Tredici grandi cantine della Valpolicella testimoniano il prestigio di una delle regioni italiane con vocazione enoica d’eccellenza, formando il gruppo delle Famiglie storiche. Era il 2009 l’anno in cui dieci di loro hanno deciso di creare un’associazione dove il cambio generazionale non ha mutato il sostegno e la volontà di promuovere un grande territorio.
Oggi Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato rappresentano le famiglie che hanno sempre avuto la barra dritta sulla qualità, innovandosi e portando un tocco di cosmopolitismo per la Valpolicella.

Il vigneto Fieramonte di Allegrini
L’anno dopo la fondazione, nel 2010, hanno acquistato l’
Antica Bottega del Vino di Verona che trovandosi in un momento di difficoltà finanziaria avrebbe potuto essere ceduto a forestieri. Un impegno dichiarato e ammirevole di voler supportare quel monumentale tempio enologico della città scaligera. Un locale del Cinquecento nel centro storico con una carta dei vini enciclopedica sul territorio veronese e veneto.
In questo periodo di pandemia hanno organizzato 4 masterclass, condotte da Nicola Frasson, esperto impeccabile del territorio e profondo conoscitore delle Famiglie storiche, con l’obiettivo di far conoscere i nuovi vini e confermare la certezza delle etichette più conosciute. Degustazioni orizzontali di 13 etichette di vini base e altrettante di riserva. È stato un viaggio in Valpolicella per portare alla luce le singole identità aziendali con un comune denominatore: valorizzare al massimo la qualità dei loro vini.

Il vigneto Monte Ca' Bianca dell'azienda Begali
Sarebbe riduttivo analizzare le etichette proposte con note degustative annesse: tutti i vini sono stati interessanti e, lo stesso
Frasson, coadiuvato da tutti i produttori, ha permesso di comprendere, calice dopo calice, i grandi cambiamenti nel gusto dell’
Amarone. Scelte produttive più vicine al mondo biologico, un clima che negli ultimi decenni ha mutato la gestione del periodo vendemmiale, con anticipazioni di calendario necessaria per il riscaldamento del Pianeta. Non scordiamo anche il cambio dei vitigni utilizzati nel blend, il valore assoluto dei legni per farci scoprire degli
Amarone con un minor residuo zuccherino, strutture meno “muscolose”, un vino conviviale e più versatile per le nostre tavole.

La cartina della Valpolicella e le ubicazioni delle 13 aziende: 1 Allegrini, 2 Begali, 3 Brigaldara, 4 Guerrieri Rizzardi, 5 Masi, 6 Musella, 7 Speri, 8 Tedeschi, 9 Tenuta Sant'Antonio, 10 Tommasi, 11 Torre d'Orti, 12 Venturini, 13 Zenato
Di certo, il valore aggiunto dell’associazione sono proprio le
Famiglie. La tradizione, la conoscenza e l’esperienza che viene passata di padre in figlio, di generazione in generazione. Ma con un fattore in più: la tecnologia (e le tecniche agronomiche) che vengono incontro alle esigenze dei singoli produttori, che così possono seguire la propria filosofia produttiva. Un esempio arriva dall’appassimento delle uve per l’
Amarone, che è passato dalle pratiche “manuali” dei fruttai tradizionali, dove l’uva riposava in locali in collina, ventilati, seguendo il ritmo della stagione, a situazioni più tecnologicamente avanzate, anche in strutture di maggiori dimensioni, con il controllo meccanico di umidità e ventilazione.

Il vigneto Maternigo di Tedeschi
Una delle caratteristiche che accomuna le
Famiglie storiche è quella di avere vigneti in collina. E soprattutto di conoscere ogni sfaccettatura dei propri terreni: è possibile, anzi probabile, che vigne vicine possano avere caratteristiche differenti. E questo le famiglie lo sanno bene, non tanto per le analisi dei terreni o per studi scientifici particolari, ma per l’esperienza: quell’esperienza che, come si diceva prima, passa di padre in figlio.
Questo è il senso vero della parola tradizione: la storia insegna, anche tramite gli errori, qual è la strada giusta per ogni singolo produttore, per ogni singolo vino. Ed è questa la vera forza delle Famiglie storiche.