02-06-2017

Veuve Clicquot, un nuovo champagne per cercare di stupire

Si chiama Extra Brut Extra Old: così la maison va alla scoperta di un mondo finora inesplorato

Lo champagne Extra Brut Extra Old assieme allo Yel

Lo champagne Extra Brut Extra Old assieme allo Yellow Label, vino simbolo di Veuve Clicquot nel mondo

Veuve Clicquot punta ancora più in alto, presentando un altro prodotto di eccellenza, per il quale è stato necessario un lungo e attento studio. L’evento, che si è tenuto da Peck, ha portato in Italia Dominique Demarville, chef de cave della maison francese, introdotto da Carlo Boschi, responsabile di Veuve Clicquot in Italia. Lo champagne è Veuve Clicquot Extra Brut Extra Old, un vino che punta alla complessità, utilizzando esclusivamente i vini di riserva.

«Per creare un nuovo champagne ci vuole tempo – ha spiegato Demarville - bisogna immaginarlo, concepirlo, e poi fare prove di assemblaggio e infine aspettare il tempo che ci vuole per l’invecchiamento in cantina. Yellow Label è il marchio di Veuve, è l’assemblaggio più importante, delicato ed eccitante sul quale lavorare, perché rappresenta la qualità, la costanza e il gusto di Clicquot. Yellow Label nasce da diverse annate assieme, e proprio uno dei lavori più importanti della nostra maison è sui vini di riserva. Per l’assemblaggio di Yellow Label utilizziamo vini di riserva di uno, due o tre anni, ma arriviamo anche a 10 o 20 anni».

Dominique Demarville, chef de cave di Veuve Clicquot, presenta il nuovo champagne

Dominique Demarville, chef de cave di Veuve Clicquot, presenta il nuovo champagne

«Questi vini di riserva sono conservati in tini di acciaio o di cemento, divisi per cru, per vitigni e per annate. Oggi, come chef de cave, ho la fortuna di disporre di 450 vini di riserva differenti. Il vino più giovane di questa collezione è il 2016, mentre il più vecchio è del 1988. Quando sono arrivato nella maison, nel 2006, mi ha davvero colpito questo know-how dei vini di riserva, che sono conservati ancora sui lieviti. E questo elevage sur lie dà ai vini di riserva una grande aromaticità, con una texture cremosa e setosa. L’invecchiamento su questi lieviti morti è un arricchimento naturale, e che dà questo senso di untuosità ai vini».

E così si arriva a quella che potrebbe essere una piccola svolta per Veuve Clicquot: «Noi abbiamo voluto creare questo nuovo champagne, nel 2011, con lo scopo di giocare su questa consistenza cremosa e setosa, ricercando il massimo della purezza e della forza, ed è per questo che ho pensato a un assemblaggio basato al 100%  su questi vini di riserva».

«Nel 2011 e nel 2012 abbiamo fatto vari test di assemblaggio, andando appunto a utilizzare questo tesoro dei vini di riserva. E questo champagne si chiama Extra Old, come riferimento diretto a queste grandi maturazioni. Ma l’altra cosa che abbiamo voluto fare è avventurarci in un territorio ancora inesplorato da parte di Veuve Clicquot, cioè quello degli champagne con un bassissimo dosaggio. Per questo abbiamo un dosaggio di soli 3 grammi per litro, grazie a questi vini di riserva così “grassi”. E questo champagne ci permette di entrare nel mondo degli Extra Brut».

Da qui il nome di Extra Brut Extra Old, realizzato con sei annate differenti di vini di riserva: 2010, 2009, 2008, 2006, 1996 e 1988. «Nel momento in cui abbiamo creato l’assemblaggio aveva già 3 anni, mentre il più vecchio aveva 25 anni. Imbottigliato nel novembre 2013, nuovo periodo di invecchiamento, e successivamente, dopo 3 anni, il vino è stato degorgiato nel giugno 2016. Abbiamo cercato un’effervescenza, che è molto delicata».

Dominique Demarville con la speciale bottiglia del 1989

Dominique Demarville con la speciale bottiglia del 1989

L’uvaggio, nello specifico, è 47% Pinot Noir, 27% Chardonnay e 26% Pinot Meunier. Il risultato è uno champagne non immediato, ma molto complesso, ricco e avvolgente, ma anche secco e dalla grande bevibilità. Per quello che si annuncia un nuovo successo della maison francese.

Infine, per festeggiare l'evento, Demarville ha voluto fare una sopresa, aprendo una bottiglia di millesimato 1989: uno champagne emozionante.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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