19-03-2023

Le Doyenné, se gli chef diventano agricoltori

A un'ora da Parigi, due appassionati cuochi australiani hanno rimesso in sesto un vecchio fienile e ne hanno fatto un ristorante di successo, a forti tinte vegetali

Shaun Kelly e James Henry di Le Doyenné, rue Sa

Shaun Kelly e James Henry di Le Doyenné, rue Saint-Antoine 5, Saint-Vrain, Francia (foto Joann Pai/New York Times)

La storia di Le Doyenné comprende 6 anni di ristrutturazione di un fienile secolare, nelle storiche terre dello Château de Saint-Vrain. È l’opera di due appassionati cuochi australiani, divenuti agricoltori part-time: unirono i loro destini una decade fa, dando seguito alla chiara visione iniziale di dare vita a una produzione vegetale, etica e di qualità.

Prima di Le Doyenné, lo chef patron Shaun Kelly e l’executive chef James Henry passarono per le alcune note cucine di Parigi: Au Passage e Bones nel caso del secondo, l’ambasciata australiana per Kelly. Spesso definita cucina «iper-locale con orto» o identificata come un’utopica casa contadina francese, questo luogo esprime semplicemente un approccio in linea con ciò che più si desideriamo in questi tempi. Un’esperienza informale, rilassata, piatti esteticamente belli, eticamente corretti e con un’anima, serviti in un ambiente confortevole. Semplice.

L’idea di fondo è quella di mantenere intatta l’essenza dei vegetali, coltivati con i metodi dell’agricoltura rigenerativa. Un caleidoscopio di prodotti coltivati con cura estrema, seguendo i ritmi lenti della natura, belli alla vista con i loro colori sgargianti e davvero squisiti al gusto. È la prima cosa che notiamo quando i piatti escono dalla cucina a vista. Le materie prime sono trasformate in portate che cambiano stagionalmente, dando vita a vere e proprie delizie come le Carote baby con chilli fermentato, zucchinette e cetriolini, foglie succose con bacche e croccanti broccoli in tempura, avvolti da daikon in bagnacauda.

Il menu della sera è leggermente più esteso del pranzo, ma entrambi mantengono un equilibrio perfetto tra vegetali cotti e crudi e carni locali come l’Anatra kriaxera alla brace, le Capesante con funghi e salsa Ranci o i salumi di produzione propria, ricavati da maiali neri di Bigorre di 26 mesi, allevati nelle foreste locali. La sala, ampia e luminosa, è il luogo perfetto per godere di una vista totale sull’orto e ammirare i tramonti meravigliosi. Se andate per pranzo, sarete tentati inevitabilmente di prolungare la vostra permanenza fino al bell’aperitivo, sedendovi accanto al caminetto con le note di un giradischi retrò in sottofondo.

Doveste pernottare nel nuovo, elegante albergo della proprietà al mattino potrebbe capitarvi una colazione deliziosa a base di specialità locali. Potrete inoltre immergervi nell’atmosfera distesa de Le Doyenné ed esser felici di trovarvi a meno di un’ora da Parigi. Il che rende facile tornarci ancora e ancora. Cosa si può volere di più?

Le Doyenné
rue Saint-Antoine 5
Saint-Vrain, Francia
+33658802518
Menu degustazione: 55 euro (4 portate, solo a pranzo) e 95 euro (4 portate, solo a cena)
Chiuso lunedì, martedì e mercoledì


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Anastasia Avramenko

bielorussa di nascita, giornalista freelance, scrive di ristoranti, cultura del cibo e si occupa di comunicazione digitale nel settore food and beverage.
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(foto Daniele Mari)

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