C’è stato un tempo in cui il Mercato Isola sembrava destinato a un triste finale. E in effetti, quel finale è arrivato: il mercato è stato coinvolto in un'indagine giudiziaria che ha rivelato infiltrazioni mafiose in alcune attività, portando all’arresto di diverse persone e al sequestro di alcune imprese. Di conseguenza, il mercato ha subito una temporanea chiusura. Ma oggi qualcosa è cambiato. Con la nuova gestione affidata a Paolo Colapietro, è rinata la consapevolezza che questo luogo aveva ancora molto da offrire. Oggi, nelle ore di punta, il mercato si anima: pause pranzo affollate, aperitivi con tavoli pieni, voci che rimbalzano sulle mura anni ’50. Anche qui, Milano si è risvegliata.
Il Mercato Isola, in via Pastrengo, è insomma diventato un punto di riferimento per chi lavora in zona e per chi è disposto a farsi una passeggiata pur di mangiare qualcosa di interessante. Dentro, il mix è curioso: un po’ food court internazionale, un po’ piazza di quartiere reinventata. Non tutto è perfetto, ma c’è sostanza. E oggi il contenitore sembra finalmente alla misura dei contenuti.
CELESTE
Uno degli indirizzi più riusciti è
Celeste, vineria
aperta da pochi mesi ma già con clienti abituali. La proposta è artigianale (per non dire naturale), com’è ormai consuetudine nelle nuove vinerie milanesi. Ma la differenza la fanno le scelte: una carta equilibrata, senza eccessi e con prezzi che restano miracolosamente umani. Con meno di 30 euro si può condividere una bottiglia onesta e ben scelta. Non solo Italia, ma anche tanto altro come Spagna e Francia. Come l’
Aphrodite 2022 di
Les Bois Perdus che abbiamo bevuto: Vin de France, Syrah e Grenache. Vivo e vivace, come il locale che a una certa ora piazza un piccolo dj set e si trasforma in una piccola festa controllata. Un posto accessibile, dove bere bene senza esagerare. Missione compiuta.
KATSUSANDERIA
A pochi passi, la
Katsusanderia è diventata un piccolo cult per gli amanti del tonkatsu: shokupan giapponesi ripieni di maiale fritto, serviti con precisione e gusto. Formula smart, qualità alta, atmosfera rilassata. Funziona sempre, soprattutto quando hai voglia di qualcosa di diverso ma non troppo complicato. La spesa si aggira tra i 10 e i 15 euro. Il
Katsusando Classico, con shokupan e lonza di maiale fritta, è bello ricco, senza difetti. Il risultato è pop, veloce e felice. Ma siate pronti a sporcarvi le mani.
PANFUWA
Infine, per chiudere il giro, vale la pena fare una deviazione da
Panfuwa. È il lato dolce del mercato, con una proposta ispirata alla pasticceria urbana giapponese: 8-10 euro di spesa per provare dei fluffy pancakes che sembrano disegnati a mano. Soffici, altissimi, serviti con cura e presentati come piccole opere pastello. Noi abbiamo scelto il
Classico, con burro al miele, zucchero a velo, panna e sciroppo d'acero. Non è un’esperienza che rivoluziona l’esistenza, ma è ben fatto, piacevole e con una cura che si nota. Ideale per una merenda con leggerezza e un tocco di colore.
Il Mercato Isola oggi è un buon punto di partenza. Non è ancora a pieno regime, ma l’impianto funziona. L’offerta enogastronomica è interessante e l’atmosfera è quella giusta. Se continuerà a crescere senza perdere autenticità, potrebbe diventare davvero un punto di riferimento stabile, non solo per chi lavora in zona. Intanto, merita una visita. E magari anche una seconda.
E poi c’è il dehors che affaccia sui binari: un angolo surreale, dove brindare mentre passano i tram. Romanticismo meneghino.