20-04-2022
La presenza dell'Abruzzo all'ultimo Vinitaly: «Qualcosa sta cambiando»
Un passo per certi versi storico, che certifica il buon lavoro svolto dal Consorzio di Tutela Vini dell’Abruzzo nel corso degli anni e che ha portato a un importante traguardo.
È stato proprio il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) a certificare il “Modello Abruzzo” che, in sostanza, va a semplificare l’intricato sistema delle denominazioni del vino.
Il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, e il presidente del Consorzio di Tutela Vini dell’Abruzzo, Valentino Di Campli
«C’è una filosofia comune – ha spiegato Imprudente – legata all’identità dell’Abruzzo. Siamo una regione unica, con il mare, il Gran Sasso e i parchi regionali». Da qui il primo passo di semplificazione: le 8 Igt sono state ridotte a una sola, regionale, il Terre d’Abruzzo. Inoltre ci sarà la dicitura “d’Abruzzo” su tutte le Denominazioni. E non è finita: è stata introdotta la menzione Superiore per le Doc, con l’ulteriore possibilità (anche per le Riserve) di fregiarsi delle appellazioni provinciali: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti.
«È un risultato storico per la Regione – prosegue Imprudente – Questo è il modello che darà il giusto valore ai nostri prodotti. Senza contare che il nostro rapporto qualità prezzo è superiore a tutti».
Uno splendido paesaggio dell'Abruzzo vitivinicolo
«L’obiettivo era di dare più valore collettivo ai nostri valori, anche se non era facile da rappresentare. Il primo passaggio è stato di semplificazione: c’è un’unica identità collettiva, data dal termine “d’Abruzzo” che apparirà su tutte le etichette. Un’identità “madre”, comune su tutti i vini, per poi avere una successiva differenziazione con chiarezza».
Tra montagna e mare: la forza dell'Abruzzo
La speranza della Regione e del Consorzio di Tutela è che queste novità siano attive già per la prossima campagna vendemmiale, con l’annata 2022 in uscita, poi, nel 2023. L’operazione ha anche una finalità a lungo termine: l’idea è quella di raddoppiare in un decennio il prodotto a denominazione, passando dall’attuale 40% all’80%. E di questo fare sì che il 10% riguardi le Riserve, il 30% il Montepulciano d’Abruzzo, il 30% le altre denominazioni e infine il 20% l’Igt Terre d’Abruzzo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Raffaele Bonivento
L’idea di Appius è una sintesi di acini selezionati provenienti dai vigneti storici del comune di Appiano che in latino fa Appius
Davide Canina e Monica Pedrotto