20-03-2022
Il periodo che stiamo vivendo impone una grande attenzione nell’utilizzo delle parole. Dall’inizio della pandemia, per esempio, “essere positivi” non indica più soltanto quello stato d’animo che dà la forza di superare ogni ostacolo. Così come, nella stretta attualità di questi giorni, “delineare nuove frontiere” va oltre la metafora dello spingersi oltre per raggiungere nuovi e ambiziosi obiettivi. Ma è proprio questo che la famiglia Tommasi sta facendo: «Delineare nuove frontiere». Lo rivendica con orgoglio Giancarlo Tommasi - nipote di quel Giacomo Battista che nel 1902 a Pedemonte, nel cuore della storica Valpolicella Classica, mise le fondamenta della cantina che oggi è diventata la Tommasi Family Estates - raccontando a Milano proprio le «nuove frontiere» dell’azienda vitivinicola che dal Veneto si è estesa con tenute nell’Oltrepò Pavese in Lombardia, a Manduria in Puglia, nel Vulture in Basilicata e anche in Toscana, tra la Maremma e Montalcino.
Sono lombarde e toscane le frontiere di cui racconta Giancarlo Tommasi, enologo di famiglia. Dalla Tenuta Caseo, nell’Oltrepò Pavese, arriva la prima annata, la 2017, di 470, uno spumante metodo classico, presentata ufficialmente a fine 2022. «Qualcosa di inedito, un salto carpiato, per chi come me ha un Dna da “rossista” - ammette Tommasi - Il 470 è un Pinot nero in purezza, 36 mesi sulle fecce fini, sboccatura a novembre 2021. Abbiamo voluto valorizzare la massima espressione del territorio e trovare una bolla molto fine e persistente che è quella che mi piace nel vino spumante».
Il Podere Casisano
I desideri non realizzati, però, rimangono lì in attesa. Così nel 2015 l’incontro con Il Podere Casisano si è subito trasformato in amore. «Eravamo a Montalcino, a 500 metri di quota, esposizione Sud-Est, in una posizione affascinante di fronte a Sant'Angelo in Colle e all'Abbazia di Sant'Antimo, in direzione del Monte Amiata. Il vino che vi si produceva secondo noi poteva avere le caratteristiche giuste per un grande rosso come il Brunello di Montalcino», continua Tommasi che per Casisano ha scelto di affidarsi «all’appoggio» di Emiliano Falsini, consulente enologo toscano di gran peso. Spiega: «Avevamo bisogno di qualcuno che conoscesse il territorio e i vini toscani. Dal momento in cui lui ha accettato la nostra sfida lavoriamo giorno per giorno per raggiungere il meglio da questa azienda di 53 ettari, dei quali 22 vitati a Sangiovese grosso: 9 per il Brunello di Montalcino, 7 per il Rosso di Montalcino e 6 per il Sant’Antimo. L’allevamento è a cordone speronato, ma il 20% è stato trasformato a guyot perché vogliamo un’azienda su misura».
Il Colombaiolo
Giancarlo Tommasi ed Emiliano Falsini
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
Pierangelo, Giancarlo e Piergiorgio Tommasi, quarta generazione di Tommasi Family Estates
Da sinistra a destra, i dirigenti dell'associazione Famiglie Storiche dell'Amarone. Pierangelo Tommasi (Tommasi), Vicepresidente in carica; Marilisa Allegrini (Allegrini), ex Presidente; Sandro Boscaini (Masi), ex Presidente; Maria Sabrina Tedeschi (Tedeschi), Presidente in carica; Alberto Zenato (Zenato), Vicepresidente in carica
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.