Terry Giacomello
Cheese cake di baccalà profumato al finocchietto con ceci, pomodori confit e buccia di limone di Marianna Vitale
Guida alla Guida Paolo Marchi: «Nonostante tutto, si mangia sempre meglio. E non esiste solo il fine dining»
Lamberto Frescobaldi: un tour della Toscana, con gli assaggi delle ultime annate in commercio dei vini dell'azienda
«Voglio farvi fare un giro in Toscana, con i nostri vini». Lamberto Frescobaldi, con la sua grande verve, coglie l’occasione della presentazione delle nuove annate delle varie aziende che fanno capo a Frescobaldi per dare una propria visione del mondo vitivinicolo, non senza qualche punzecchiatura e con tanti spunti di riflessione.
«Frescobaldi è un “animale strano”, ma sono varie aziende che hanno la propria identità legata al territorio. Io di figli preferiti, in questo senso, non ne ho. Posso solo dire che sono un eterno insoddisfatto, penso che possiamo sempre migliorarci».
Castello di Pomino
Un vino che all’inizio non poteva nemmeno avere in etichetta il nome di Pomino. «L’azienda si chiama Castello Pomino, nel paese di Pomino e non potevo mettere la parola Pomino in etichetta, perché il disciplinare non prevedeva la tipologia spumante. All’inizio lo avevo chiamato Per Me, poi nel 2010 c’è stato l’aggiornamento del disciplinare».
Leonia è lo spumante "rivoluzionario" di Castello di Pomino
L’obiettivo è stato raggiunto: si tratta di un vino di grande eleganza, ma anche di estrema bevibilità, un sorso pieno, di estrema piacevolezza, per una bollicina che ben si presta agli abbinamenti gastronomici.
La tenuta Ammiraglia, in una spelndida immagine dall'alto
Il vino è un connubio di Syrah e Vermentino, con l’utilizzo di una parte di vini di riserva, per la precisione di Syrah invecchiato un anno in tonneaux, per circa il 10%. Il risultato è sicuramente particolare: non il classico rosé immediato, ma un vino a tutto tondo, con un bouquet estremamente complesso, con note anche speziate che ricordano ovviamente il Syrah. «Abbiamo cercato di alzare l’asticella per i vini rosé».
La barricaia di Tenuta Perano
Un vino dove la parola chiave diventa equilibrio, sia al naso che in bocca. Il Merlot sicuramente va ad “addolcire” le note più dirette di un Sangiovese ancora scalpitante, per un vino vivo e pieno.
CastelGiocondo, una vera perla a Montalcino
In assaggio, il Brunello di Montalcino 2016: «L’annata aveva le Cinque stelle, così come il 2015. E sono effettivamente molto buone. Ma mi domando: è ancora attuale darci le Stelle? Personalmente, a meno che non ci siano grandinate o eventi che non permettano del tutto di raccogliere un uva sana, mi sono sempre imposto di uscire con un grande vino di vigneto tutti gli anni. Questo vale per il Brunello, ma anche per gli altri vini: significa rispettare il territorio».
Una bella veduta del Castello di Nipozzano
Un vino comunque molto ricco, pieno e intenso, ma anche di ottima eleganza. La sensazione, comunque, è che sia una bottiglia da invecchiamento: il futuro può solo donargli ancora più finezza.
Tenuta Castiglioni si trova in val di Pesa
Il Giramonte 2017 è sicuramente il vino che “traduce” questo concetto nel bicchiere: il Merlot si esprime al meglio, sulle note fruttate e speziate, senza il “verde” di una vendemmia troppo anticipata, ma con la capacità di saper raccogliere al momento giusto della maturazione dell’uva.
I vini assaggiati durante la degustazione
Lo Chardonnay in questo caso, forse grazie anche a vigneti a un’altitudine di 700 metri, si esprime in tutta la sua innata classe: dimentichiamoci i vini d’impatto, le note classiche dello Chardonnay di frutta trovano il loro ideale completamente con sentori leggermente affumicati, spezie, erbe aromatiche. In bocca, segue la filosofia Frescobaldi di vini equilibrati che però hanno un futuro davanti.
Lamberto Frescobaldi: «Sono un eterno insoddisfatto»
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Stefano Cinelli Colombini è il proprietario della Fattoria dei Barbi a Montalcino
Antonio Guerra, chef del ristorante Vitique, con il resident chef di Identità Golose Milano, Edoardo Traverso
Antonio Guerra, chef del ristorante Vitique a Greve in Chianti, sarà a Identità Golose Milano mercoledì 1 marzo, con un menu che sarà abbinato ai vini della cantina Lamole di Lamole, la cui tenuta ospita il ristorante. Per prenotare il vostro tavolo, visitate il sito ufficiale dell'Hub
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo