03-01-2025

Storia del fornaio toscano che insegna la nostra cultura del pane in Arabia Saudita

Il carrarese Francesco Carusi è atterrato a Riyadh per lanciare il suo progetto Rustic Bakery, grande successo che sta conquistando i palati locali. Il suo socio saudita: «Lui ha una visione che sta cambiando il nostro modo di pensare al cibo»

Francesco Carusi e il suo socio Younis Altewejri d

Francesco Carusi e il suo socio Younis Altewejri davanti alla loro Rustic Bakery a Riyadh, capitale dell'Arabia Saudita

Spesso uscire dalla propria comfort zone non è semplice, ma persone come Francesco Carusi ci insegnano che è possibile e, a volte, anche estremamente positivo per un futuro diverso e migliore. Francesco è un giovane panettiere (classe 1994) che ha deciso di lasciare la sua città, Carrara, in Toscana, e soprattutto il suo piccolo forno di famiglia, per andare all’estero.

La sua prima tappa è stata in Russia, la seconda, attuale e fondamentale, è Riyadh. Proprio nella capitale dell'Arabia Saudita ha aperto la sua nuova Rustic Bakery, grande successo che sta conquistando i palati dei sauditi. Inoltre, sta stringendo varie collaborazioni con la grande hôtellerie, come ad esempio il Mandarin Oriental, dove le sue creazioni sono apprezzate da una clientela internazionale.

Una storia da raccontare, introducendo anche la figura che entra in gioco nella vicenda di Francesco: è quella di Younis Altewejri, saudita illuminato che ha creduto nel progetto dal primo giorno e ha stretto una partnership con Francesco. Arrivato a Riyadh, quest'ultimo ha dovuto adattarsi rapidamente a un contesto che, pur essendo affascinante e stimolante, era radicalmente diverso da quello a cui era abituato. Ciò che ha trovato in questa terra non è stato solo un luogo di opportunità professionale: è stato un vero e proprio laboratorio di scambio culturale.

Pani alla Rustic Bakery

Pani alla Rustic Bakery

Proprio qui è riuscito a portare la cultura del cibo italiano, insegnando ai suoi collaboratori arabi non solo a fare il pane, ma a comprenderne la filosofia, la tecnica e persino la storia che c’è dietro ogni impasto. Ha impiegato ogni giorno per spiegare con dedizione le tecniche della panificazione: il modo in cui bisogna impastare, come riconoscere il giusto punto di lievitazione e l’importanza della temperatura per ottenere un prodotto perfetto. Ma il concetto al quale Francesco tiene di più in assoluto è la manualità. Non si tratta solo di seguire una ricetta, ma di saper "sentire" l’impasto e di percepire il giusto equilibrio tra gli ingredienti e il tempo. Questa è una delle sfide più grandi che ha dovuto affrontare. Insegnare questa gestualità precisa, che in Italia è quasi istintiva, richiede pazienza e ripetizione.

Francesco Carusi e lo staff

Francesco Carusi e lo staff

Francesco ha trascorso diversi mesi per completare tale lavoro meticoloso. Allenando i suoi collaboratori, come un vero maestro, alla preparazione di dolci come la sfogliatella, il maritozzo, il cannolo siciliano, ma anche la ciabatta e la focaccia. «Insegnare loro la manualità è stato il vero problema, perché la ricetta la possono copiare ma la tecnica, quella, non si può improvvisare», ci racconta.

Ogni movimento, ogni passaggio, ogni piccola sfumatura, viene trasmessa con la stessa precisione con cui lui stesso l’ha imparata. «Il mio più grande desiderio è che apprendino anche la nostra cultura del gusto o, quanto meno, che si avvicinino a capirla - spiega Francesco - In Italia non abbiamo bisogno di mille ingredienti per fare qualcosa di buono. La vera cucina italiana si fonda sulla semplicità: pochi elementi, ma scelti con cura e combinati con attenzione».

Pani alla Rustic Bakery

Pani alla Rustic Bakery

Nonsolopane alla Rustic Bakery

Nonsolopane alla Rustic Bakery

La sua bakery, che inizialmente sembrava un piccolo progetto in un mercato nuovo, è diventata ben presto un punto di riferimento per chi cerca qualcosa di diverso. Attraverso i prodotti di Rustic Bakery deve uscire, oltre al profumo, anche l’autenticità della cucina italiana: deve essere un modo per raccontare la storia di un altro Paese, lontano, ma capace di avvicinare le persone al cibo. Riyadh, con il suo ritmo frenetico e la sua rapida evoluzione, ha offerto a Francesco l’opportunità di lavorare in un sistema che permette di controllare direttamente la qualità, interagendo con i produttori locali: «Qui la sostenibilità è un concetto molto forte. Nel deserto puoi trovare oasi dove si coltivano frutta, verdura e spezie, e puoi parlare direttamente con chi le produce».

