23-05-2025

Atene nel piatto: la Grecia a tavola (che non ti aspetti) con i consigli di Ciro Scamardella

Perdersi nei vicoli, attratto da profumi e sapori autentici, di casa, di brace, di una cucina che evolve eppure tiene a mente le proprie radici: così lo chef del ristorante Pipero a Roma, si innamora dell'Atene golosa, che ci racconta a bocconi

La tavola imbandita di Manari tavern, ad Atene

La tavola imbandita di Manari tavern, ad Atene

Comincia tra le pietre di Atene e il profumo di origano il mio viaggio nei sapori della cucina greca.

In pochi giorni ho camminato tanto (ben 35km in 4 giorni) da conoscere la città a menadito assaggiando un'abbondanza di cose e così, sentirla nel cuore. Ho attraversato vicoli stretti e piazze assolate, fermandomi di volta in volta in un ristorante diverso, ognuno con la sua anima, eppure tutti legati da un filo comune: l’autentica cucina greca. 

Alcuni celebrano le ricette di un tempo, con sapori semplici e sinceri; altri osano rileggere la tradizione in chiave moderna con tocchi creativi che sorprendono senza tradire l’essenza.

Questo viaggio nei sapori dell’Egeo è stato un modo per conoscere una meravigliosa città, non solo con gli occhi, ma con il palato e con l’anima. 

Era da tempo che accarezzavo l’idea di approfondire davvero la cucina greca. Questo Paese, d’altronde, è una di quelle mete che, per vicinanza geografica e affinità gastronomiche, tendi sempre a ignorare. Un po’ per abitudine, un po’ perché pensi: “Tanto ci assomigliamo”. E invece no.

Ammetto anche di aver sempre guardato con sospetto i ristoranti etnici in Italia. Per quanto spesso siano sorprendenti, raccontano solo una parte della storia: manca la terra, manca il cielo, manca il rumore di fondo di una lingua che non capisci ma ti accarezza. Insomma, manca il contesto. E la cucina, senza il suo paesaggio, è solo un’eco.

Così, per il compleanno di mia moglie, ho deciso di fare un passo deciso: una sorpresa, un viaggio di famiglia ad Atene – culla della democrazia, dei marmi, dell’arte classica… e della cucina che non avevo mai assaporato per davvero.

Complice la stanchezza accumulata tra il Partenone, l’Agorà e il Tempio di Zeus – (diciamolo, una scusa perfetta) – ci siamo concessi più di una pausa culinaria.

Una nota doverosa: questi indirizzi preziosi sono un regalo del mio caro amico Fotis Vallatos, che ha trasformato il nostro soggiorno in un viaggio attraverso la Grecia più autentica, fatta di sapori, gesti e racconti.

Ogni ristorante è stato a suo modo emozionante: c’era chi impastava la pita a mano, come si fa da generazioni, e chi serviva piatti scolpiti nell’estetica contemporanea, ma con il cuore immerso nel mare dell’Egeo. Insomma, Atene mi ha offerto un mosaico di esperienze, e voglio portarvi con me in questo percorso, cominciando dai primi luoghi che mi hanno fatto innamorare — quelli dove la tradizione greca si siede ancora a tavola, sorridendo con orgoglio.

 

DOVE FERMARSI E PERCHÈ

Koutsou & Co. - Il benvenuto nell’Egeo

Uno dei deliziosi piatti della cucina di Koutsou&Co

Uno dei deliziosi piatti della cucina di Koutsou&Co

Appena atterrati, valigie ancora al seguito, prima ancora di toccare l’hotel, ci siamo fiondati a pranzo da Koutsou & Co., nel cuore di un quartiere nascosto tra i palazzi. Un ristorante minuscolo, quasi segreto, incastonato in un androne: fortunati, ci siamo accomodati all’unico tavolo interno. La chef, ispirata da ciò che trova al mercato ogni giorno, propone un menu che cambia costantemente. La materia prima è eccezionale, trattata con rispetto, senza fronzoli. Tra i piatti che abbiamo preferito, Agretti con limone e menta, Melanzane, cipolle e ceci e Pollo e formaggio di capra.

Un esempio perfetto di cucina di mercato fatta con intelligenza e cuore. Ogni ingrediente parla, e resta impresso sul palato.

 

Kapsa - Il souvlaki nella sua forma più pura

Dopo una passeggiata tra i giardini reali e il cambio della guardia, la fame si è fatta sentire di nuovo. Per cena, ci siamo fermati da Kapsa, una piccola perla dello street food ateniese. Qui abbiamo scoperto un souvlaki indimenticabile: si tratta di carne marinata con origano, limone e olio d’oliva, cotta su griglia aperta con binchotan (carbone giapponese). Semplice, perfetto, primordiale. Il souvlaki come dovrebbe essere: senza compromessi.

 

Linou Soumpasis - La Grecia che si ascolta in silenzio

Il giorno seguente, dopo la visita all’Agorà e al suo museo, è stata la volta di Linou Soumpasis, un ristorante in cui la cucina greca moderna si muove con grazia tra memoria e innovazione. Tutti gli ingredienti sono greci, scelti con cura quasi maniacale. E il risultato si sente: Ramolacci con menta e limone, Pomodoro crudo e olio extravergine, Pita grigliata accompagnata da maionese di uova di pesce, Ceci in tajine con formaggio di capra e Melanzana arrosto con menta e origano. Un inno all’essenzialità. Piatti che sembrano sussurrare, e che rimangono nella testa per giorni.

 

Taverna Oikonomou - La memoria in tavola

In serata ci siamo immersi nella tradizione più pura a cena da Taverna Oikonomou, aperta dal 1930. Un luogo che ha il profumo di casa, di tempi antichi e cucine accese da generazioni. Qui il tempo si ferma. Piatti semplici, onesti, come quelli che cucineresti in casa: stufati, verdure in umido, carne tenerissima, tutto servito con la calma di chi non ha bisogno di stupire. Basta essere autentici.

 

Feyrouz - Il levante nel cuore di Atene

Nel cuore di Atene, a pochi passi da Monastiraki, c’è questo gioiello di cucina levantina. Gestito a conduzione familiare dove il menu propone street food ispirato alle tradizioni culinarie di Antiochia, Istanbul, Libano e Grecia, abbiamo avuto la possibilità di mangiare specialità del Levante a partire dal Lahmajoun, una sorta di pizza sottile con della carne speziata, il Peinirli, una piccola baguette o pane a barchetta ripieno di verdure e uovo, Zuppa di lenticchie e spezie. Mangiare per strada su sgabelli, proprio al di fuori del locale, in queste strade strette è stato davvero piacevole, immersi in un’atmosfera che riflette l’amore delle tradizioni e dell’eredità culinaria.

 

Pharaoh - Tradizione greca e divertimento cotto a fuoco vivo

Nel quartiere Exarchia, Pharaoh è un ristorante che celebra la cucina greca tradizionale attraverso metodi di cottura ancestrali: niente elettricità o gas, solo fuoco vivo, griglie a carboni e forni a legna. È stato l’indirizzo più divertente del viaggio, un ristorante che subito dopo il bar, ha una consolle con vinili ed un dj. L’ambiente è moderno, e gioca con tanti elementi industriali, cucina a vista e una stufa del ’900 a dare pura poesia ai piatti. Tra questi :

- il Tarama;
- un'interpretazione del Dolmadakia;
- Asparagi, fagiolini e crema di capra;
- Coniglio e cipolle dolci alla brace.

 

Akra - Cucina contemporanea con radici greche 

A Pangrati, Akra è un ristorante che fonde la tradizione greca con un approccio molto più moderno e creativo. Il locale ci ha fatto vivere un'esperienza culinaria unica. Tanti piatti sono ultimati al tavolo, anche qui con una presenza di brace molto importante. Ogni giorno cambiano menu, proprio per sottolineare l’impegno nella ricerca e per una cucina semplice, ma ricca di personalità. Tra le cose più gustose, il Carpaccio di rapa rossa con burro e cipolle in aceto, le Animelle con il pomodoro e peperoni, e le Zucchine alla brace con un caprino stagionato in grotta.

 

Manari tavern - Tradizione e brace 

Nella piazza centrale di Agion, abbiamo cenato in questo ristorante che offre una cucina greca autentica con un tocco contemporaneo. Il protagonista assoluto di questo ristorante è la carne, servita sia cruda, che cotta su una brace posta davanti a un tavolo sociale, cuore pulsante del ristorante. Tra i piatti più buoni il Muttonchops (ovvero la costoletta di montone).

 

Atene, con i suoi marciapiedi caldi, le colonne spezzate e le voci che si rincorrono tra le strade, ci ha regalato un viaggio che non dimenticheremo. Ma è soprattutto attraverso il cibo che ho iniziato davvero a conoscerla. Perché in ogni boccone c’è un pezzo di Grecia. E in ogni piatto, un racconto che mi ha portato più vicino a questa terra antica e viva.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Ciro Scamardella

di

Ciro Scamardella

Ha tante esperienze nel suo bagaglio, il trentenne Ciro Scamardella, chef da luglio 2018 del ristorante Pipero a Roma. La televisione, con Ciro a Mammà su Gambero Rosso Channel, e poi molte cucine importanti: Barrale, Cannavacciuolo, Esposito, Berasategui, Genovese, Caceres.

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