Franco Aliberti
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Pierangelo, Giancarlo e Piergiorgio Tommasi, quarta generazione di Tommasi Family Estates
Famiglia è dove si mettono le radici per farle crescere. Orgogliosamente e tenacemente insieme. Proprio l'amore e la passione hanno trasformato il progetto vinicolo di Giacomo Battista Tommasi iniziato nel 1902 su un piccolo terreno a Pedemonte, nel cuore della storica Valpolicella Classica, a nord-ovest di Verona tra i monti Lessini e il lago di Garda, in una realtà internazionale. Dal 1997 la quarta generazione della Tommasi Family Estates ha mantenuto inalterati il rispetto per le tradizioni, il territorio e l'ambiente ma ha saputo guardare avanti, affidandosi a investimenti tecnologici importanti, aprendosi a nuovi mercati (non solo Europa, ma anche Nord America ed Asia) e acquisendo altre 5 tenute, in territori d'eccellenza vinicola: due in Toscana (Podere Casisano a Montepulciano e Poggio al Tufo in Maremma), una in Oltrepò Pavese (Tenuta Caseo), una in Puglia (Masseria Surani) e l'ultima, nel 2016, in Basilicata (Paternoster) per un totale di 570 ettari vitati, 3 milioni di bottiglie e circa 30 milioni di fatturato annuo. Nove cugini vitali, intraprendenti e in sinergia. Capaci di discutere ma di trovare sempre il miglior punto d'incontro «perché – come ha spiegato Pierangelo Tommasi, direttore esecutivo – dentro ogni nostra bottiglia il cliente deve trovare sempre quanto scritto sull'etichetta. Senza trucchi e senza inganni». Giancarlo Tommasi, l'enologo della famiglia, incalza: «Il nostro obiettivo è fare vino perché venga bevuto e la bottiglia finita, ma nella consapevolezza che, per centrare il traguardo, dobbiamo dare il meglio in ogni passaggio della lavorazione. Abbiamo investito molto in tecnologia, siamo in continua evoluzione ma è l'uomo, e solo lui, che deve capire come e quando agire. Il nostro lavoro non ha orari né giorni liberi, sperando sempre che il meteo non ci rovini la festa». Una famiglia che instancabilmente “coltiva” progetti, l'ultimo dei quali punta a valorizzare il Lugana doc ed il suo territorio, il lago di Garda: «Le Fornaci Lugana Doc è un vino fortemente voluto dalla mia famiglia – sottolinea Giancarlo -, un vino bianco inconfondibile e rigoroso. Vogliamo che diventi uno dei simboli vincenti della nostra produzione, così come lo è l'Amarone 1902».
Cantina Tommasi, Valpolicella
Le Fornaci Lugana Doc
Risotto alle ortiche, rognone di vitello, chef Mattia Meneghello
Risotto Garda: jus di tinca, capperi, limone ed extravergine. Chef Fabrizio Molteni
giornalista professionista, nata in un'annata di vino buono. Ha spaziato in ogni settore, dallo sport alla politica perché far volare in alto la curiosità è il sistema migliore per non annoiare e non annoiarsi. Non ha nessuna allergia né preconcetto alimentare, quindi fatele assaggiare di tutto. E se volete renderla felice, leggete il suo libro di fotostorie, Il tempo di uno sguardo
Foto di gruppo al pass di Identità Golose Milano, con le brigate dell'Hub e del ristorante Forme, guidato dalla chef Arianna Gatti
Amarone Opera Prima si è svolta all'inizio di febbraio a Verona
La versione del Mandolara per aiutare il Gruppo Missioni Africa
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo