel corso degli anni e che ha portato a un importante traguardo.
È stato proprio il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) a certificare il “Modello Abruzzo” che, in sostanza, va a semplificare l’intricato sistema delle denominazioni del vino.
Il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, e il presidente del Consorzio di Tutela Vini dell’Abruzzo, Valentino Di Campli
«C’è una filosofia comune – ha spiegato Imprudente – legata all’identità dell’Abruzzo. Siamo una regione unica, con il mare, il Gran Sasso e i parchi regionali». Da qui il primo passo di semplificazione: le 8 Igt sono state ridotte a una sola, regionale, il Terre d’Abruzzo. Inoltre ci sarà la dicitura “d’Abruzzo” su tutte le Denominazioni. E non è finita: è stata introdotta la menzione Superiore per le Doc, con l’ulteriore possibilità (anche per le Riserve) di fregiarsi delle appellazioni provinciali: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti.
«È un risultato storico per la Regione – prosegue Imprudente – Questo è il modello che darà il giusto valore ai nostri prodotti. Senza contare che il nostro rapporto qualità prezzo è superiore a tutti».
Uno splendido paesaggio dell'Abruzzo vitivinicolo
«L’obiettivo era di dare più valore collettivo ai nostri valori, anche se non era facile da rappresentare. Il primo passaggio è stato di semplificazione: c’è un’unica identità collettiva, data dal termine “d’Abruzzo” che apparirà su tutte le etichette. Un’identità “madre”, comune su tutti i vini, per poi avere una successiva differenziazione con chiarezza».
Tra montagna e mare: la forza dell'Abruzzo
La speranza della Regione e del Consorzio di Tutela è che queste novità siano attive già per la prossima campagna vendemmiale, con l’annata 2022 in uscita, poi, nel 2023. L’operazione ha anche una finalità a lungo termine: l’idea è quella di raddoppiare in un decennio il prodotto a denominazione, passando dall’attuale 40% all’80%. E di questo fare sì che il 10% riguardi le Riserve, il 30% il Montepulciano d’Abruzzo, il 30% le altre denominazioni e infine il 20% l’Igt Terre d’Abruzzo.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Gianni e Valeria Tessari. L’azienda rivendica con fierezza di essere la prima veneta iscritta a PIWI International, l’associazione che favorisce lo scambio di informazioni tra istituti, viticoltori, agricoltori
Ermenegildo Giusti
Per qualche giorno ci possiamo allontanare dai pensieri quotidiani, per scaldarci in un momento di pausa e di affetti, senza per forza fare l’analisi sensoriale di quello che abbiamo nel bicchiere. Usiamo la nostra arma migliore: il sorriso
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo