07-05-2025

Al Viktualienmarkt, dove Monaco si racconta tra i banchi del mercato

Siamo andati alla scoperta dello storico cuore gastronomico della città tra chioschi di bratwurst, gurke, schmalznudeln e street food internazionale. Vi raccontiamo tappe e assaggi da non perdere

Una piantina del Viktualienmarkt di Monaco di Ba

Una piantina del Viktualienmarkt di Monaco di Baviera. Al suo centro si erge il Maibaum, l'albero della cuccagna. Tutte le foto sono di Mariella Caruso

Non serve allontanarsi dal centro per scoprire il cuore autentico di Monaco. Basta girare l’angolo da Marienplatz e lasciarsi guidare dai profumi. Quelli delle spezie, dei fiori, del pane, e di tutto ciò che ogni giorno si prepara e si vende al Viktualienmarkt. Nato come mercato contadino a cielo aperto all’inizio dell’Ottocento per volere di Massimiliano I di Baviera proprio a Marienplatz, poi spostato per i limiti ormai raggiunti dalla piazza, oggi continua a essere un punto di riferimento cittadino con circa 140 bancarelle su una superficie di oltre 22.000 metri quadrati. Qui il tempo sembra dilatarsi passeggiando tra fontane scolpite dedicate a figure popolari bavaresi, mentre lo sguardo si alza verso il Maibaum (l’albero della cuccagna), simbolo delle corporazioni cittadine e delle feste di primavera, che svetta tra le coperture verdi e blu dei chioschi.

 

Un mercato che vive

I gurke, cetrioli in salamoia, sono vendutissimi 

I gurke, cetrioli in salamoia, sono vendutissimi 

Il mercato è storico, ma non vive di nostalgia: è palpitante di vita quotidiana. I monacensi che vi fanno la spesa si mescolano con turisti e viaggiatori. I venditori raccontano, i locali suggeriscono, gli spazi si condividono. Si può arrivare per mangiare un bratwurst (tipico wurstel bianco), finire per addentare un gurke (cetriolo sotto sale), o lasciarsi sorprendere da un pane a lunga fermentazione nato da un’agricoltura che esclude persino l’uso del letame. È un racconto fatto di banchi, di mani, di ingredienti selezionati, ma anche di luoghi come il Café Frischhut, locale storico, a due passi dal mercato, dove i tavolini all’aperto sono un invito alla conversazione e le Schmalznudeln, ciambelle fritte nello strutto servite calde, parlano di una memoria collettiva che si tramanda da decenni.

 

Sapori locali e cucine europee
Accanto agli stand di formaggi e salumi, alle immancabili patate vendute in decine di varietà, il Viktualienmarkt è anche un mosaico di cucine internazionali. Al Coucou Food Market, piccolo angolo di Francia, si trovano quiche e croissant, l’Ungarisch Essen am Markt propone piatti della tradizione ungherese a partire dal làngos (focaccia fritta da farcire a piacere). Dalla Spagna arrivano bocadillos, e dalla Turchia i baklava di Nadri Güllü, preparati secondo le ricette della pasticceria ottomana.

Da Reitmayer si possono assaggiare anche le Rehbratwurst (salsicce di capriolo)

Da Reitmayer si possono assaggiare anche le Rehbratwurst (salsicce di capriolo)

Tra un Hirschfetzen-Semmel (panino di carne di cervo) e una Hühnersuppe (zuppa di pollo), lo stand Reitmayer propone anche Rehbratwurst (salsicce di capriolo), portando in città i sapori della selvaggina. Poco distante, da Stephanis Grill & Imbiss, si respira l’atmosfera delle sagre bavaresi, tra griglia a vista e specialità locali servite su panini croccanti. Nel chiosco Teaflower l’invito è a una pausa con miscele di tè da tutto il mondo, disposte in grandi contenitori ordinati per colore e profumo. La Kräuter Gallery propone esposizioni temporanee di arte contemporanea, che cambiano periodicamente portando uno sguardo visivo alternativo tra i banchi.

