Secondo miglior ristorante al mondo. Miglior ristorante d'Europa. Da pochi giorni, dopo la cerimonia della World's 50 Best 2023 (qui la cronaca completa dei risultati), l'insegna di Barcellona Disfrutar può aggiungere anche questi nuovi traguardi a un palmarès già ricco di premi e riconoscimenti, che testimonia la costante e graduale crescita del progetto gastronomico firmato Oriol Castro, Eduardo Xatruch e Mateu Casañas. Tre "soli", il massimo, sulla autorevole guida iberica Repsol; due stelle sulla Michelin (quindi, secondo chi scrive, una in meno del dovuto). Anche la Guida ai ristoranti di Identità Golose ha da tempo riconosciuto l'eccellenza assoluta dei tre chef e della loro insegna, premiandoli nell'edizione del 2018 come i migliori chef stranieri dell'anno.

Oriol Castro ed Eduard Xatruch sul palco della World's 50 Best 2023
In quell'occasione scrivevamo di loro che erano gli eredi più diretti del
bullismo firmato
Adrià, dopo 15 anni passati nelle cucine di
elBulli a Cala Montjoi. Se la linea ereditaria è ancora oggi evidente, è anche giusto dire che
Castro,
Xatruch e
Casañas, finita la mitica avventura con
Ferran e
Albert, sono ripartiti insieme da un progetto chiamato
Compartir, a Cadaquès, dove i punti di distanza dalla cucina iper-concettuale e pirotecnica di
elBulli erano diversi e sostanziali. Oggi
Compartir ha, da qualche mese, aggiunto una seconda sede a Barcellona, a certificare il grande successo anche di quella proposta gastronomica (e quindi la capacità dei tre chef di eccellere in più di un format di ristorazione), e avremo modo di parlarne nei prossimi giorni.
Disfrutar è arrivato solo dopo quella prima apertura, conquistandosi l'attenzione degli appassionati di cucina d'autore, in Spagna e nel resto del mondo, passo dopo passo. Senza fiammate improvvise, come ad esempio è successo all'altro iberico in cima alla classifica della 50 Best, Dabiz Muñoz, oggi al terzo posto con DiverXO, a Madrid. A inizio 2017 la 50 Best già individuava Disfrutar come il "ristorante da tenere d'occhio" per il futuro, da allora la scalata non si è mai arrestata, essendo fatta di un grande lavoro di ricerca, di una instancabile voglia di spostare sempre un po' più in alto l'asticella del possibile, giocando con ogni forma di consistenza, cottura, gusto. Molto effetto wow, certo, ma anche molta solida sostanza e tanta piacevolezza.

Oriol Castro, Eduardo Xatruch e Mateu Casañas
E non solo. Per chi scrive, la prima visita nel ristorante di calle Villarroel è stata nel 2016: impossibile dimenticare - per una persona arrivata in quel locale da sola, vestita particolarmente casual, avendo prenotato solo poche ore prima - l'accoglienza in tutto e per tutto speciale ricevuta quella sera. La stessa accoglienza che ricevono, ancora oggi, tutti i clienti di
Disfrutar: nonostante siano tanti, nonostante i ritmi della cucina e del servizio siano frenetici, gli chef trovano il modo per salutare e rivolgere un sorriso sincero a ciascun commensale prima che si accomodi al proprio tavolo. Così come la sala, guidata magistralmente dal restaurant manager
Vicente Lara, ha un ruolo cruciale durante tutta l'esperienza. Per il calore, l'affabilità, il rigore impeccabile e l'informalità empatica che procedono sempre in equilibrio, ma soprattutto per come attraverso i racconti della sala è possibile comprendere, piatto dopo piatto, la complessità della ricerca tecnica che innerva i menu di
Disfrutar.
Ne abbiamo avuto la riprova anche nell'ultima nostra visita, solo qualche settimana fa.
Disfrutar è un ristorante che consapevolmente mette alla prova il palato dei commensali, così come può capitare in un museo della scienza e della tecnica, dove in certe sale si testano i riflessi e le percezioni dei visitatori. Un gioco delicato, non semplice, che può anche ottenere qualche reazione perplessa. Ed ecco che entra in gioco la sala. Che ad esempio sa far comprendere come assaggiare un piatto composto esclusivamente da dodici germogli, chiamato
Concentrazione di sapore. Ciascun minuscolo boccone, infatti, fa esplodere in bocca un sapore intenso, che a volte è coerente con il germoglio stesso (il germoglio di rucola, sa effettivamente di rucola), ma più spesso è una sorpresa. Il germoglio di borragine ha un aroma intenso di cetriolo, quello di sechuan cress è insieme frizzantino e profumato di ostrica, e via giocando.
Al momento di servire una serie di due piatti che hanno protagoniste le noci, i camerieri di Disfrutar portano al tavolo i vasi in cui vengono conservate e trattate le noci stesse prima di essere servite. Spiegando senza eccedere in tecnicismi come si stiano per assaggiare preparazioni differenti, che hanno ad esempio come protagoniste le noci poste a maturare in acqua e zucchero sia con che senza la loro buccia verde, il mallo. Ottenendo quindi risultati diversi, che poi diventano consistenze in bocca: mentre si mangia, dunque, quelle spiegazioni e quelle dimostrazioni danno un senso diverso e molto più appagante.

Foto di gruppo con le brigate di sala e cucina
La ricerca di
Disfrutar non è, infine, mai slegata dal luogo in cui vivono e lavorano
Oriol Castro,
Eduardo Xatruch e
Mateu Casañas. Una celebrazione davvero felice delle loro radici la si trova nel nuovo piatto
Calçotada 2023, che arriva accompagnato al tavolo anche da un vero/finto giornale di
Disfrutar: da una parte prende spunto dalla tradizione popolare di servire quella pietanza nella carta di giornale, dall'altra diventa poi un souvenir per i clienti, con tanto di (complicatissima, questo diciamolo, pressoché irripetibile) ricetta per reinterpretare il piatto. La
calçotada è tradizionalmente la celebrazione di un cipollotto dolce che spunta a fine gennaio, il
calçot appunto. E per salutarne l'arrivo, oltre che l'arrivo dei primi segni della primavera, in Catalogna si usa cuocerne in grande quantità sulla brace e sulla fiamma viva, per poi servirli su una tegola di coccio e mangiarli con le mani, intingendoli in abbondante salsa romesco.

Questa tradizione viene ripetuta nel ristorante di Barcellona, chiaramente con alcune piroette tecniche di alta scuola, che ne aumentano la raffinatezza e le sfaccettature, sia di sapore che di consistenza. In particolare i calçot vengono crio-liofilizzati dopo essere stati cotti sulla fiamma, ne vengono creati due oli (bianco e nero) e due polveri (bianca e nera), oltre che un consommè con anche del katsuobushi. Inoltre la salsa romesco diventa un miso romesco, accrescendone la complessità e in particolare la misurata sapidità, di conseguenza il delizioso contrasto con la dolcezza del cipollotto. Ogni passaggio del servizio di questa portata viene accompagnato con precisione e leggerezza dalla sala, che in questo modo permette di calarsi perfettamente in una tradizione sconosciuta fino a pochi istanti prima.
Spesso si sente dire che in certi ristoranti di cucina d'autore non si va per mangiare, ma per fare un'esperienza. Una frase fatta, altrettanto spesso, che non si manifesta poi nella pratica quanto nelle intenzioni. L'esperienza che offre Disfrutar è invece unica ed estremamente composita, va decisamente oltre la grande qualità di ciò che arriva nei molti piatti. Ed è il motivo per cui si può essere certi di non avere a che fare con un successo estemporaneo e potenzialmente effimero, ma con una realtà che ha ancora molto futuro davanti a sé, e molto con cui conquistare il pubblico dei gourmet di tutto il mondo.
Prima di lasciarvi alle immagini del menu che abbiamo assaggiato nella nostra ultima visita (menu che viene servito al prezzo di 255 euro a persona), un piccolo elenco di articoli con cui abbiamo raccontato Disfrutar nel corso di questi anni.
2015: Disfrutar: brillare di luce propria - Angela Barusi
2017: Meraviglia Disfrutar - Carlo Passera
2017: Disfrutar: il successo di un ristorante parte dal Fattore Umano - Niccolò Vecchia
2018: Disfrutar, tecnica e godimento - Carlotta Casciola
2018: La reinvenzione delle uova fritte, al Disfrutar di Barcellona - Carlo Passera
2019: La continua avanguardia di Disfrutar - Niccolò Vecchia
2022: Magnifica esperienza al Disfrutar a Barcellona: ossia andare contro il tempo, stupire al di là delle mode - Carlo Passera

Le spiegazioni pratiche iniziano già con l'aperitivo: una Granita di Margarita con meringa morbida e fico marinato, di cui viene mostrata l'evoluzione nel suo vasetto

Concentrazione di sapore: germogli

Il Panchino al caviale Beluga, con il suo cuore morbido, è ormai un simbolo di Disfrutar. Sullo sfondo, il calice di vodka al tartufo prodotta sempre dalla cucina

Bollicine solide di burro affumicato con caviale, di cui vedete un dettaglio nella prima foto dell'articolo

Berberechos con granita di Bloody Mary e oliva Disfrutar

Bao con asparago bianco, riduzione di mandarino, crema di acciughe e sambuco, con succo di asparago e sambuco

Foglia croccante di fungo

Ostrica con escabeche di funghi e pigna marinata

Zuppa di cipolle con pane ghiacciato alla cipolla, sferificazione di Comté e tuorlo d'uovo: per la pura golosità, questo è il piatto che più ci ha conquistato in questo menu

Gnocchi di ceci, brodo di molluschi, piselli lacrima del Maresme, olio di basilico

Moscardino, salsa di moscardino, curry, multisferificazione di cocco, semi di pimiento del padròn

Testa di merluzzo (cocotxa, gola e labbro inferiore) con salsa a la Donostiarra, salicornia e alga spirulina

L'oca che ha deposto le uova d'oro: uovo fritto di crostacei. In questo piatto il tuorlo non è d'uovo, ma è una sferificazione di chili di granchio

Piccione, spaghetti di alga kombu, foglia di shiso, salsa amakase, mandorla e uva

Riflessioni sulla noce: si inizia con quella che sembra una semplice noce da rompere

All'interno si trovano invece dei pezzetti di formaggio Idiàzabal

Diverse maturazioni della noce, con e senza mallo, e salsa di formaggio Idiàzabal

Anelli edibili: sono di cioccolato e fiori, da scegliere al momento

Esplosione di fiori: neve di sambuco, petali di fiori, spuma di miele, crema di mandarino

Insalata Waldorf: gel di mela, granita di mela e sedano, noci alla cantonese, gelato di senape

Mela nera, gelato di burro noisette, pasta sfoglia senza farina

Al tavolo vengono mostrati i passaggi della maturazione della mela golden, da cui si ottiene la mela nera

La piccola pasticceria viene servita, quasi nascosta, in un piccolo giardino che viene posato sul tavolo