Per Francesco Carusi, lavorare con aziende locali saudite è un modo per restituire qualcosa alla comunità, sostenendo l’economia locale e promuovendo un concetto di ecosostenibilità che sta diventando sempre più importante. Inoltre, lui utilizza anche prodotti italiani, a partire dal lievito madre. Così come Goethe nel suo viaggio alla ricerca di nuove ispirazioni culturali, anche Francesco ha lasciato il suo Paese per abbracciare un altro orizzonte, portando con sé non solo le ricette, ma anche il significato più profondo della nostra tradizione culinaria.

Nonostante le sfide, Carusi ha trovato un terreno fertile per la sua idea, anche grazie al supporto di Younis. Quest'ultimo è cresciuto in una famiglia che da generazioni è legata alla terra, proprietari di una grande fattoria che produce frutta, verdura e poi, per li rami, pure pane. La passione di Younis per la panificazione è stata trasmessa dalla madre, lo preparava ogni giorno per la sua famiglia. Quando ha deciso di investire nel progetto con Francesco, lo ha fatto perché credeva in qualcosa di più grande della semplice attività commerciale: voleva portare un cambiamento culturale e alimentare. «Per me, fare questo lavoro non è solo una questione di soldi - ci racconta - Volevo che l'Arabia avesse un legame più profondo con la qualità del cibo che mangia. Francesco, con la sua bakery, ci sta aiutando».

Lievitati da colazione

Lievitati da colazione

Ogni giorno, i due discutono dei prodotti, delle tecniche, delle ricette. La loro è una collaborazione che va oltre il semplice scambio di idee professionali: è una connessione tra due culture, due visioni, due modi di vedere il mondo del cibo e della cucina. «Rustic Bakery non è solo un business. È una famiglia. Ogni cliente che entra è un amico, non un consumatore», dice Francesco.

La sua esperienza in Arabia Saudita ha significato anche un profondo arricchimento personale. La cultura saudita, pur essendo molto diversa, lo ha accolto senza riserve. «Mi sento completamente integrato - afferma con sincerità - L’ospitalità qui è sacra. Quando i sauditi ti invitano a casa, non è solo un gesto di cortesia. Ti fanno sentire uno di loro». Non è raro che i clienti più affezionati accolgano Francesco a pranzo. Una delle esperienze che più lo ha colpito è stata una visita a una fattoria locale dove, dopo aver assaggiato i datteri freschi, il proprietario ha insistito per offrirgli un caffè che si è trasformato in un pasto completo. «L’ospitalità locale è incredibile. Ti fanno sentire a casa, ovunque tu sia».

Focaccia alla Rustic Bakery

Focaccia alla Rustic Bakery

Rustic Bakery è diventata un luogo dove la tradizione italiana si incontra con la cultura saudita, creando una fusione unica. «Vogliamo che i sauditi imparino ad apprezzare il pane non solo come alimento, ma come una vera e propria forma d’arte», spiega Francesco. Anche Younis è convinto che il loro progetto stia facendo la differenza: «Questo non è solo un lavoro per noi, è una missione. Vogliamo che il cibo che prepariamo racconti una storia, che porti valore alla gente. Francesco ha una visione che sta cambiando il nostro modo di pensare al cibo».

Oggi, Rustic Bakery di Francesco e Younis è un simbolo di come le culture possano intrecciarsi e crescere insieme, attraverso il rispetto reciproco e la collaborazione di due menti che si compensano a vicenda, introducendo le proprie esperienze e le proprie visioni. Mentre il loro progetto continua a evolversi, i due sono pronti a raccogliere i frutti di una rivoluzione silenziosa che sta cambiando la scena gastronomica di Riyadh. Un pane alla volta.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Roberta Ciriolo

di

Roberta Ciriolo

tra libri di letteratura e ristoranti, intreccia le sue passioni scrivendo storie di persone per Identità Golose. Bergamasca, classe ‘97, quasi laureata in Lettere, con un patentino da giornalista pubblicista, ha passato otto anni lavorando tra le sale di ristoranti stellati e non. L’unica religione che professa? L’enogastronomia!

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