La bancarelle di fiori sono un'altra istituzione del Viktualienmarkt

 

La bancarelle di fiori sono un'altra istituzione del Viktualienmarkt

 

Non mancano i fiori: mazzi stagionali, bulbi, piante da vaso e composizioni. Gli stand si susseguono in un'esplosione di colori, con nomi storici come Erika’s Blumenstandl a garantire qualità e continuità. Altrettanto variegata l’offerta di formaggi, che affianca alle selezioni locali molti prodotti italiani: pecorino sardo, gorgonzola e parmigiano reggiano, fotografati e apprezzati da turisti e residenti.

 

Il pane come visione filosofica
Tra i banchi del Viktualienmarkt, davanti a quello dell’azienda Lebe Gesund, Birgitte Reviol offre chips di mele essiccate e crostini con salse home made. «Tutti i nostri prodotti sono vegani e ottenuti senza l’uso di sostanze chimiche. Applichiamo il principio delle tre rotazioni, coltivando per due anni e lasciando poi riposare i campi per rigenerare i nutrienti nel terreno», dice Birgitte raccontando della realtà agricola fondata oltre trent’anni fa vicino a Würzburg, nella regione della Franconia. La filosofia di Lebe Gesund si basa sul concetto di «agricoltura vegana pacifica» (vegan-friedfertiger Landbau), che esclude qualsiasi forma di sfruttamento animale, compreso il letame, e punta su fertilizzanti vegetali autoprodotti.

Herbert Waschkau posa con il pane di segale di Lebe Gesund

Herbert Waschkau posa con il pane di segale di Lebe Gesund

Un metodo che si riflette anche nella produzione di pane, dove il processo è altrettanto rigoroso: «Usiamo pasta madre naturale, come si faceva un tempo. La nostra fermentazione acida dura dalle 20 alle 24 ore, a seconda del tipo di pane, e questo permette una maggiore digeribilità», aggiunge Herbert Waschkau, collaboratore storico dell’azienda. I cereali utilizzati sono tutti da varietà antiche: emmer, farro, einkorn, segale. Le farine vengono macinate a pietra, un dettaglio che fa la differenza: «Rispetto alle macine moderne, quelle tradizionali lavorano con meno pressione e conservano intatti i minerali e le proprietà nutritive del chicco». L’attenzione alla qualità e alla naturalità del prodotto si sposa con una visione culturale: «Abbiamo viaggiato molto in Europa per raccogliere il sapere degli antichi mugnai – continua Waschkau –. Ci hanno insegnato che la farina, una volta macinata, va lasciata riposare due settimane prima dell’uso: solo così il glutine si stabilizza e il pane risulta più digeribile».
Come tutti i chioschi, anche quello di Lebe Gesund è presente ogni giorno al mercato, esclusi la domenica e i giorni festivi. E sebbene il Viktualienmarkt sia frequentato anche dai monacensi, Birgitte Reviol sottolinea con orgoglio la dimensione internazionale dei visitatori: «Vengono persone da tutto il mondo: Australia, Singapore, ovunque. È un piacere poter condividere i nostri prodotti con un pubblico così ampio».

 

Al Cafè Frischhut

La schmalznudeln del Café Fischhut

La schmalznudeln del Café Fischhut

A due passi dal mercato, in Prälat-Zistl-Straße, c’è un’altra istituzione cittadina: il Café Frischhut. Qui si preparano ancora a vista le Schmalznudeln, ciambelle fritte nello strutto dal centro sottile e croccante, e i Rohrnudeln, panini dolci lievitati spesso ripieni di confettura di prugne. Le barriere si abbattono facilmente: i tavolini all’aperto vengono sovente condivisi, e capita spesso di ritrovarsi a chiacchierare con chi vive lì, magari ricevendo un consiglio su cosa ordinare. Un caffè senza fronzoli, con clienti del quartiere mescolati ai viaggiatori, uniti dalla pasticceria bavarese.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Mariella Caruso

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Mariella Caruso

Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile

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